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Mostre Milano 2024: cosa vedere, da Picasso al mondo dei tatuaggi

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Sommario di questo articolo:

Cosa ci riserverà il mese di maggio in fatto d’arte a Milano? Tante, tantissime mostre! Il Mudec ci incanta con l’evoluzione dell’arte di Picasso, a 50 anni dalla morte, mentre

Mudec

Picasso. La metamorfosi della figura (fino al 30 giugno 2024)

A 50 anni dalla morte del grande artista spagnolo, Milano celebra la rivoluzione artistica di Pablo Picasso, che nel corso di una lunghissima carriera lavorò sulla figura umana, deformandola e spezzandola come in uno specchio da luna park.

Il MUDEC propone al pubblico di leggere la ricchissima produzione di Picasso – dalle opere giovanili fino alle più tarde – alla luce del suo amore per le fonti artistiche ‘primigenie’, per l’‘arte primitiva’, e racconta questa costante rielaborazione intellettuale e l’eredità artistica della sua visione attraverso un grande progetto espositivo, appositamente pensato per essere ospitato nel cuore del Museo che racconta le culture del mondo e la loro reciproca e costante influenza.

Tatuaggio. Storie dal Mediterraneo (fino al 28 luglio 2024)

Secondo le ultime ricerche pubblicate, infatti, l’Italia figura al primo posto tra le nazioni con il numero più elevato di persone tatuate, con il 48% della popolazione adulta, seguita dalla Svezia (47%) e dagli Usa (46%). Si tratta di un fenomeno sociale e culturale recente, ma che ci caratterizza significativamente, anche in virtù di una tradizione antica, che pochi conoscono.

Emma et Frank De Burgh, 1886, Charles Lévy (ed.), Musée Carnavalet – Histoire de Paris, Parigi. Gli americani Emma e Frank De Burgh furono tra le più famose coppie coniugali circensi in Europa. Emma aveva tatuata sulla schiena una raffigurazione dell’Ultima cena.

Da queste considerazioni di carattere anche sociale oltre che culturale nasce l’interesse del Mudec, che ha voluto approfondire la conoscenza di pratiche, ritualità, forme ed espressioni che si ritrovano in qualsiasi epoca e in ogni angolo della terra – dall’antichità ad oggi – attraverso un progetto espositivo che affronta il tatuaggio dal punto di vista storico, antropologico e culturale, partendo dai luoghi in cui sono state rinvenute le sue prime inconfutabili testimonianze: il bacino del Mediterraneo.

Palazzo Reale

De Nittis. Pittore della vita moderna (dal 24 febbraio al 30 giugno 2024)

Per la prima volta Palazzo Reale presenta una mostra antologica su Giuseppe de Nittis, con oltre 90 tele del maestro pugliese. I suoi dipinti raccontano la vita quotidiana e la mondanità del XIX secolo, soprattutto della sua città di adozione, Parigi. Molti dipinti provengono infatti dai principali musei parigini, insieme a una cospicua raccolta di opere dalla GAM di Milano e dalla Fondazione de Nittis a Barletta.

Parigi al calare dell’Ottocento era la capitale dell’arte, e De Nittis, insieme al compatriota ferrarese Giovanni Boldini, seppe tenere testa a nomi divenuti immortali, come Manet, Degas e gli impressionisti, con una pittura che prediligeva il racconto della vita moderna e della natura, dipinta en plein air come d’uso tra gli artisti parigini. Nonostante la morte precoce a soli 38 anni, De Nittis seppe ritagliarsi un nome di assoluto rilievo tra i grandi artisti della sua epoca.

Cézanne / Renoir (fino al 30 giugno 2024)

Leggi la nostra recensione della mostra

Cinquantadue capolavori provenienti dalle collezioni del Musée d’Orsay e del Musée de l’Orangerie di Parigi ripercorrono la vita e l’opera di Paul Cézanne e Pierre-Auguste Renoir, maestri che hanno contribuito in maniera decisiva alla nascita dell’Impressionismo, che il 15 aprile 2024 ha compiuto 150 anni.

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Paul Cézanne, Baigneurs, realizzato fra il 1899 ed il 1900,
olio su tela, Musée d’Orsay, Parigi

Un viaggio tra i loro dipinti più iconici, dai ritratti, ai paesaggi, alle nature morte, alle bagnanti. La mostra si completa con la sezione che documenta quanto decisivo sia stato l’impatto e l’influenza che i due ebbero sulla successiva generazione di artisti, attraverso il confronto tra due opere di Cézanne e Renoir con due dipinti di Pablo Picasso.

