Sommario di questo articolo:
Cosa ci riserverà il 2025 in fatto d’arte a Milano? Tante, tantissime mostre! Palazzo Reale prepara una grande stagione con mostre di grandi artisti come Felice Casorati e Man Ray, insieme una rinnovata attenzione per l’arte contemporanea, con le opere dalla collezione Iannaccone. Il Mudec non sarà da meno, con la conclusione a febbraio della bellissima mostra dedicata a Niki de Saint Phalle, per proseguire con un’interessante esposizione dedicata allo sciamanesimo e al suo rapporto con l’arte contemporanea, tra Pollock e Kandinskij.
Scopriamo allora quali sono le mostre da non perdere a Milano nel 2025! L’articolo è in continuo aggiornamento: iscriviti alla nostra Newsletter gratuita e non perdere nessuna mostra dell’anno che verrà!
Mudec
Niki de Saint Phalle (fino al 16 febbraio 2025)
Realizzata in collaborazione con la Niki Charitable Art Foundation, la mostra espone 110 opere della grande artista francese Niki de Saint Phalle, di cui una decina di grandi dimensioni, oltre a una elegante selezione di vestiti della Maison Dior, che ricordano anche il suo passato di modella nei bellissimi scatti fotografici che la ritraggono.
Strutturato in otto sezioni, il percorso espositivo racconta la vita artistica e umana di Niki de Saint Phalle, in una contrapposizione tra le sue gioiose, colorate e materne Nanas e vicende personali più oscure e dolorose. La retrospettiva si presenta come la prima e più completa dell’artista in Italia, paese che ha amato e visitato innumerevoli volte, tanto da sceglierlo per il suo onirico Giardino dei Tarocchi a Capalbio, nelle campagne toscane.
Dubuffet e l’Art Brut. L’arte degli outsider (fino al 16 febbraio 2025)
La mostra racconta la straordinaria potenza espressiva dell’Art Brut, una visione artistica e rivoluzionaria da cui hanno tratto ispirazione molti artisti contemporanei e che ancora oggi continua ad essere vitale, nella convinzione che l’arte sia per chiunque abbia una voce da far risuonare attraverso l’espressione di una bellezza inaspettata.
Attraverso un percorso quadripartito, l’esposizione presenta in un primo spazio un corpus di opere e di documenti che collocano in una prospettiva storica l’invenzione del concetto di Art Brut, relativamente al lavoro di Jean Dubuffet quale artista, scrittore e collezionista.
A seguire una selezione di opere provenienti dalle sue esplorazioni attesta l’ampiezza e la qualità delle sue ricerche in questo campo a monte della donazione del 1971. Un terzo insieme di creazioni artistiche provenienti dai cinque continenti è legato alle tematiche del corpo e delle credenze, entrambe ricorrenti nell’Art Brut. Per i loro soggetti e le loro origini, queste opere e questi autori entrano dunque particolarmente in risonanza con le collezioni del Museo.
Sciamanesimo e arte contemporanea, da Kandinskij a Pollock (marzo -settembre 2025)
Lo sciamanesimo e i suoi rituali hanno sempre affascinato gli artisti contemporanei, sin dagli albori delle Avanguardie. Dall’affascinante mondo dei Nativi americani tanto ammirati da Pollock fino ai riti delle tribù nomadi delle steppe russe e all’animismo africano osservati nei musei parigini da Picasso, Kandinskij e dai maggiori artisti del Novecento, che ne hanno declinato immaginario e significati nelle loro opere.
Palazzo Reale
Munch. Il grido interiore (fino al 26 gennaio 2025)
In occasione dell’80° anniversario della sua morte, Palazzo Reale e Arthemisia in collaborazione con il Museo MUNCH presentano un prestigioso evento culturale, una grande mostra monografica dedicata a uno degli artisti più amati e popolari del secolo scorso: Edvard Munch.
Nel corso della sua carriera artistica Edvard Munch ha esplorato questioni di perenne significato esistenziale e ha sfidato le espressioni dell’arte. In questa ampia mostra, l’arte di Munch sarà esplorata dal 1880 fino alla sua morte nel 1944. La mostra comprende 100 opere tra dipinti, disegni e stampe tutti provenienti dal Museo MUNCH.
Picasso lo straniero (fino al 2 febbraio 2025)
La mostra Picasso lo straniero presenta più di 90 opere dell’artista, oltre a documenti, fotografie, lettere e video, e offre una nuova e audace interpretazione dell’artista, che affronta tematiche urgenti del nostro presente.
