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La primavera è sempre più nell’aria, le giornate si allungano e una volta usciti dall’ufficio non avete più voglia di tornare a casa. O magari nel vostro weekend avete sempre meno voglia di divano e relax ma preferite girare per Milano, magari alla ricerca di qualcosa di interessante da vedere. E perché non una bella mostra? Tra Kandinskij, Chinamen, Love l’arte contemporanea incontra l’amore e le battute finali di Real Bodies, Milano ne ha da offrire.
E se invece, volete prendere un treno o la macchina e andare altrove, il nostro consiglio è Touroperator, una mostra molto interessante a Forlì.
Pronti a scoprire tutto con lo #spiegonemostre? Ecco la nostra selezione di questa settimana:
Mostre al Mudec – Kandinskij
Era attesa, attesissima e finalmente è arrivata. Parliamo della mostra che il Museo delle Culture dedica al pittore a cui si deve l’invenzione dell’astrattismo: Kandinskij.
Di origini per metà russe e per metà tedesche, questo pittore, divenuto tale a soli 30 anni, vi offrirà nelle sale del Mudec un’esperienza indubbiamente imperdibile. Noi che l’abbiamo vista in anteprima il 14 marzo ve lo possiamo assicurare: questa mostra è da vedere. Perché? Per tanti motivi, uno tra tutti, come hanno sottolineato le curatrici Silvia Burini e Ada Masoero e dallo stesso assessore alla Cultura di Milano, Filippo Del Corno, svela un aspetto diverso del pittore: il suo rapporto con le origini russe, con gli oggetti della tradizione, con i loro colori, con tutto quello che è poi finito nella sua pittura.
Potrete vedere scatole russe, slittini, battitappeti, giocattoli e tanto altro e quanto hanno influito su Kandinskij così come vari personaggi che “accumulò” nella sua mente fin da bambino e che diedero vita a un quadro famoso come “Il cavaliere errante (San Giorgio)” tema che è anche il sottotitolo della mostra.
Una mostra che è insieme etnografica, ma anche filologica e musicale visto il ruolo determinante che ebbe la musica sull’opera del pittore russo, che vi stupirà con i suoi colori, che vi circonderà e vi farà quasi venire voglia di non uscire più da quelle stanze, di continuare il viaggio o di ritornare indietro per vedere un piccolo particolare o apprezzare il “colore” di un suono.
È infatti allo stesso tempo sinestetica (dove per sinestesia si intende quella figura retorica che associa due termini che appartengono a sfere sensoriali diverse) e anche multimediale: nell’ultima sala è protagonista una installazione per fare proprio entrare i visitatori nel quadro. Basta avvicinarsi al video e la vostra presenza avrà una certa influenza, ma non vi sveliamo troppo per farvi fare questa esperienza.
D’altra parte era lo stesso Kandinskij a volerlo, infatti diceva: «Per anni ho cercato di ottenere che gli spettatori passeggiassero nei miei quadri: volevo costringerli a dimenticarsi, a sparire addirittura lì dentro».
Secondo chi vi scrive ci è riuscito, ma lascio a voi la parola.
Kandinskij, il cavaliere errante. In Viaggio verso l’Astrazione
15 marzo – 9 luglio 2017
MUDEC – Museo delle Culture
Per ulteriori informazioni www.mudec.it
Mostre al Mudec – Chinamen
Certo, Kandinskij è catalizzatore, ma se siete al Mudec e se lo visitate entro il 17 aprile, anche questa mostra non è da sottovalutare perché, specie se abitate a Milano o ci siete venuti, che so, dieci anni fa e l’avete vista cambiare, be’, tutto questo, documentato in maniera storiografica, lo potrete vedere con Chinamen: un secolo di Cinesi a Milano. La cornice di questa esposizione non poteva che essere il Museo delle Culture e la mostra non è altro che la tappa finale del programma culturale “Milano Città Mondo #02 Cina”, organizzato dall’Ufficio Reti del Comune di Milano e dal Mudec con la collaborazione del Forum della Città Mondo, che mira, ogni anno, ad approfondire la cultura e le modalità di insediamento di una delle numerose comunità presenti nel territorio milanese.
Con un focus particolare sul periodo delle origini storiche della migrazione cinese (1906-1946), Chinamen vi farà scoprire, attraverso immagini, oggetti e testimonianze dirette, un percorso di storia inedito: la nascita dell’identità sino-milanese e le trasformazioni del quartiere di via Canonica, Sarpi e Porta Volta in Chinatown, articolando, sul filo della memoria ritrovata, una riflessione sul presente e sulla città.
La mostra è a ingresso gratuito.
Chinamen. Un secolo di cinesi a Milano
15 marzo – 17 aprile 2017
Museo delle Culture
Per ulteriori informazioni: www.mudec.it
Mostre alla Permanente di Milano
Da Roma a Milano per far vedere come l’arte contemporanea tratta il tema dell’amore. È questo il tema della mostra LOVE. L’arte contemporanea incontra l’amore che sarà alla Permanente di Milano (via Turati 34) dal 17 marzo al 23 luglio. Il sentimento più forte del mondo, quello capace di scuotere le montagne, in questa mostra viene declinato da grandi nomi dell’arte contemporanea internazionale in una raccolta di opere selezionate dal curatore Danilo Eccher, in tutto 39, tra cui Yayoi Kusama, Tom Wesselmann, Andy Warhol, Robert Indiana, Gilbert & George, Francesco Vezzoli, Tracey Emin, Marc Quinn, Francesco Clemente, Joana Vasconcelos e altri.
