Il 24 e il 25 settembre sono stati giorni intensi e ricchi di novità per le passerelle della Milano Fashion Week 2015, con una mescolanza di tradizioni e culture tra passato e futuro.
Max Mara apre con una collezione nel segno dei nodi alla marinara, strisce e stelle; Blugirl, con il suo stile fresco e leggero, adatto alla stagione primaverile. Fendi ha portato in passerella un trionfo di colori: rosso, blu, nero, bianco e marrone, in tutte le loro declinazioni. Prada è come una favola di Cenerentola al contrario: la carrozza si trasforma in zucca e l’abito da principessa ritorna quello da cameriera. Il fatto è che su questa materia grezza, su questo linguaggio povero e obsoleto la designer ricama l’iperbole della sua immaginazione.
Lo show di Moschino stavolta si ispira alla strada con le sue modelle-workers, la passerella diventa un enorme car wash dove i cartelli stradali si trasformano si trasformano in borse. Giorgio Armani parte dall’immagine dei lavori di scavo in un deserto per elevare a tema ispiratore le dune e la texture della sabbi; Marni rivisita la stampa floreale mentre Bottega Veneta riporta in passerella le ballerine classiche per rendere gli abiti comodi ma allo stesso tempo eleganti.
La giornata si conclude con Federico Sangalli dove un cielo di stelle vibranti, danzanti, luminose segnano la passerella nella suggestiva cornice del Teatro Arsenale: un luogo magico, intimo e ricco di storia dove poter vivere l’esperienza della moda dentro la moda, dove poter azzerare le distanze tra pubblico e creazioni del designer. Il Light My Night è fatto di abiti e accessori creati con uno speciale tessuto nato dalla combinazione di seta e fibra ottica, un tessuto che si illumina garbatamente creando un delicato effetto di polvere di stelle.