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*****Articolo aggiornato al 14 marzo 2017*****
È un viaggio alla scoperta delle origini dell’ispirazione di Vasilij Kandinskij quello che propone il Mudec – Museo delle culture di Milano nella mostra sottotitolata Il cavaliere errante. In viaggio verso l’astrazione.
Si tratta di una delle grandi mostre in arrivo a Milano. Nell’esposizione “site-specific”, curata da Silvia Burini e Ada Masoero, visitabile dal 15 marzo al 9 luglio 2017, verrà esplorato il legame fra arte e scienze e la metafora del viaggio come avventura cognitiva che stanno a fondamento della ricerca artistica di colui che è considerato il fondatore dell’astrattismo.
Una mostra inedita e “filologica”
Una mostra che mette in evidenza, fin da quando si entra nella prima sala del Mudec (l’esposizione si trova dov’era Basquiat) l’originalità di questo pittore che divenne tale solo a 30 anni, nella sua “vita precedente” fu infatti uno studente di giurisprudenza.
Un’esposizione che ha diversi aspetti inesplorati come ha sottolineato in conferenza stampa l’assessore alla cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno: «La mostra indaga un aspetto inedito del suo percorso artistico e mette in evidenza, per la prima volt,a la matrice culturale russa e questa relazione che il pittore intessé con gli oggetti che ebbe modo di frequentare grazie appunto al suo viaggio nella regione della Vologda. Per mettere in piedi quello che volete c’è stata una forte collaborazione con i musei russi. Suppellettili, tessuti, giocattoli, stampe popolari, icone affiancano le opere di Kandinskij quali elementi che ne hanno influenzato l’evoluzione personale, culturale e artistico».
Tutto questo è presente nelle prime sale dove il vostro occhio si perderà incantato a vedere gli oggetti della tradizione russa come battitappeti, slittini, mestoli, scatole, arredi, tessuti e tanto altro che ricostruiscono la fantasmagoria di colori con cui Kandinskij venne a contatto e che lo folgorarono così tanto da portarlo a creare tanti dei bellissimi quadri che vedrete esposti. Che, ne siamo certi, vi coinvolgeranno con la loro vivacità cromatica e vi lasceranno estasiati. D’altronde l’obiettivo del pittore era proprio questo: volere che le persone si sentissero quasi circondati dalle sue opere.
Quanto alla sua storia, nacque a Mosca nel 1866 da una colta famiglia per metà russa e per metà tedesca e fu nel 1889 che visse un’esperienza che gli fece riscoprire le sue radici, sulla scorta della passione per l’etnografia: durante il mese trascorso nella Vologda, regione settentrionale del Paese, ebbe modo di studiare la cultura dei komi e degli ziriani, trascrivendo canzoni popolari, producendo schizzi pittorici e scrivendo un diario di viaggio.
Nel corso del suo viaggio Kandinskij ebbe una rivelazione fondamentale che avrebbe segnato tutta la sua produzione futura: «Nelle loro isbe mi sono imbattuto per la prima volta in questo miracolo, che in seguito divenne uno degli elementi del mio lavoro. Qui ho imparato a non guardare al quadro generale dall’esterno, ma a ruotare intorno a esso, vivere in esso. Quando sono entrato nella stanza, la pittura mi ha circondato, e sono entrato in essa».
Quella su Kandinskij è anche una mostra filologica, come ha sottolineato Silvia Burini che, oltre a curarla, è direttore del Centro Studi sulle Arti della Russia CSAR dell’Università Ca’ Foscari Venezia: «Nasce infatti da studi profondi di arte russa non solo da parte della Ca’ Foscari ma con il prezioso supporto di altre istituzioni russe. È un viaggio tra le fonti popolari di Kandinskij, fonti che non sono le uniche, ma che sono, per la loro natura, intimamente collegate al Museo delle Culture».
Kandinskij: le quattro sezioni della mostra
La mostra è suddivisa in quattro sezioni:
- la prima dedicata a “Vologda: il viaggio dentro il quadro”,
- la seconda “Il cavaliere errante”,
- la terza “Mosca Madre”
- la quarta “Musica dell’astrazione”.
Della prima abbiamo in parte già detto, la seconda ha a che fare con l’infanzia: protagonisti sono il tema del cavallo e del cavaliere che attraversano il pittore fin da quando, da bambino, giocava con un cavallo di stagno insieme alla zia e che anche in tenerà età cercò di ritrarre in un acquarello. Dotato, come lui amava dire, di un “occhio prensile” («Ero condannato a “guardare” senza tregua», scrive di se stesso), Kandiskij accumulò nella sua mente tali immagini di eroi delle fiabe così come dei santi e li trasposte nelle sue varie raffigurazioni. Sicuramente catturerà la vostra attenzione, al centro di questa sala, lo splendido quadro “Il cavaliere (San Giorgio)”, ma non solo.