Grazie a un approccio multidisciplinare e alla straordinaria ricerca negli archivi della polizia francese, e del Museo Picasso a Parigi, Annie Cohen-Solal rivela questa storia affascinante a partire da numerosissimi documenti inediti.
Baj chez Baj (fino al 9 febbraio 2025)
Milano celebra Enrico Baj, uno dei maestri della neoavanguardia italiana e internazionale, con un’ampia retrospettiva studiata per ripercorrere tutti i temi e i soggetti della sua lunga e poliedrica esperienza.
Baj torna infatti a Palazzo Reale nella Sala delle Cariatidi, a cent’anni esatti dalla nascita e a dodici anni dall’esposizione, nella stessa sala, de I Funerali dell’anarchico Pinelli, che per la prima volta saranno integrati in un percorso antologico e in un dialogo puntuale con altri lavori del maestro.
Il progetto è curato da Chiara Gatti e Roberta Cerini Baj e conta quasi cinquanta opere distillate in un arco temporale che dai primi anni Cinquanta giunge all’alba del Duemila, attraversando le fasi di ricerca e di adesione dell’artista a diversi movimenti nel tempo. I suoi personaggi, entrati nell’immaginario comune, le Dame e i Generali, gli Ultracorpi, gli Specchi, i Mobili e i mostri dell’Apocalisse animeranno una giostra di creature frutto dell’universo surrealista e insieme fantascientifico di un autore che ha fatto dell’ironia e del grottesco un grimaldello per scardinare il conformismo borghese e schierarsi contro ogni forma di potere costituito.
Casorati (dal 15 febbraio al 29 giugno 2025)
Dedicata a uno dei protagonisti più influenti e riconosciuti dell’arte italiana del ‘900, la mostra Felice Casorati è un’antologica che ricostruisce l’intero arco di attività dell’artista, ripercorrendo le diverse stagioni della sua pittura. L’esposizione raccoglie cento opere di assoluto rilievo, tra dipinti, sculture, disegni e opere grafiche, provenienti da prestigiose raccolte private e da collezioni museali.
La mostra mette in luce anche la vocazione e l’attività poliedriche dell’artista, che si spingono oltre la pittura nei territori di altre arti: dalla scultura alla grafica, dove Casorati ha ottenuto risultati altrettanto alti e originali grazie a una continua sperimentazione, senza dimenticare il disegno, l’illustrazione e la passione per la musica, che lo ha portato a una notevolissima attività di scenografo e costumista.
Intorno al 1925. Il trionfo dell’Art Deco (dal 25 febbraio al 29 giugno 2025)
Nel 2025 ricorre il centenario de l’Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes di Parigi, l’evento che segnò l’affermazione dello “Stile 1925” o Art Déco: un gusto innovativo diffusosi in Europa nel primo dopoguerra.
Per celebrare questo anniversario, la mostra presenterà al pubblico straordinari esempi di arti decorative italiane ed europee, dai vetri alle porcellane alle maioliche, dai tessuti agli arredi e all’oreficeria, ma anche dipinti, sculture, disegni e manifesti pubblicitari, nonché immagini d’epoca e spezzoni cinematografici per restituire il più possibile il clima e le atmosfere di un’epoca irripetibile e affascinante.
Man Ray (da settembre 2025 a gennaio 2026)
La retrospettiva in programma a Palazzo Reale permetterà al pubblico di ripercorrere le tappe biografiche e della carriera di Man Ray, grazie alle opere della collezione Lucien Treillard, assistente e ultimo collaboratore dell’artista. Grazie a questo importante nucleo di materiali originali (stampe vintage, negativi, collage, documenti) è possibile documentare la storia di Man Ray dalla nascita (1890, Philadelphia), agli ambienti newyorkesi dove scopre le avanguardie europee e stringe amicizia con Marcel Duchamp, fino all’approdo parigino del 1921.
Attraverso un percorso tematico (gli autoritratti, le muse, i nudi, le rayografie e solarizzazioni, la moda), questa mostra propone la riscoperta di un artista unico nel suo genere e un geniale pioniere.
