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Mostre che prendono il via, altre che sono quasi agli sgoccioli e qualcuna fuori Milano: se siete appassionati di arte, ma anche di fotografia e perché no di storia, anche questa settimana la nostra città ha tanto da offrire.
Cosa? Scopritelo insieme a noi con il nostro #spiegonemostre che come ogni mercoledì vi propone 5 esposizioni da non perdervi.
Mostre alla Fondazione Prada
A proposito di new entry, se ancora non siete andati alla Fondazione Prada, a due passi dalla metro Lodi e dalla Stazione di Porta Romana, è arrivato il momento di recuperare. Un motivo in più è che il 9 maggio ha aperto la mostra TV70: Francesco Vezzoli guarda la Rai.
Un’esposizione originale che punta l’obiettivo sugli anni ’70 visti attraverso Mamma Rai. Se siete appassionati di quel periodo della nostra storia o più semplicemente curiosi, sappiate che questa mostra, che occupa una buona parte della Fondazione, vi catapulterà in quegli anni proprio attraverso il tubo catodico e vi farà vedere come la TV, quasi snobbata oggi dai Millennials e non solo, ai tempi fu un importante motore culturale. Tre le sezioni in cui è articolata la mostra: arte, politica e intrattenimento. Vedrete Mina e Carrà ma anche Mario Schifano, Renato Guttuso, Michelangelo Pistoletto.
TV 70 sarà aperta fino al 24 settembre.
TV 70: Francesco Vezzoli guarda la Rai
9 maggio – 24 settembre 2017
Fondazione Prada
Per ulteriori informazioni: www.fondazioneprada.org
Mostre alla Galleria Sozzani
Ha aperto da poco una mostra che se siete appassionati di fotografia, o meglio di fotogiornalismo, non dovete di certo perdervi. La Galleria Sozzani di Corso Como ospita le foto vincitrici del World Press Photo 2017, uno dei riconoscimenti più importanti per i fototoreporter internazionali che quest’anno è giunto alla 60esima edizione.
L’appuntamento in Corso Como 10 è a ingresso libero e la mostra sarà visitabile fino all’11 giugno. Protagonista indiscussa degli scatti vincitori l’attualità: la foto dell’anno infatti è di Burhan Ozbilici e si intitola An Assassination in Turkey e mostra l’uccisione dell’ambasciatore russo in Turchia, Andrei Karlov – che tutti ricorderete – da parte del poliziotto turco ventiduenne Mevlut Mert Altintas durante l’inaugurazione di una mostra d’arte. Ozbilici è un fotografo dell’ agenzia The Associated Press, con sede a Istanbul.
Sono otto le categorie rappresentate: ciascuna distinta in “scatti singoli” e “storie”: Attualità, Vita Quotidiana, Notizie Generali, Progetti a Lungo Termine, Natura, Ritratti, Sport e Spot News. La giuria quest’anno ha premiato 45 fotografi provenienti da 25 paesi, tra cui l’Italia. Alla mostra potrete infatti vedere anche gli italiani premiati: Giovanni Capriotti con Boys Will Be Boys, primo classificato nella sezione Sport-storie; Francesco Comello con Isle of Salvation terzo posto nella sezione Vita Quotidiana-storie; Antonio Gibotta, dell’agenzia Controluce con Enfarinat, terzo classificato nella categoria Ritratti-storie e Alessio Romenzi con We are not Taking any Prisoners terzo nella categoria Notizie Generali-storie.
World Press Photo 2017
Galleria Carla Sozzani, corso Como 10 Milano
7 maggio – 11 giugno
Per ulteriori informazioni: www.galleriacarlasozzani.org
Mostre al Museo del Novecento
Ultimi giorni anche per ammirare Andy Warhol e il suo progetto dedicato all’Ultima Cena che fece il suo debutto a Milano 30 anni fa. Potete farlo al Museo del Novecento dove nella Sala Fontana all’ultimo piano viene presentato uno dei lavori-chiave della serie: il dipinto monumentale Sixty Last Suppers.
