Sommario di questo articolo:
È morta ieri sera nella sua casa alle porte di Roma Franca Valeri, grande attrice dall’ironia pungente e dal sorriso contagioso. Lei che aveva vissuto il peggio della guerra, ebrea in una Milano devastata dalle bombe aveva fatto del sarcasmo e della risata la sua arma più grande.
Non era solo milanese di nascita Alma Franca Maria Norsa, che cambiò il cognome in Valeri per omaggiare il poeta francese Valery; lo era in ogni gesto e in ogni frase del suo enorme repertorio di personaggi, dalla signorina Snob a Cesira, la cugina di Sophia Loren in Il segno di Venere, diretto da Dino Risi.
Dopo aver festeggiato 100 anni il 31 luglio, Milano piange una delle grandi donne della città, simbolo di una milanesità antica e orgogliosa.
Franca Valeri: il ricordo delle istituzioni
“Addio, cara Franca, Milano ricorderà con affetto e commozione il tuo sorriso, la tua inimitabile ironia, la tua arte.” Così il sindaco Beppe Sala ricorda la scomparsa dell’attrice, accodandosi alla lunga fila di omaggi delle istituzioni milanesi e lombarde. Sala aveva omaggiato la Valeri con il sigillo della città il 31 luglio, giorno del 100esimo compleanno dell’attrice.
Il Presidente della Regione Attilio Fontana ha scritto su Facebook: “Franca Valeri non ci ha lasciato, è solo andata altrove dove continuerà ad essere ironica e pungente. Addio Franca, sono certo che il mio messaggio ti è arrivato, così come mi è arrivato il tuo. Grazie di cuore.”
Più sintetico, ma non meno sentito l’omaggio di Filippo del Corno, assessore alla cultura della città, che ha commentato “Franca Valeri. 100 anni vissuti con l’intelligenza del sorriso”.
I teatri di Milano omaggiano Franca Valeri, dal Piccolo al Parenti
Non poteva ovviamente mancare il ricordo dei teatri milanesi, dove Franca Valeri ha mosso i primi passi nella compagnia del Teatro dei Gobbi, insieme a Luciano Salce e Vittorio Caprioli.
Il Teatro Franco Parenti ha omaggiato l’attrice con il video della commovente standing ovation a lei riservata nel 2015, con lo spettacolo “Il cambio dei cavalli”. Anche Andrée Ruth Shammah, attrice del Parenti e regista teatrale ha riservato un pensiero alla collega: “Abbiamo tanto festeggiato i suoi 100 anni, ora quelle parole d’amore siano il nostro saluto. Riposi in pace.”
STANDING OVATION per Franca Valeri
Ironia, intelligenza e talento. Ci lascia oggi Franca Valeri, dopo aver raggiunto da poco il traguardo dei Cento.Nel 2015 è stata con noi con lo spettacolo "IL CAMBIO DEI CAVALLI". Qui tutti i nostri applausi.
Pubblicato da Teatro Franco Parenti su Domenica 9 agosto 2020
Anche il Piccolo Teatro ha ricordato Franca Valeri, anche grazie allo spettacolo La vedova Socrate, in cartellone durante la stagione estiva proprio per celebrare i 100 anni della grande attrice. “Salvatore Carrubba, il Consiglio di Amministrazione e tutto il Piccolo Teatro di Milano, piangono la scomparsa di Franca Valeri, interprete immensa, indimenticabile, dalle infinite, raffinate sfumature. La sua ironia intelligente ha attraversato la cultura con il passo lieve ed elegante di una vera, insostituibile Signora del Teatro.”
La vedova Socrate è un monologo che Lella Costa, altra grande interprete teatrale, sta portando in tournée dal 25 luglio e che il 3 settembre si concluderà a Ciriè, dopo aver toccato i più bei teatri d’Italia. Il 31 luglio è stato il turno di Milano, proprio nel giorno del compleanno di Franca Valeri.
Liberamente ispirato a La morte di Socrate di Dürrenmatt, il monologo è ambientato nella bottega di antiquariato di Santippe, la moglie del filosofo, descritta dagli storici come una delle donne più insopportabili dell’antichità. Franca Valeri la trasformò in una donna scaltra e piena di ingegno, che osserva con ironia il suo ruolo di moglie in un mondo dominato da filosofi uomini.
Il testimone è stato passato a Lella Costa dalla stessa Valeri, che voleva che “questo testo non se ne andasse con lei”, facendola dirigere nel tour da Stefania Bonfadelli, figlia adottiva dell’attrice scomparsa ieri.
Con Franca Valeri si perde una protagonista del grande cinema
Ricordare Franca Valeri solo come attrice teatrale sarebbe riduttivo: la sua ironia e la sua parlata tagliente l’hanno trasformata in un’icona del cinema, amata e ricercata dai registi più grandi della sua epoca, da Dino Risi a Fellini fino a Vittorio de Sica, che lei considerava un “vero maestro, di cinema e di vita”, che la diresse nel 1953 in Villa Borghese. Nel 2020 il suo ruolo nel cinema italiano è stato celebrato con il David di Donatello alla Carriera, consegnato “virtualmente” durante la cerimonia di premiazione dell’8 maggio.
Gli anni Cinquanta e Sessanta sono il periodo della Valeri cinematografica, accompagnata sullo schermo da grandi interpreti come Alberto Sordi e Totò, con cui crea sullo schermo alchimie che ancora oggi, a distanza di quasi sessant’anni riescono a divertire il pubblico, con pellicole come Totò a colori, Il bigamo e il già citato Il segno di Venere, al fianco di Sophia Loren.
Noi la vogliamo omaggiare con una delle scene più iconiche della sua carriera: la comparsa a passo cadenzato alle spalle di Alberto Sordi nel film Il vedovo, e il suo meraviglioso “cosa fai cretinetti? Parli da solo?”