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Si spengono i riflettori sulla Milano Fashion Week 2015, durante la quale abbiamo visto sfilare svariate rivisitazioni dell’essere femminile, per una donna che può sempre scegliere il suo modo di pensare e agire.
Dopo una sfilata dedicata alla semplicità e alla sicurezza, come è stata quella di Emporio Armani, per la sua prima linea Giorgio Armani si piega alla tendenza generale del decoro e dell’eccentricità. “Il mio intento è dare alle donne la cosa più semplice che chiedono: essere belle, essere sexy”, ha spiegato lo stilista a margine dello show.
“Il filo conduttore è il rosso e i ricami diventano fondamentali. Si tratta di una moda non molto diversa dal selfie-style visto su altre passerelle, una serie di abiti e accessori pensati tanto per essere eccentrici quanto per fare scalpore negli autoscatti sui social network. Una passerella interessante è stata quella del giovane designer Arthur Arbesser: capace, come pochissimi altri, di lavorare a un suo ideale estetico senza lasciarsi influenzare dalle passioni momentanee del settore: le sue creazioni sono moderne, sfilano ragazze vestite di geometrie color pastello, di abitini dritti portati sui pantaloni con morbidi pullover con disegni di papaveri.
La passerella di Andrea Incontri è fatta di applicazioni di plastica su abiti e borse, le stampe e l’uso del nylon laminato per i top drappeggiati e le tuniche oversize. Trussardi manda in scena una delle collezioni più interessanti, definite e fedeli al proprio spirito della sua recente storia, il desiderio di rappresentare l’idea di libertà e di viaggio animano tutta la collezione: dagli orli non finiti agli abiti caftano, dai colori bruciati ai sandali bassi, dalle sovrapposizioni multistrato alle fantasie tribali stilizzate o ricamate per non farle sembrare banali o didascaliche.
Salvatore Ferragamo, pensa una moda fuori dalle tendenze, è uno stile silenzioso, discreto, punteggiato da accessori altrettanto importanti, con tacchi risplendenti e giochi di intrecci sul collo del piede. le donne di MSGM hanno sempre gli abitini con le ruches, ma sono oversize, in toni acidi, e portati sulle felpe, mentre gli abiti lavorati a rete lasciano a vista il corpo. Le catene nel finale prendono il sopravvento, trasformandosi da accessorio in vestito vero e proprio, tintinnante e massiccio.
Con Vivetta si viene catapultati inella femminilità più autentica con un tocco di chic parisien e tanta ironia per una collezione raffinata e fresca. Suggestioni anni Cinquanta nei volumi, in particolare nelle gonne a ruota, negli occhiali da diva e nei colori, dal rosa baby al light blue. Sofisticata la scelta dei materiali usati: prevalgono il popeline, il crêpe de Chine e l’organza di seta. John Richmond, segue i trend della stagione proponendo look trasparenti, ma qui sono all’ennesima potenza, davvero audaci. Ci sono camicette di organza completamente trasparenti indossate con i seni in vista, pantaloni e gonne a rete nera portati soltanto con un piccolo perizoma nero.
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Photo credits: Vivetta