Tra i capolavori diventati icone spicca sicuramente Love di Robert Indiana, il famoso quadrato di lettere che dagli anni ’60 risiede nell’immaginario collettivo di tutti. E poi ancora Smoker #3 (3-D) di Tom Wesselmann, la celebre One Multicoloured Marilyn (Reversal Series) di Andy Warhol con il volto di Marylin Monroe in versione pop art, e il Coração Independente Vermelho #3 (PA) di Joana Vasconcelos, un gigantesco cuore fatto di posate di plastica rosse che canta, con la voce di Amalia Rodriguez, l’incanto del fado. Per chi ama Lisbona, ma non solo.
Una mostra in cui sarete spettatori ma anche protagonisti: potrete infatti lasciare la vostra testimonianza contribuendo alla creazione di un’opera d’arte nuova, che crescerà giorno dopo giorno insieme alla mostra. Per scoprire meglio di cosa si tratta, vi tocca fare un salto alla Permanente.
LOVE. L’arte contemporanea incontra l’amore
17 marzo – 23 luglio 2017
Museo della Permanente
Per ulteriori informazioni: www.lapermanente.it
Mostre allo Spazio Ventura XV Lambrate
Ultimissimi giorni anche per vedere una delle mostre che ha sicuramente generato più scalpore in questo autunno-inverno milanese. Parliamo di Real Bodies a Lambrate che a nostro avviso vale la pena di vedere.
I 10 motivi per cui vederla ve li abbiamo elencati in questo articolo, qui vi ricordiamo che, al netto di sensibilità particolari o ritrosie di chi pensa che non ne valga la pena, questa esposizione ha sicuramente un valore scientifico oltre che culturale. Permette infatti di conoscere da vicino come funziona il nostro corpo e di farlo davvero e dal vivo: in esposizione ci sono oltre 350 tra corpi e organi plastinati che vi daranno l’occasione di soffermavi sui dettagli, di analizzarli, di percepirli nella loro interezza e capire come ogni giorno funziona questa preziosa macchina che è il corpo umano.
La mostra è suddivisa in 9 sezioni: sistema scheletrico, muscolare, dirigente, cardiocircolatorio, respiratorio, riproduttivo, nervoso, immunitario e infine l’ultima è dedicata all’attività fisica.
Real Bodies
Spazio Ventura XV (metro M2 Lambrate)
1 ottobre 2016 – 19 marzo 2017
Per ulteriori informazioni: www.realbodies.it
Mostre alla Fondazione Dino Zoli
«Ricordate, ricordate sempre, che tutti noi, e tu ed io in particolare, discendiamo da immigrati». Lo Diceva il 32°presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt e questa frase non può rivelarsi che particolarmente appropriata in questi tempi in cui l’immigrazione scatena opinioni diversi, panico e sconfina nel razzismo.
Ed è per vedere l’immigrazione da un altro punto di vista, per fare una riflessione su quello che sta succedendo nei nostri mari, di cui ci ricordiamo solo quando sentiamo fatti di cronaca che segnaliamo a a Forlì Touroperator Diario di Vite dal Mare di Sicilia. Una mostra che presenta opere di Massimo Sansavini, realizzate con il legno degli scafi delle barche dei migranti.
Fino al 12 maggio alla Fondazione Dino Zoli – Arte Contemporanea, potrete vedere diverse opere dell’artista, tra cui alcuni inediti: sculture site-specific realizzate appositamente per l’allestimento alla Fondazione Dino Zoli. Una di esse sarà donata da Massimo Sansavini alla Fondazione che, da un lato, arricchirà la propria collezione e, dall’altro, offrirà al proprio pubblico una testimonianza e memoria della mostra.
Perché vederla? Non solo per constatare dal vivo cosa questi sbarchi stanno lasciando al nostro mondo ma anche perché Sansavini è l’unico artista ad aver ottenuto l’autorizzazione dal Tribunale di Agrigento per entrare nel girone dantesco del cimitero delle barche di Lampedusa, nell’ex-base americana Lorian: è qui che accanto ai molti scafi, ormai abbandonati, sono rimasti molti degli oggetti personali che hanno accompagnato i viaggi della speranza attraverso il Mediterraneo verso la speranza di un futuro migliore. Oggetti che raccontano vite che non ci sono più e che grazie alle opere di Sansavini, fatte con il legno prelevato dalle imbarcazioni, prendono vita e raccontano i singoli naufragi. A ricordarceli il titolo dell’opera: la data in cui è avvenuto.
Oltre alle opere di Sansavini, immagini, video e pannelli informativi per aiutarvi a comprendere meglio il complesso mondo delle migrazioni.
La mostra è a ingresso gratuito.
Touroperator. Diario di Vite dal Mare di Sicilia
4 marzo – 2 maggio 2017
Fondazione Dino Zoli – Viale Bologna, Forlì
Per ulteriori informazioni: www.fondazionedinozoli.com