Pubblicato in: News

Un romanzo di (toccante) formazione sul grande schermo: la nostra recensione di Moonlight

moonlight recensione

moonlight recensione

Com’è la vita a Liberty City per un ragazzino afroamericano sensibile e taciturno? Come diventa quando intuisce di essere omosessuale e deve confrontarsi con un ambiente difficile? Prova a tratteggiarlo Moonlight, opera seconda del regista Barry Jenkins che (dopo Medicine for Melancholy), porta sullo schermo una pellicola intensa, toccante, a tratti quasi rarefatta pur nel suo forte realismo.

Il film prende le mosse da un progetto teatrale, In Moolight black boys look blue (frase che ritroveremo in una sequenza del film), scritto dal drammaturgo Tarell Alvin McCraney. Sul grande schermo Moonlight diventa una vita in tre capitoli: racconta infanzia, adolescenza ed età adulta di Chiron, ragazzo di colore nato e cresciuto in uno dei sobborghi poveri di Miami, che si scopre omosessuale e cerca con fatica di trovare il suo posto nel mondo.

Un cast afroamericano per un film dove in realtà i temi sono molteplici e vanno ben oltre il colore della pelle: razza, sessualità, identità, famiglia e amore si rincorrono man mano che vediamo Chiron piccolo e taciturno stringere amicizia con lo spacciatore Juan (Mahershala Ali), che lo prende a cuore come il padre che (forse) il bambino non ha mai conosciuto.

Il film si apre infatti con Chiron – Little – che fugge dai bulletti del quartiere e incontra Juan, che in qualche modo diventa suo mentore e padre (molto intensa la scena in cui gli insegna a nuotare) insieme alla compagna Teresa. Nel secondo capitolo lo ritroviamo adolescente, alle prese con la ricerca della propria identità e con un gesto che cambierà probabilmente il corso della sua vita. Arriviamo infatti a vederlo adulto: del bambino gracile è rimasto all’apparenza ben poco nello spacciatore Black, che però mantiene la stessa sensibilità e inquietudine, e un giorno dovrà tornare a riaffrontare il suo passato attraverso la fondamentale figura di Kevin (interpretato da Andrè Holland da adulto), il compagno di giochi, l’amico del liceo ma sopratutto il primo e l’unico con cui Chiron abbia assaporato un vero momento di intimità.

Alex Hibbert interpreta Chiron da bambino, Ashton Sanders è il protagonista adolescente mentre è Trevante Rhodes a dargli volto e fisico imponente da adulto.

moonlight recensione

Fondamentali, forti ognuna a suo modo, quasi due poli opposti, sono anche le due figure femminili del film: Paula (Naomie Harris), la madre tossicodipendente di Chiron, e Teresa (Janelle Monàe), la compagna di Juan, quasi un porto sicuro dove approdare nei momenti più difficili.

Moonlight è una produzione A24 e Plan B Entertainment. Ha vinto il Golden Globe 2017 come miglior film drammatico e ora è in corsa per 8 premi Oscar, sfidando il celebrato La La Land. Da segnalare la fotografia -intensa sui volti e sulla città di Miami – a cura di James Laxton e la colonna sonora – d’ispirazione hip hop ma non solo – realizzata dal compositore Nicholas Britell.

Il nostro voto: 8

Una frase: A un certo punto dovrai decidere da solo chi vuoi diventare, non lasciare che qualcuno decida per te.

Etichette: