Se n’è andato un pilastro della cucina e della pasticceria di Milano. Vincenzo Santoro aveva 72 anni, gran parte dei quali passati alla guida della Martesana, la pasticceria fondata nel 1966 in via Cagliero e diventata il punto di riferimento di generazioni di milanesi. Un’amore filiale per le cose buone, quello di Santoro, che ha sempre tantissimo nella formazione dei giovani. I “suoi” pasticceri da tempo portano avanti in tutto il mondo la sua filosofia, e da oggi la sua memoria.
Chi era Vincenzo Santoro
“Una figura unica, capace di unire arte, passione e conoscenza in ogni gesto e in ogni prodotto. Non era solo un artigiano del gusto, ma un visionario“, così lo ricorda il suo staff nel messaggio di cordoglio seguito alla scomparsa del maestro pasticcere, avvenuta improvvisamente per un malore.
Di origini pugliesi, Santoro arriva da una famiglia molto umile, che a 14 anni lascia per arrivare a Milano. Inizia a lavorare come garzone in un ristorante e ad appassionarsi al mondo della pasticceria e dei lievitati.
Dopo un periodo di studio apre la pasticceria Martesana, conquistando pian piano la fiducia dei milanesi fino a diventare una vera istituzione, con negozi aperti in via Paolo Sarpi, in piazza Sant’Agostino, al Mercato Centrale e in piazza Medaglie d’Oro. L’ultimo nato è primo store fuori Milano, nel centro storico di Como, che lui stesso ha tenuto a presentare, con l’orgoglio e il sorriso di un giovane entusiasta.
Nel corso del tempo non sono mancati i riconoscimenti, per un lavoro che sin da subito si è distinto per l’artigianalità e lo spirito creativo delle sue creazioni. Nel 1986 crea la famosa torta commemorativa del Duomo, che valse alla pasticceria il riconoscimento internazionale durante la manifestazione APAL. Dal 2015 Martesana riceve ogni anno le Tre Torte del Gambero Rosso, uno dei massimi premi conferiti in Italia alle pasticcerie. Nel 2020 il panettone di Santoro viene eletto come migliore d’Italia all’evento annuale Artisti del Panettone.
Sentire Vincenzo Santoro parlare del suo lavoro e dei ragazzi che ha formato negli anni, è stato un vero privilegio per chi scrive. Un uomo di enorme esperienza, con gli occhi che brillavano di entusiasmo e orgoglio, come quelli un giovane pasticciere al culmine della carriera. Il suo retaggio rimarrà nella lunga storia di Martesana e nei bravissimi artisti della pasticceria a cui negli anni ha trasmesso il suo sapere e il suo amore per le cose buone.