Picasso, lo straniero (dal  20 settembre 2024 al 2 febbraio 2025)

Tra le mostre più attese dell’anno, Pablo Picasso torna a Milano con una mostra realizzata in collaborazione con il Museo Picasso di Parigi e il Museo Nazionale di Storia dell’Immigrazione. Il tema verterà sulla condizione di straniero di Picasso, spagnolo in terra francese, e il suo rapporto con le culture straniere, specialmente quella africana, alle quali tanto si ispirò per sviluppare il Cubismo. In mostra oltre 80 opere dell’artista, che sviluppano i temi dell’accoglienza, dell’immigrazione e della relazione con l’altro.

Dolce&Gabbana. Dal cuore alle mani (fino al 31 luglio 2024)

Una lettera d’amore aperta alla cultura italiana, ispirazione dello spirito di Dolce&Gabbana sin dalle sue origini, a ripercorrere lo straordinario processo creativo di Domenico Dolce e Stefano Gabbana: dal cuore, da cui scaturiscono le idee, alle mani, strumento attraverso cui prendono forma.

La mostra, che verrà inaugurata a Milano per poi toccare diverse tappe internazionali, celebrerà il brand come simbolo dello stile italiano attraverso il sogno dell’Alta Moda, ed esplorerà il suo approccio non convenzionale al mondo del lusso: elegante, sensuale e unico, ma allo stesso tempo divertente, irriverente e rivoluzionario.

L’archivio e le nuove collezioni saranno esposti in un susseguirsi di sezioni tematiche che metteranno in risalto i vari aspetti della cultura italiana che da sempre ispirano il lavoro di Dolce&Gabbana – tra questi, arte, architettura, artigianato, le città e la loro topografia regionale, la musica, l’Opera e il Balletto, le tradizioni popolari, il teatrola dolce vita.

Fondazione Prada

Pino Pascali (fino al 23 settembre 2024)

Pino Pascali (1935-1968) ha contribuito in modo significativo agli sviluppi della scena artistica italiana e internazionale del secondo dopoguerra. L’intento di questa mostra è approfondire il carattere innovativo della sua opera, specialmente in relazione alla produzione scultorea, che negli ultimi cinquant’anni ha avuto un impatto fondamentale su diverse generazioni di artisti e critici e continua ad attirare l’attenzione del pubblico internazionale.

Il progetto espositivo si divide in quattro sezioni, ciascuna delle quali propone una precisa prospettiva sulla produzione di Pascali, e si sviluppa in tre edifici della sede di Milano: il Podium, la galleria Nord e la galleria Sud. Concepito da 2×4, il percorso allestitivo include quarantanove opere di Pino Pascali provenienti da musei italiani e internazionali e da prestigiose collezioni private; nove lavori di artisti del secondo dopoguerra; una selezione di fotografie che ritraggono l’artista con le sue opere e un video.

Triennale Milano

Inga Sempé. La casa imperfetta (fino al 15 settembre 2024)

La casa imperfetta mette in scena progetti, oggetti e disegni in uno scenario domestico, reso accessibile grazie al percorso espositivo sviluppato da un’idea di Inga Sempé e progettato da Studio A/C di Alessia Pessano e Chiara Novello. Una vera e propria abitazione che ha l’obiettivo di trasmettere al visitatore la complessità e l’approfondimento del suo lavoro. La costruzione di ambienti dedicati accoglie l’universo dei prodotti realizzati dalla designer francese, che rifugge un’idea di target, di marketing, di genere, recuperando la tradizione degli oggetti anonimi.

Il visitatore può interagire con ambienti come camera da letto, cucina, corridoio, disimpegno, spazio esterno, e svolgere delle azioni come leggere un libro, sedersi sul divano, accendere e spegnere le luci: gesti quotidiani che generalmente non sono permessi all’interno delle mostre. Sono inoltre esposti alcuni oggetti disegnati da Vico Magistretti e Massimo Morozzi, e opere di artisti internazionali, tra cui Gilbert & George, Domenico Gnoli, Mette Ivers, oltre a 7 opere di Saul Steinberg.

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