Fondazione Prada
Meriem Bennani, “For My Best Family” (fino al 26 febbraio 2025)
Meriem Bennani (Marocco, 1988) esplora il potenziale della narrazione amplificando la realtà attraverso il ricorso al realismo magico e all’umorismo e la commistione tra linguaggi tipici dei video di YouTube, della reality TV, dei documentari, dei video realizzati con il cellulare, dell’animazione e dell’estetica delle grandi produzioni. Nel corso della sua carriera Bennani ha sviluppato una pratica in continua evoluzione caratterizzata da film, sculture e installazioni immersive realizzati con un’ampia flessibilità per mettere in discussione la società contemporanea e le sue identità frammentate, le questioni di genere e il potere onnipresente delle tecnologie digitali.
Per Fondazione Prada Bennani ha sviluppato un ambiente multisensoriale che si articolerà nei due livelli del Podium, il principale edificio espositivo dello spazio di Milano. For My Best Family” combina una nuova e vasta installazione site-specific con un film d’arte co-diretto con Orian Barki. Entrambi esplorano i modi di stare insieme in contesti sociopolitici rappresentandoli in chiave pubblica o intima. “For My Best Family” è il progetto più ambizioso che Bennani abbia mai realizzato in termini di complessità, dimensioni dei lavori e durata del processo creativo che ha richiesto più di due anni di attività.
Triennale Milano
Gae Aulenti (1927-2012) (fino al 12 gennaio 2025)
Un’ampia retrospettiva dedicata a Gae Aulenti (1927-2012), una delle figure più rappresentative dell’architettura e del design contemporanei. In oltre sessant’anni di carriera, la poliedrica progettista ha toccato numerosi ambiti: dal disegno a scala urbana all’exhibition design, dall’architettura del paesaggio alla progettazione degli interni, dal furniture design alla grafica, fino alla scenografia teatrale.
La vicenda di Gae Aulenti è presentata in forme analitiche e spettacolari, per raccontare un modo personale di vedere, immaginare e progettare la realtà che ha segnato contesti italiani e stranieri del secondo Novecento. Il percorso espositivo è costituito da ambienti in scala 1:1, grazie ai materiali originali conservati nell’archivio milanese dell’architetto, tra disegni, fotografie e maquette.
Elio Fiorucci (fino al 16 marzo 2025)
La mostra esplora le dimensioni creative di Elio Fiorucci (Milano, 1935-2015), designer, cool hunter e imprenditore. Il suo marchio, a partire dagli anni Sessanta, ha rivoluzionato il costume, la moda e la scena dell’arte contemporanea in Italia.
La retrospettiva ha un intento biografico e include le vicende umane, imprenditoriali e culturali di Elio Fiorucci, portando uno sguardo nuovo sulla sua figura. L’intera esposizione viene attraversata dalla voce di Elio Fiorucci – resa attraverso registrazioni fino a ora inedite – che ripercorre alcuni momenti personali e che viene messa in dialogo con le voci di altri protagonisti della storia dello stilista.
Fabbrica del Vapore
Amano Corpus Animae (fino al 1° marzo 2025)
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La mostra è pensata per celebrare i 50 anni di carriera del Sensei e racconterà attraverso le sue 137 opere originali la storia dell’animazione e dell’intrattenimento mondiale. Organizzata e prodotta da Lucca Comics & Games in collaborazione con il Comune di Milano, con la curatela di Fabio Viola, l’exhibition sarà la più grande e completa che in Occidente sia mai stata dedicata all’artista nipponico.
A rendere speciale questa mostra non è solo l’importante numero di opere originali che la compone, ma anche il percorso creato tra queste e gli ambienti reali e ispirazionali, fatti di materiali, luci, suoni, e ancora segni che congiungono le opere di Amano ai ricordi dalle nostre vite. La mostra fa riferimento alla cultura nipponica e contemporaneamente all’arte dell’animazione e del videogioco, ma trae ispirazione anche dal mondo della moda, del design, della grafica, della cosmetica, della musica, del cinema, del teatro e tant’altro.
Tim Burton’s Labyrinth (fino al 9 marzo 2025)
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Tim Burton, pur essendo noto soprattutto per il suo lavoro cinematografico, è un artista multidisciplinare e Tim Burton’s Labyrinth esplora la sua intera produzione di illustratore, pittore, scrittore, sceneggiatore, fotografo e ovviamente regista.
L’emozionante viaggio nel labirinto include opere d’arte originali di Tim Burton, come scenografie ambientali e oltre 150 disegni originali che spaziano dalle prime bozze alle sequenze animate realizzate durante la sua carriera, incredibili effetti speciali e di videomapping.