Di pochi minuti fa la notizia della morte di Diego Armando Maradona, stella indimenticata del calcio mondiale. Se n’è andato per un arresto cardiaco nella sua casa di Tigre, in Argentina dopo la delicata operazione al cervello di 10 giorni fa. Lo comunica il giornale argentino Clarin. L’ex calciatore aveva 60 anni.
Lo scorso 30 ottobre aveva avuto un malore mentre si trovava a Buenos Aires ed era stato sottoposto d’urgenza alla rimozione di un ematoma al cervello, riuscito senza complicazioni secondo i medici che lo aveva in cura.
Maradona a Milano: il ricordo dei campioni di San Siro
Diego Armando Maradona era sceso sul prato di San Siro molte volte, facendo impazzire i tifosi del Napoli e delle squadre milanesi.
Sfidò l’Inter nel novembre 1985 segnando al 49′ e facendo esultare persino gli interisti, colpiti dal mare di napoletani che erano saliti al Nord per seguire il loro mito. Anche se la partita terminò in pareggio Maradona fu sommerso di applausi da entrambi gli schieramenti.
Arrigo Sacchi ricorda quando incontrò sul campo l’uragano argentino con il Milan. “A San Siro una volta li assediammo, poi Maradona e Careca toccarono il pallone mezza volta e ci fecero gol. Dissi alla panchina: “così non vale” ha raccontato l’allenatore al quotidiano Il Giorno. “Giocare contro Diego era come avere una spada di Damocle sulla testa, prima o poi ti colpiva“.
Tra le stelle di quegli anni lo ricorda anche Franco Baresi, ex capitano milanista, che più volte incontrò El Pibe sul campo del Meazza. “Un leader vero. In campo era un fenomeno, leale, prendeva le botte e non si lamentava.” Non mancano gli omaggi anche di Rudd Gullit, altro gigantesco nome dei rossoneri tra gli anni Ottanta e Novanta: “Il miglior calciatore che abbia mai visto e contro cui abbia mai giocato” ha scritto sui suoi canali social.
Tra i campioni di oggi lo ricorda la punta storica dell’Inter Javier Zanetti, argentino come Maradona. La stessa società dell’Inter ha twittato in ricordo del grande campione scomparso: “Ogni epoca ha avuto un grande numero dieci, poi c’èstato il numero dieci di ogni epoca. Maradona non è stato solo un grandissimo avversario, è stato il più grande. Ciao Diego”
Per omaggiare la leggenda del calcio ieri la partita Inter – Real Madrid è stata giocata sotto una grande foto di Maradona, mentre i giocatori hanno tutti portato il lutto.
Maradona: stella del calcio argentino e italiano
Soprannominato El Pibe de Oro (“il ragazzo d’oro”), Diego Armando Maradona non ha praticamente bisogno di presentazioni, nemmeno tra chi non si intende di calcio.
Indimenticabile la sua militanza nel Napoli, dal 1984 al 1991 con 115 gol su 259 presenze con la maglia bianco azzurra. La sua figura è diventata quasi oggetto di devozione, tanto che non mancano nel centro storico di Napoli altarini o murales che omaggiano il grande campione.
Non si può non citare la sua carriera nella nazionale argentina e l’incredibile gol ai quarti di finale di Messico 1986 contro l’Inghilterra, segnato appena tre minuti dopo un’altra rete storica, quella soprannominata la mano de Dios.
La sua personalità era talmente carismatica da essere rimasta nella storia anche dopo la fine della carriera calcistica. Dai film ai video musicali, Maradona non rinunciava mai alle luci della ribalta. Purtroppo non mancarono delle ombre nella vita dell’atleta, soprattutto quelle derivate dall’abuso di droga, che gli costarono per due volte la sospensione dal calcio.