La terza sezione è invece dedicata ai luoghi della sua vita: Mosca, ma anche Odessa, Monaco e il villaggio bavarese di Murnau. Tra l’altro qui c’è una piccola chicca, come ci ha detto Silvia Burini, durante la visita: un quadro datato 1898, intitolato “Porto di Odessa”, «chiaramente ispirato a Rembrandt e che fu ritrovato solo nel 1989. È l’unico che riguarda la sua formazione di cui non abbiamo praticamente nessun’altra testimonianza».
La quarta sezione “Musica dell’astrazione” è quella, come si intuisce, della conquista dell’astrazione che fu per Kandinskij un percorso tortuoso, prima intellettuale e personale anziché pittorico. «Con cosa sostituire l’oggetto, prima protagonista di tutto, senza cadere in una pittura ornamentale?», si chiede Kandinkskij e la risposta fu “«l’interiorità». Per farlo si affidò al colore e alla forma: andando in cerca della «vibrazione interiore» che genera nello spirito e prendendo a modello la musica, che è anche protagonista di questa mostra.
Kandinskij si ispirò a Schönberg con cui ebbe un rapporto molto intenso fatto anche di fitta corrispondenza. E, come ci ha sempre spiegato sempre la Burini, probabile che su questo suo andare verso il mondo interiore influì anche la morte del suo unico figlio, di cui ha raccontato solo la moglie molto tempo dopo, i due infatti non fecero mai trapelare la notizia.
Da non tralasciare tra un quadro e l’altro, l’ausilio di strumenti multimediali specifici attraverso i quali si potrà “entrare” all’interno dei suoi dipinti astratti e percorrerli, un po’ come prospettato dal pittore stesso quando diceva che «per anni ho cercato di ottenere che gli spettatori passeggiassero nei miei quadri: volevo costringerli a dimenticarsi, a sparire addirittura lì dentro».
Kandinskij per bambini e famiglie
Infine last but not least, sono tante le iniziative che il Mudec ha previsto per i bambini e i loro genitori.
Ecco il calendario:
- Trame da Fiaba
Visita animata + laboratorio (90 minuti)
Tutti i sabati alle ore 15.00 e tutte le domeniche alle ore 11.00
Famiglie con bambini 6 – 11 anniCome i protagonisti delle fiabe russe, ci si incammina alla scoperta di un mondo in cui tradizione e magia, concreto e astratto si intrecciano per dare vita agli episodi di una storia che si conclude nel regno di melodie, forme e colori immaginato da Kandinskij nelle sue opere. Un cavaliere e il suo destriero, una bella principessa e un uccello di fuoco sono alcuni dei personaggi che i bambini e le loro famiglie incontreranno in mostra per poi costruire un racconto originale all’interno del MUDEC Lab grazie ad una libreria digitale di illustrazioni e oggetti tradizionali russi. Infine ogni famiglia potrà inventare la propria trama astratta; gli adulti la scriveranno e i bambini la illustreranno.
Costo: 14 € a bambino – 19 euro adulto (ingresso+attività), prenotazione consigliata.
- Speciale Pasqua – I Tesori della Strega Baba Jaga –
Visita animata + laboratorio (90’)
Sabato 15 aprile alle ore 15.00 – Domenica 16 aprile alle ore 11.00
Famiglie con bambini 6 – 11 anniSeguendo le orme di un cavaliere errante nella Russia di fine Ottocento e primo Novecento, i partecipanti attraverseranno un mondo in cui la decorazione pervade ogni cosa: il viaggio inizierà a Vologda, nella casa della strega Baba-Jaga, di cui scopriremo oggetti e tesori e si proseguirà il cammino nel regno di melodie, forme e colori dipinto da Kandinskij nelle sue opere e infine, nel MUDEC Lab, si costruirà una storia, illustrandola, tra figure e astrazioni, su speciali uova.
Costo: 14 € a bambino – 19 euro adulto (ingresso+attività), prenotazione consigliata.
- Le origini di Masha e Orso – Speciale KID Pass Days e Momsweek
Visita animata + laboratorio (90’minuti)
Sabato 13 maggio alle ore 15.00 – Domenica 14 maggio alle ore 11.00
Famiglie con bambini 6 – 11 anniCosa c’entrano Masha e Orso con i quadri di Kandinskij? I bambini lo scopriranno grazie al MudecLab dove impareranno a costruire una semplice fiaba, grazie a una libreria digitale di illustrazioni e oggetti della tradizione russa, possa essere fonte d’ispirazione tanto per un amatissimo cartone animato dei giorni nostri quanto per le opere di uno dei
più celebri e celebrati pittori del Novecento. Alla fine, ogni famiglia potrà inventare la propria trama astratta: gli adulti la scriveranno e i bambini la illustreranno.
Costo: 14 € a bambino – 19 euro adulto (ingresso+attività), prenotazione consigliata.
N.B.: Per tutti e 3 gli eventi si consiglia la prenotazione con prevendita sul sito www.ticket24ore.it o chiamando lo 02.54917. Possibilità di acquisto in cassa il giorno stesso, salvo disponibilità.