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Giotto: da Assisi a Milano. La mostra a Palazzo Reale in autunno

Marco Valerio 10 anni fa

Giotto

AGGIORNAMENTO 11/12/15

La mostra Giotto, l’Italia, aperta fino al 10 gennaio 2016 a Palazzo Reale, propone al pubblico e agli studiosi una nuova, emozionante esperienza visiva: a partire dal 12 dicembre il percorso espositivo include infatti la Sala delle Cariatidi, dove un’installazione multimediale offre una visita del tutto nuova della Cappella Peruzzi in Santa Croce a Firenze, decorata da Giotto entro il primo decennio del Trecento con pittura a secco di grande qualità ma anche di particolare delicatezza materica; un capolavoro che sfortunate vicende hanno gravemente danneggiato nei secoli successivi, rendendone difficilissima l’osservazione e la comprensione.

Viene ospitata nella sala delle Cariatidi la suggestiva ricostruzione, progettata da Mario Bellini, a grandezza naturale della Cappella Peruzzi, con una grande installazione che consente ad un largo pubblico di sperimentare in prima persona scoperte scientifiche ed emozioni riservate finora a quei pochissimi esperti, che avevano potuto osservare metro dopo metro i dipinti giotteschi salendo sui ponteggi della Cappella muniti di lampada di Wood.

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La mostra Giotto, l’Italia è il grande evento espositivo che concluderà a Palazzo Reale il semestre di Expo 2015.

L’esposizione fa parte del programma di Expo in città e resterà aperta al pubblico dal 2 settembre 2015 al 10 gennaio 2016. L’allestimento riguarderà proprio le sale di quel Palazzo Reale in cui Giotto, in epoca viscontea, eseguì la sua ultima opera, purtroppo perduta: gli affreschi nel Palazzo di Azzone Visconti.

Il titolo della mostra, Giotto, l’Italia, intende sottolineare il ruolo rivoluzionario del pittore fiorentino chiamato da cardinali, ordini religiosi, banchieri, e anche dal re di Napoli, in molti luoghi e città d’Italia. Giotto infatti ovunque si sia trovato a lavorare ha avuto la capacità di attrarre fortemente le scuole e gli artisti locali verso il suo stile innovatore, cambiando in modo definitivo i tragitti del linguaggio figurativo italiano.

La mostra a Palazzo Reale riunisce 13 opere, prevalentemente su tavola, nessuna delle quali prima esposta a Milano: una sequenza di capolavori mai riuniti tutti insieme in una esposizione. Ognuno di essi ha provenienza accertata e visualizza quindi il tragitto compiuto da Giotto attraverso l’Italia del suo tempo, in circa quarant’anni di attività.

Si attraverseranno dapprima le sale in cui saranno esposte le opere giovanili: il frammento della Maestà della Vergine da Borgo San Lorenzo e l’altra Maestà della Vergine, da San Giorgio alla Costa, documentano il momento in cui il giovane Giotto era attivo tra Firenze e Assisi.

Poi il nucleo dalla Badia fiorentina, con il polittico dell’Altar Maggiore, attorno al quale saranno ricomposti alcuni frammenti della decorazione affrescata che circondava lo stesso altare. La tavola con il Padre Eterno in trono proviene dalla Cappella degli Scrovegni e documenta la fase padovana del maestro.

Segue poi il gruppo che inizia dal polittico bifronte destinato alla cattedrale fiorentina di Santa Reparata, e che ha il suo punto d’arrivo nel polittico Stefaneschi, il capolavoro dipinto per l’altar maggiore della Basilica di San Pietro.

Il percorso espositivo si chiude con i dipinti della fase finale della carriera del Maestro: il polittico di Bologna, che Giotto dipinse nel contesto del progetto di ritorno in Italia, a Bologna, della corte pontificia allora ad Avignone; e il polittico Baroncelli dall’omonima cappella di Santa Croce a Firenze, che nell’occasione della mostra verrà ricongiunto con la sua cuspide, raffigurante il Padre Eterno, conservata nel museo di San Diego in California.

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