È il risultato di cinque anni di lavoro da parte della sua autrice, la fotografa italo-cilena Alessandra di Consoli, il progetto ‘Labbra del tempo’ che ha come luogo d’elezione il Linificio Canapificio Nazionale di Cassano D’Adda (uno dei più grandi d’Europa), dismesso dagli anni Novanta.
Il canapificio, insieme ad altre eccellenze come il ponte di Paderno d’Adda del 1889 e il villaggio Crespi del 1878 – esempio unico al mondo di “company town” dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità – è espressione dell’imprenditoria lombarda e vero luogo della memoria.
Alessandra di Consoli vi è tornata e ritornata alla ricerca di vecchi utensili, telai, corde, tele e cassetti dalle chiusure arrugginite, ma soprattutto alla ricerca delle persone che hanno lavorato nel canapificio.
In “Labbra del Tempo” vengono fermati nel tempo infinito dello scatto fotografico i volti delle tre generazioni di lavoratori, assieme a un gesto, a un attrezzo o a un qualsiasi simbolo che abbia saputo unire la storia personale alla memoria collettiva.
Spiega Alessandra di Consoli: «Penso fermamente che il luogo custodisca la forza di ciò che è stato e in potenza la sua possibilità di divenire. Ho guardato a quella fase in cui per brevi istanti l’area del Linificio si è caricata di nuova vita, di nuove energie creative. In quei momenti dove qualcuno o qualcosa in maniera imprevedibile ha creato nuove storie, ha aggiunto un nuovo strato, e ha lasciato aperta la possibilità di un passaggio verso altre memorie. Vedo uno spiraglio di luce dove si può attuare una nuova stratificazione di senso. Per dare un Senso a ciò che è stato e avere il coraggio di aprire nuove porte. Gli spazi, carichi di storia, si rivelano come luoghi non del tutto abbandonati, ma in attesa di essere di nuovo vissuti, costantemente attraversati dal tempo come fossero organismi vivi».
“Labbra del tempo” viene presentata al Mia Fair Milano (per i dettagli sul festival leggi l’articolo di MilanoWeekend) da Impressione artefotografia, una galleria che privilegia artisti che abbiano sinora operato al di fuori dei circuiti tradizionali, affinché possano trovare un momento di incontro e di confronto con il mondo del collezionismo.