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Si è aperta il 23 luglio la mostra “Mario Sironi. Sintesi e grandiosità” al Museo del Novecento di Milano, che resterà negli spazi dell’Arengario fino al 27 marzo 2022. La mostra si propone come un vero e proprio viaggio nell’arte del XX secolo italiano ed europeo, dal Futurismo al Simbolismo dal Fauve al Cubismo, fino al Gruppo Novecento e all’Informale.
Centodieci opere esposte ricostruiscono l’intero percorso artistico di Mario Sironi: dalla giovanile stagione simbolista all’adesione al Futurismo; dalla sua originale interpretazione della metafisica nel 1919 al momento classico del Novecento Italiano; dalla crisi espressionista del 1929-30 alla pittura monumentale degli anni Trenta; fino al secondo dopoguerra e all’ Apocalisse dipinta poco prima della morte.
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Mario Sironi. Sintesi e grandiosità: una mostra diffusa
L’esposizione non si ferma al Museo del Novecento, ma si estende anche nella Casa Museo Boschi Di Stefano e ha in progetto di ampliarsi ai lasciti sironiani a Milano, dal Palazzo dell’Informazione al Tribunale fino alla Triennale. Un modo per far uscire la mostra dagli spazi convenzionali e aprire un dialogo con la città e la sua memoria storica e artistica, come vero crocevia dell’arte contemporanea del Novecento.
Mario Sironi. Sintesi e grandiosità è parte de “La Bella Estate”, il palinsesto culturale estivo promosso dal Comune di Milano che, fino al 21 settembre, proporrà ai milanesi e ai visitatori della città un ricco calendario di iniziative artistiche, culturali, sportive, ricreative e del tempo libero.
Viaggio nell’arte del Novecento
Ampiamente rappresentato in mostra è il ciclo dei paesaggi urbani, il tema più famoso di Sironi, che acquista intensità dopo il suo arrivo a Milano nel 1919. Le periferie milanesi sono rappresentate come ambienti desolati e desolanti, eppure colti con slancio, nel momento di massima espansione. Nelle sale si possono ammirare capolavori come Sintesi di paesaggio urbano, 1921; La cattedrale, 1921; Paesaggio urbano col tram 1925-28,del Museo del Novecento, esposto alla Biennale di Venezia del 1928; la Periferia del 1943.
Sironi però è stato anche un grande interprete della figura umana. Ne danno testimonianza in mostra un nutrito gruppo di opere, tra cui un Nudo del 1923, tra le opere predilette da Margherita Sarfatti, la grande critica dell’arte che per prima notò il genio artistico di Sironi, la misteriosa Donna con vaso del 1924; il Pescatore, 1925; La fata della montagna, 1928; la Niobide del 1931, e Lazzaro, 1946, dove, per la prima volta nella millenaria iconografia del soggetto, Sironi dipinge un Lazzaro che non risorge, simbolo del crollo del mondo intorno a sé dopo la guerra e dell’ideale fascista in cui si era sempre in parte riconosciuto, ora concluso per sempre in un fallimento.
Una sala speciale del Museo del Novecento è dedicata all’arte murale, in cui Sironi si specializzò durante gli anni Trenta, con opere monumentali visibili ancora oggi a Roma e Milano tra dipinti e mosaici. Presenti, capolavori quali l’imponente studio per la Vittoria alata, realizzata per l’aula magna della Sapienza di Roma, il Condottiero a cavallo (tutti realizzati nel 1935) e il potente studio preparatorio, lungo quasi sei metri, della Giustizia Corporativa (1937-38).
Le ultime sale lasciano spazio alle visioni più cupe degli ultimi anni, funestati dalla morte della figlia Rossana, suicidatasi a soli 18 anni. La pittura si fa più confusa, con opere che tendono verso l’espressionismo e verso la corrente Informale, che in quegli anni si stava diffondendo in Europa. Il percorso si conclude con la drammatica Apocalisse, dipinta poco prima della morte, avvenuta nel 1961.
Info e biglietti
Palazzo dell’Arengario
Piazza Duomo, 8 20123 Milano
Catalogo: edito dalla Casa Editrice Ilisso, oltre al saggio introduttivo di Anna Maria Montaldo, il volume riporta un ampio saggio e le schede analitiche di tutte le opere di Elena Pontiggia, studiosa dell’artista e autrice della sua prima biografia (Sironi. La grandezza dell’arte, le tragedie della storia, 2015), insieme agli approfondimenti di Fabio Benzi sul futurismo sironiano, e di Maria Fratelli, direttrice della Casa Museo Boschi Di Stefano, che esplora con lettere inedite il rapporto di Sironi con i collezionisti Antonio e Marieda Boschi. Prezzo al pubblico: 30 €
Orari:
- dal martedì alla domenica: 10 – 19.30
- Giovedì chiusura alle 22.30
- Lunedì chiuso
Biglietti:
- Intero: 10 €
- Ridotto: 8 € (Adulti dai 65 anni compiuti, giovani dai 18 ai 25 anni, studenti universitari e delle Accademie di Belle Arti, dipendenti dell’Amministrazione comunale)
- Ridotto speciale: 5 € (Giovani dai 13 ai 17 anni, primo e terzo martedì del mese dopo le ore 14, on biglietto cumulativo (ingresso ai Musei civici per tre giorni), studiosi accreditati con permesso della Direzione del Museo, funzionari delle Soprintendenze statali e organi periferici del Ministero)
- Ingresso gratuito per Ragazzi fino ai 12 anni compiuti, insegnanti accompagnatori di scolaresche (max. 4 per classe), scolaresche accompagnate dall’insegnante fino al II grado, guide e interpreti turistici (mediante esibizione di valida licenza), portatori di handicap e un accompagnatore, giornalisti accreditati con permesso della Direzione del Museo, titolari dell’Abbonamento Musei Lombardia Milano, membri ICOM, con Coupon Esselunga, soci AMACI, con Coupon Sironi