Parte quest’oggi, 13 giugno, e si protrarrà fino al 31 agosto la mostra Mimmo Rotella. Décollages e retro d’affiches, curata da Germano Celant, promossa e prodotta da Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale, Mimmo Rotella Institute e Fondazione Mimmo Rotella.
L’esposizione costituisce una prima puntuale ricognizione sull’attività iniziale di Mimmo Rotella (Catanzaro, 1918 – Milano, 2006), artista poliedrico e noto per l’invenzione del décollage, forma artistica da lui ideata e realizzata a partire dai primi anni Cinquanta.
La mostra, che espone circa centocinquanta opere, si focalizza sul periodo che si estende dal 1953, anno delle prime sperimentazioni sul manifesto lacerato, per arrivare al 1964, quando Rotella partecipa alla XXXII Biennale di Venezia.
Per contestualizzare l’opera di Rotella all’interno del panorama artistico internazionale dell’epoca e comprendere il suo contributo e la sua originalità, vengono esposti anche alcuni lavori che si confrontano con quelli di altri grandi protagonisti dell’arte moderna e contemporanea, europei e americani, quali Filippo Tommaso Marinetti, Enrico Prampolini, Kurt Schwitters, Hannah Höch, Jean Fautrier, Alberto Burri, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Jacques Mahé de la Villeglé, Raymond Hains, Andy Warhol e Michelangelo Pistoletto.
Il percorso dell’esposizione si sofferma su alcuni momenti fondamentali dell’inizio della carriera dell’artista. A Roma, dove si trasferisce subito dopo il rientro in Italia dalla residenza alla Kansas City University del 1952, Rotella stabilisce un dialogo sia con la generazione precedente sia con i suoi coetanei. È in questo ambito che ricorre a un simbolo del rinato contesto urbano: il manifesto pubblicitario.
La sua sperimentazione lo porta a rimodulare il poster in ogni modo possibile: quale unità di partenza per lo studio dell’aspetto materico che assume a contatto con la tela grezza, quale particella elementare per la costruzione di un immaginario astratto e come studio della forma che va a costituirsi sul retro del manifesto, tramite l’azione di colle e ruggini.
Seguendo il percorso della carriera di Rotella sono poi individuati e presentati in mostra alcuni lavori realizzati intorno agli anni Cinquanta e Sessanta, momento in cui intesse i primi rapporti con la Francia – tramite il Nouveau Réalisme – e gli Stati Uniti.
Sempre più attivo tra Roma e Parigi, Rotella ha modo di lavorare a stretto contatto con gli artisti della Pop Art e di aprire i suoi orizzonti sul contesto americano, esperienza che culmina nel 1962 con la personale alla Galleria Bonino di Buenos Aires e con la partecipazione a New Realists, presso la galleria Sidney Janis a New York.
ORARI
Martedì, mercoledì, venerdì, domenica dalle 9.30 alle 19.30.
Giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30; lunedì dalle 14.30 alle 19.30.
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.
Biglietti con audioguide gratuite per tutti i visitatori
Intero € 11,00
INFORMAZIONI
www.mostrarotellamilano.it