(foto in home page: Alfonso Catalano)
(qui sopra: l’intero album Essere Umani su YouTube, con la canzone Pedala portata a Sanremo; sotto l’intervista, il video del singolo)
Frankie Hi-nrg mc, al secolo Francesco di Gesù, è uno dei più grandi rapper italiani. Autore di testi geniali e melodie che restano impresse, approda al successo nel 1997 con la canzone cult Quelli che benpensano, seguita da Rap Lamento e Chiedi Chiedi del 2003, per citare i più noti tra i suoi 17 singoli, pubblicati dal 1993 a oggi in sei album (per la serie: pochi, ma buoni). Con Pedala (canzone ufficiale del Giro d’Italia 2014) estratto dall’ultimo album, Essere Umani, ha partecipato all’ultimo Sanremo classificandosi all’ottavo posto.
Abbiamo approfittato della sua presenza in città per l’anteprima di Segni d’Infanzia 2014 (Festival d’arte e teatro per le nuove generazioni, dal 3 al 5 novembre a Mantova) per chiedergli una cosa buona e una cattiva di Milano, dell’Expo e dei selfie (ma anche dei giovani d’oggi).
Frankie, che rapporto hai con Milano?
“Ho vissuto qui per un breve periodo. I milanesi che la fanno vivere, non quelli che la abusano – trattandola solo come ufficio o dormitorio – me l’han fatta apprezzare realmente. È piena di gioie architettoniche, storiche e moderne. Cosa non mi piace? La modernità gestita in modo caotico, utilitaristico, sbancando parchi: ho sentito che vogliono abbattere il Parco Solari, stiamo scherzando? Non può e non deve essere trasformato in rimessa. È importante supportare i cittadini che si oppongono. E i giovani che fanno cultura occupando spazi dismessi come Macao, sono fiori all’occhiello che vanno capitalizzati dal governo della città”.
E con Expo 2015?
“Ne sono ambassador perché credo nel concetto di Expo 2015, purtroppo lo vedo realizzato anche attraverso percorsi che non condivido affatto. Al di là della gente che stanno mettendo in galera, il fatto che non ci sia un riconoscimento reale del lavoro dei volontari: l’ennesimo pretesto per far lavorare gratis i giovani. Dovrebbe essere un blasone da scrivere nel CV e in piccola parte sul conto corrente. Nutrire il pianeta passa anche da nutrire chi li organizza, certa parte dell’organizzazione non lo sta facendo.
Hai una grande passione per la fotografia, sei stato invitato anche a un recente convegno. Cosa pensi della cultura selfie?
“Non ne ho mai fatti. Ho sempre fatto autoscatti e continuo a farli. Il selfie è un sottoprodotto, significa ‘non c’è nessuno che mi vuole fotografare in questo momento’. Una cultura bulimica non tanto diversa dall’ossessivo taggare di certi colleghi dell’hip-hop, un’attestazione dell’io-qui-ora”.
Come avresti risposto a Gasparri dopo il tweet alla giovane fan di Fedez?
“Fedez ha dato un’ottima risposta e soprattutto si è detto disponibile a pagare le spese legali nei confronti del cosiddetto onorevole Gasparri. È l’ennesima manifestazione di lucidità di un giovane artista. Non so se avrei risposto per iscritto o se sarei andato direttamente, con una risposta forse troppo… digitale” (ride indicando la mano, ndr)”
Chi sono i giovani di oggi?
“Sono estremamente variegati. Fannulloni, abulici, ignoranti, incapaci di guizzi, bigotti ma anche curiosi, attenti, motivati, senza dover mettere necessariamente delle etichette, come quella insopportabile di ‘angeli del fango’: sono volontari, ragazzi generosi che si stanno prestando. L’unica cosa esoterica sono i ‘demoni del fango’ quelli che han fatto sì che oggi a Genova, nel parmense e nella maremma ci si trovi in quella situazione. A loro dico: ungetevi, così le etichette che vi attaccheranno scivoleranno via. Siete portatori di voi stessi, è più che sufficiente”.
Scriviam la nostra storia usando biciclette,
inseguendo la memoria su strade molto strette,
su per le salite senza avere una borraccia, giù
per le discese con il vento sulla faccia. Perché
la bicicletta non importa dove porti, è tutto un
equilibrio di periodi e di rapporti, è tutta una
questione di catene e di corone, di grasso che
lubrifica la vita alle persone.(Frankie Hi-nrg mc – Pedala – 2014)