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Se non siete mai stati al Museo del Duomo o ci siete stati anni fa, la mostra dal titolo “Arte Novissima” con cui la Veneranda Fabbrica del Duomo rende omaggio a Lucio Fontana è sicuramente un motivo per tornarci.
A partire dal 27 ottobre quando prende il via un’esposizione che viene fatta in questo periodo per due motivi: uno che è una ricorrenza e uno casuale. La ricorrenza è quella dei 50 anni da quando il maestro dei tagli ci ha lasciato, la seconda è che è stato trovato il bozzetto in gesso della Quinta Porta del Duomo creato da Fontana tra il 1955 e il 1956 all’interno del Cantiere Marmisti della Fabbrica. Opera che è stata recentemente restaurata e intorno alla quale è stata costruita questa mostra all’interno della Sala Gian Galeazzo del Museo del Duomo, interamente rinnovata per l’occasione.
L’espsizione, all’interno del palinsesto comunale di “Novecento Italiano”, sarà aperta al pubblico fino al 27 gennaio 2019 e per l’appunto ha a che fare con una competizione a cui Fontana parteciò per realizzare la Quinta Porta Del Duomo. Una competizione per la quale concepì prove, definite dalla Fabbrica “arte novissima”: un’arte sacra talmente moderna da non trovare posto, infine e anche paradossalmente, sulla facciata della Duomo.
Una dimostrazione, forse, che anche per i grandi le cose non vanno sempre lisce: la porta alla fine fu assegnata a Luciano Minguzzi, vincitore ex aequo con Fontana del concorso che la Fabbrica aveva indetto nel 1950 per l’esecuzione dell’opera.
Il bozzetto si aggiunge all’altro gesso fontaniano attualmente compreso nelle raccolte della Veneranda Fabbrica, cioè il Cavaliere realizzato fra 1951 e 1952. Gli ulteriori gessi, dai quali sono state tratte alcune delle fusioni bronzee esposte nel Museo del Duomo, sono stati concessi in deposito dalla Fabbrica al Museo Diocesano milanese, dove sono tutt’ora esposti. Il precario stato conservativo del modello ha richiesto un fondamentale e delicato intervento di restauro. L’operazione, approvata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Milano e condotta da Marta Berolatti, si concluderà in mostra, grazie al sostegno di Borsa Italiana.
Perché Fontana venne “escluso”
“Il Duomo di Milano è in debito di memoria nei confronti di Lucio Fontana poiché all’epoca, come ha dimostrato il Concorso per la Quinta Porta del Duomo del 1950 e la successiva collaborazione tra l’artista e la Veneranda Fabbrica, si è verificata un’incomprensione” ha dichiarato Monsignor Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo.
“Tuttavia, in quel momento, negli anni Cinquanta, non vi fu un giudizio di critica oggettivo nei confronti di Fontana, bensì pedagogico. Il quesito che ci si poneva allora era fondamentalmente di carattere formativo: i milanesi cosa avrebbero compreso di ciò che egli intendeva rappresentare su una porta della Cattedrale? Tale situazione si è spesso verificata nella storia del Duomo: i geni devono sempre pagare quel “tasso di profezia” che portano con sé. La mostra dedicata a Lucio Fontana è una preziosa occasione per riflettere finalmente sul suo linguaggio innovativo, riprendendo il dialogo iniziato da san Paolo VI con quel gruppo di artisti che ha sollecitato un’autentica ed efficace apertura della Chiesa universale alle forme d’arte contemporanee».
Cosa vedrete in mostra
Intanto sarà un’occasione, come dicevamo, per dare un’occhiata al bel Museo del Duomo. Al di là di questo, Arte Novissima, che inizia con un percorso di contestualizzazione, è organizzata in tre sezioni e ripercorre l’avventura creativa di Fontana in Duomo, cominciata nel 1935 tramite l’incarico di una statua per l’interno della Cattedrale (San Protaso, 1940) e proseguita con il concorso del 1950.
Oltre al bozzetto della Quinta Porta, il percorso espositivo comprende il Cavaliere in gesso e alcune fusioni bronzee dei bozzetti creati da Fontana per il Duomo. Fra le altre opere in mostra, che comprendono disegni e sculture di artisti coinvolti nella vicenda della Quinta Porta quali Aurelio Mistruzzi, Francesco Messina ed Enrico Manfrini, ci sono inoltre alcuni disegni preparatori prestati dalla Fondazione Lucio Fontana.
Le altre realtà milanesi che hanno concesso opere in prestito sono il Museo del Novecento, la Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei e l’Archivio Fotografico della Triennale. L’esposizione comprende inoltre riproduzioni fotografiche di scatti provenienti dall’Archivio Giancolombo e dall’Archivio Ugo Mulas.
La mostra, tra l’altro, metterà in evidenza come la vicenda della Quinta Porta Del Duomo fu travagliata dagli inizi.
All’esposizione, allestita dal Politecnico, ha collaborato anche lo IULM, per la realizzazione dei prodotti multimediali.
Perché vederla
Per tanti motivi, ma qui ne abbiamo estrapolati tre:
- Per ricostruire indubbiamente un pezzo della storia di Milano, legata al suo monumento più importante e rappresentativo: il Duomo.
- Per vedere anche – specie se siete curiosi di questi dettagli – come si è sviluppato il rapporto tra Fontana e la Veneranda Fabbrica del Duomo (ci sono lettere, c’è il testo del concorso e tanto altro).
- E per un altro motivo che non c’entra forse con l’arte, ma fa lo stesso “piacere”. Vedere che a volte un incidente di percorso, un intoppo non è altro che l’inizio di qualcosa che arriverà dopo. E che, ogni volta che si pensa che un “fallimento” intralcerà il percorso, il successo che ha avuto Fontana, a prescindere dal fatto che il suo lavoro non sia stato scelto o dalla Veneranda Fabbrica, dimostra che è appunto così.
Inoltre, ci sono vari motivi per cui qualcosa può “non andare”, in questo caso, il suo lavoro venne molto apprezzato, ma giudicato forse troppo avanti rispetto all’intento educativo che si pensava dovesse avere la porta.
A distanza di anni, però, al lavoro di Fontana viene dedicata un’intera mostra.
Gli eventi collegati alla mostra
Sono previsti due ulteriori eventi: una giornata di studi sull’arte sacra di Fontana, prevista per il 15 gennaio 2019 e il posizionamento in Duomo dell’Assunta bronzea del 1972 che avverà il 3 novembre, in Cattedrale, al termine del Pontificale nella solennità di San Carlo Borromeo, previsto alle 17.30, sarà svelata la Pala dell’Assunta di Fontana, che sarà collocata sull’altare di Sant’Agata per tutta la durata della mostra in Museo.
L’opera è la versione bronzea di una pala d’altare che la Veneranda Fabbrica decise di fondere nel 1972 sulla base del modello in gesso che l’artista modellò su richiesta dell’Ente nel 1955. Fontana, infatti, avrebbe dovuto trasporre il bozzetto in marmo di Candoglia, ma il progetto rimase incompiuto.
Riassumendo
Arte Novissima – Lucio Fontana per il Duomo di Milano 1936-1956
Museo del Duomo
fino al 27 gennaio 2019
Orari di apertura: tutti i giorni 10-18. Chiuso mercoledì
Costo del biglietto: 3 euro, che è il biglietto di ingresso al Museo del Duomo e alla Chiesa di San Gottardo in Corte
Per ulteriori informazioni: www.duomomilano.it