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Il 2023 sta per finire, un anno intenso per le uscite discografiche. In attesa delle prossime uscite del 2024 ecco un compendio dei migliori dischi usciti quest’anno.
Tra conferme e sorprese, ritorni e novità ecco i 10 migliori album del 2023.
PJ Harvey
I Inside the Old Year Dying
Da trent’anni tutti conoscono il dono musicale e poetico che PJ Harvey condivide con il mondo intero. Nulla di così sorprendente se il suo ultimo disco, uscito lo scorso 7 luglio, continui a regalare perle come Prayer at the Gate, All Souls e la titletrack. Ma ogni suo album è una scoperta continua, come ascoltare una nuova artista che incanta alla prima nota di chitarra e al primo sospiro. Un diadema in mezzo a tanta superficialità.
Blur
The Ballad of Darren
Otto anni dopo il confuso The Magic Whip, Damon Albarn e soci ritornano con un disco suonato da ultra cinquantenni per coetanei e per tutti coloro che li amano da anni, a prescindere dall’età. Un lavoro maturo, brillante, che non asseconda i fan ortodossi della prima ora (come in parte aveva fatto il precedente disco), ma che consegna il “Blur pensiero” di cinquantenni musicisti di alto livello. Un piccolo, grande gioiello da ascoltare con attenzione e calma.
Caroline Polachek
Desire, I Want to Turn into You
Ritorna la cantautrice, polistrumentista, produttrice americana con un disco bello come il sole. E proprio dal sole che Caroline Polachek riparte, con un lavoro a tinte gialle e divertite. Desire mescola elettronica e chitarre, suoni latini e tanto funk, grazie anche ai continui giochi vocali che ne fanno una straordinaria cantante. Uno dei dischi da avere (e ascoltare) del 2023. Diventerà una pietra miliare.
Peter Gabriel
I/O
L’uscita di un album di Peter Gabriel è sempre un evento. Basti pensare che il suo ultimo album, formato unicamente da cover, uscì nel 2011 mentre l’ultimo di inediti addirittura nel 2002. L’ex frontman dei Genesis pubblica un disco solo quando sa di aver materiale così organico, ragionato e ispirato da poter essere ascoltato da tutti. Ed è proprio questo il punto di forza di I/O, uno dei lavori più accessibili e belli del cantautore e musicista britannico. Basta l’intro di Panopticom per rendersene conto.
Fever Ray
Radical Romantics
Una voce inconfondibile, un sound da cui non si può sfuggire. Sei anni dopo il precedente Plunge ecco il ritorno di Karin Elisabeth Dreijer Andersson, meglio nota come Fever Ray. Già metà del duo The Knife insieme al fratello Olof, Fever Ray ha dato alle stampe questo splendido lavoro, Radical Romantics. Un frullatore pazzo ma allo stesso tempo ragionato di elettronica, glam rock, suoni glaciali del mar nordico e dance irresistibile.
Bud Spencer Blues Explosion
Next Big Niente
Quando si parla di Adriano Viterbini e Cesare Petulicchio, alias Bud Spencer Blues Explosion, si pensa subito al rock blues di un’epoca lontana. Sì, ma in parte. Il duo romano è stato, ed è, tanto altro ancora: il loro suono è acido, sporco, psichedelico, per niente attuale e “commerciale”. Con questo nuovo lavoro si è andati oltre, andando a toccare altre note, territori finora poco battuti ma di grande impatto. Un album per chi non cerca la solita “roba rock” ma qualcosa di più.
Sigur Rós
Átta
L’ottavo disco degli islandesi Sigur Rós è un ritorno a quella band che tutto il mondo aveva imparato a conoscere. Concettuali, eterei. Átta è un disco arrivato a sorpresa, senza annunci né piccoli indizi da decifrare. Si ritorna a un suono più morbido rispetto agli ultimi lavoro che si avvicinavano al più classico del rock. Questo è, invece, un disco lento che rapisce dal primo ascolto. Uno dei migliori lavori del gruppo e di tutto il 2023.
Depeche Mode
Memento Mori
Non era facile realizzare un disco, per la prima volta dopo 40 anni, senza Andrew Fletcher, scomparso nel maggio del 2022. Ma i Depeche Mode ce l’hanno fatta con questo Memento Mori un disco, per la gran parte, realizzato prima della scomparsa del tastierista. Il disco è un lavoro compatto, con zone oscure e improvvisi lampi luminosi ad alleggerire il tutto. Un piccolo “miracolo” dato il momento nefasto e sicuramente tra i dischi meglio realizzato dagli autori di Enjoy the Silence.
Everything But The Girl
Fuse
Il loro ultimo disco, Temperamental, era uscito nel 1999. C’era ancora la lira, lo spauracchio del Millennium Bug e le Torri Gemelle ancora in piedi a solleticare il cielo di New York. Il ritorno sulle scene di Tracey Thorn e Ben Watt, coppia di lavoro e di vita, è stato inaspettato e allo stesso tempo bellissimo. Fuse è un disco di gran classe, che riesce nel difficile tentativo di non scadere nella nostalgia anni Ottanta. Il 2023, e la musica in generale, aveva bisogno di loro.
Róisín Murphy
Hit Parade
Voce splendida, stile e classe contraddistinguono da sempre l’arte di Róisín Murphy. L’ex vocalist dei Moloko non fa sconti, continua a sfornare canzoni che, in un mondo perfetto, sarebbero tutte al primo posto di qualsiasi, guarda caso, Hit Parade. Ritmi incontrollabili, giochi di parole, un timbro vocale perfettamente riconoscibile e una manciata di canzoni godibilissime. Tutto questo non è solo questo ultimo album, ma tutto il suo percorso artistico.