Fino al 18 maggio, troverete quest’opera che a Warhol venne commissionata dal gallerista Alexandre Iolas per fare una riflessione su uno dei dipinti più belli di Leonardo, l’Ultima Cena. Nel 1987 l’opera di Warhol venne esposta al Palazzo delle Stelline con una selezione di altre opere e mise in evidenza come il maestro della Pop Art rielaborò l’opera di Leonardo più che dall’originale da delle rielaborazioni dell’originale come souvenir, immagini per uso commerciale, riproduzioni in bianco e nero ecc… Quello che ne venne fuori furono 100 variazioni sul tema.
Quanto all’opera Sixty Last Suppers è uno dei più grandi e complessi lavori del progetto. Ultimo di una lunga sequenza di icone ripetute in serie tra le quali Jackie Kennedy, Marilyn Monroe, Elvis Presley, e la Mona Lisa dello stesso Leonardo, il dipinto si concentra sull’immagine di uno spazio architettonicamente incorniciato ossia la sala della cena che viene rappresentata in bianco e nero e ripetuta 60 volte in modo che, a distanza, la tela appaia come un edificio modernista con le sue unità di piccole dimensioni. Sixty Last Suppers per altro fu esposta nella leggendaria retrospettiva postuma “Andy Warhol: A Retrospective” al Museum of Modern Art a New York nel 1989. Quanto a
The Last Supper fu l’ultimo progetto di Warhol e la mostra milanese, con il fatto che venne allestita un mese dopo la sua morte, portò a un vero e proprio bagno di folla.
Sixty Last Suppers
24 marzo – 18 maggio 2017
Museo del Novecento
Per ulteriori informazioni: www.museodelnovecento.org
Mostre alla Triennale
Si intitola Wow Immagini dal Futuro la mostra fotografica che la Triennale dedica al mondo dell’innovazione.
In modo del tutto gratuito potrete perdervi, fino al 18 maggio, tra gli scatti di 13 fotografi, tratte dall’ultimo numero di Wired Italia che ne è anche l’organizzatore. Questi scatti illustrano le principali novità in ambito tecnologico e sono il frutto del lavoro di artisti come Mattia Balsamini, Alex John Beck, Obert Benson, Philippe Braquenier, Daniel Brown, Nicola Galli, Sean Lemoine, Spencer Lowell, Etienne Malapert, Benedict Redgrove, Craig Ward, Dan Winters e Patrick Witty.
Wow Immagini dal Futuro
29 aprile – 18 maggio 2017
Triennale di Milano
Per ulteriori informazioni: www.triennale.org
Mostre al Duomo e Palazzo Farnese Piacenza
Voglia di una gita fuori porta? Perché non andare a Piacenza? La città dedica questo 2017 a Guercino con una serie di iniziative che, fino al 4 giugno, celebreranno la sua pittura e uniranno in un percorso il Duomo e Palazzo Farnese. Si intitola per l’appunto Guercino a Piacenza ed è una manifestazione che ha il suo fulcro nella Cattedrale, la cui cupola ospita lo straordinario ciclo di affreschi realizzato da Guercino tra il 1626 e il 1627 e che si presenterà con una nuova illuminazione realizzata da Davide Groppi.
Andando a Piacenza potrete salire all’interno della Cupola del Duomo di Piacenza e ammirare da vicino i sei scomparti affrescati con le immagini dei profeti Aggeo, Osea, Zaccaria, Ezechiele, Michea, Geremia, le lunette in cui si alternano episodi dell’infanzia di Gesù – Annuncio ai Pastori, Adorazione dei pastori, Presentazione al Tempio e Fuga in Egitto – a otto affascinanti Sibille e il fregio del tamburo.
Ma, come abbiamo detto, Guercino a Piacenza coinvolge tutta la città e infatti contemporaneamente alla Cappella Ducale di Palazzo Farnese si tiene una mostra, curata da Daniele Benati e Antonella Gigli, che presenta una selezione di 20 capolavori del Guercino, in grado di restituire la lunga parabola che lo ha portato a essere uno degli artisti del Seicento italiano più amati a livello internazionale. Per essere aggiornati seguite su Twitter l’hastag #guercinoapiacenza.
Guercino a Piacenza
4 marzo – 4 giugno 2017
Cattedrale di Piacenza (piazza Duomo)
Musei di Palazzo Farnese (piazza Cittadella 29)
Per ulteriori informazioni: guercinopiacenza.com