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Una mostra che ha richiesto 3 anni per mettere insieme tutte le opere (molte da collezioni private) e che farà vedere per la prima volta un inedito di Hayez, ossia “un bellissimo nudo, dimostrazione palese che nel Romanticismo non c’è solo la donna idealizzata, ma anche la sua raffigurazione carnale”.
Parole di Fernando Mazzocca, curatore di una mostra che sicuramente sarà protagonista della scena artistica autunnale e invernale di Milano.
Si intitola infatti “Romanticismo”, l’esposizione che sarà aperta al pubblico dal 26 ottobre 2018 al 17 marzo 2019 e che è la prima mostra dedicata al contributo che l’Italia diede al movimento che ha cambiato, nel corso della prima metà dell’Ottocento, la sensibilità e l’immaginario del mondo occidentale.
200 opere che spiegano il ruolo che ebbe il nostro Paese e in particolare Milano in quel movimento che si svolse tra la Germania, l’Impero austriaco, la Francia e l’Inghilterra. Un periodo che va dal Congresso di Vienna del 1815 al 1848 con le rivoluzioni che sconvolsero l’Europa.
Come dicevamo, Milano ha un ruolo particolare in tutto questo: è stata uno dei centri della civiltà romantica e ha attratto poeti, musicisti e artisti da ogni parte d’Italia. Basti pensare alle esposizioni che si tenevano in quegli anni all’Accademia di Brera, ai giornali che nascevano, all’attività fiorente di teatri come La Scala e il Carcano, a protagonisti dello scenario letterario, musicale e artistico come Ugo Foscolo, Alessandro Manzoni, Gioacchino Rossi, Francesco Hayez e Giuseppe Verdi.
Il percorso della mostra
Il percorso espositivo si articola tra due sedi d’eccezione: le Gallerie d’Italia, sede museale di Intesa Sanpaolo e il Museo Poldi Pezzoli e le sezioni in tutto sono 17: 12 alle Gallerie e le restanti al Poldi Pezzoli.
Si va da generi considerati “minori” come il paesaggio, il rittratto, la rappresentazione della vita del popolo alla pittura sacra e quella di storia, per tradizione sempre considerate al primo posto e in questa mostra completamente rinnovate.
Oltre a opere di Hayez, potrete ammirare artisti come Massimo D’Azeglio – uno dei pochi che, anche per ragioni di parentela (aveva spostato la primogenita Giulia, riuscì a fare un ritratto ad Alessandro Manzoni – Domenico e Gerolamo Induno, Angelo Inganni, Giuseppe Molteni e tra gli “stranieri” Joseph Mallor, Léopold Robert e tanti altri. La presenza di autori di diversa nazionalità per altro ha l’obiettivo di chiarire quali fossero i rapporti tra il Romanticismo italiano e quello d’Oltralpe.
In mostra, poi, vedrete anche dei costumi proveniente dalla Scala delle più famose opere ottocentesche come Nabucco, Anna Bolena e tanti video con spezzoni delle opere liriche.
Inoltre, in occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo illustrato con saggi del curatore e di altri esperti dedicati ai temi della mostra.
Perché vedere la mostra
In attesa di vederla anche noi dal vivo, sicuramente è da segnare sull’agenda e da segnalare a tutti gli appassionati perché è unica nel suo genere e aiuta a capire quali sono le caratteristiche del Romanticismo in Italia. Un periodo che, anche se è avvenuta nel 1861, è stato determinante per la nascita dell’Italia.
Orari della mostra in base alle sedi
- Gallerie d’Italia, piazza della Scala 6: aperte dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 19.30, eccezion fatta per il giovedì che chiude alle 22.30.
- Museo Poldi Pezzoli, via Manzoni 12, aperto dalle 10 alle 18, tranne il giovedì con chiusura alle 22.30. Chiuso il martedì.
Costo dei biglietti
10 euro per l’accesso a una sola sede della mostra, 7 euro accesso alla seconda sede previa presentazione del primo biglietto d’ingresso.
Riassumendo
Romanticismo
dal 26 ottobre 2018 al 17 marzo 2019
Gallerie d’Italia e Museo Poldi Pezzoli