Si terrà a Merano (Bolzano) dal 5 al 10 novembre l’edizione 2015 del Merano Wine Festival, appuntamento consolidato con il meglio della tradizione enoica italiana e un nutrito campione di produttori stranieri (quest’anno ben 150 su 400) inclusi tre focus sul Giappone, su 11 cantine austriache e sui mitici vini degli zar dalla città di Massandra in Crimea, territorio difficile perché conteso tra Ucraina e Russia nel recente conflitto (Kiev rivendica le storiche cantine).
La 24esima ricorrenza della kermesse del vino, organizzata da Gourmet’s Festival e condotta dal suo fondatore Helmuth Köcher (The Wine Hunter) si svolgerà nel Kurhaus di Merano, tra gli edifici liberty più belli dell’area alpina. L’evento è stato presentato oggi alla stampa all’interno di Expo 2015 e in partnership con Coop.
Esclusività, eleganza e selezione sono le parole chiave di questa organizzazione che prevede biglietti d’ingresso a partire da 95 euro e un abbigliamento adeguato all’occasione. Le 15 “commissioni d’assaggio” organizzate dal patron hanno fruttato una selezione di 830 etichette “MeranoWine Award” premiate con il bollino rosso (88-89,99 punti), 180 con il bollino oro (90-94,99 punti) e 24 con il bollino platino (95 punti e oltre). La più costosa supera i 500 euro, ma la più economica si aggira sui cinque: “Ottimo vino non fa necessariamente rima con prezzo elevato: esistono etichette wow anche a meno di 10-15 euro” sottolinea Köcher.
Il programma prevede serate speciali e dibattiti sul futuro del vino: a causa del riscaldamento globale, ad esempio, entro il 2050 si prevede la scomparsa dal 25% al 73% delle aree vitivinicole storiche, un fenomeno che comporterà l’aumento degli interventi in cantina e l’innalzamento della gradazione alcolica dei vini. Una curiosità: “Il vino più a Nord del mondo viene prodotto a Gotland (Svezia) al 58esimo parallelo, come King Salomon in Alaska”. Interessante anche il confronto tra cuochi stellati e contadine altoatesine: gli uni e le altre prepareranno fianco a fianco lo stesso piatto, mostrando due diverse sensibilità e interpretazioni.
“Tra i visitatori, il 18% proviene dall’Alto Adige, il 15% dall’area germanica, altrettanti dal Centro-Sud. Una buona metà, quindi, arriva a noi dal Nord Italia” spiega a Milano Weekend il fondatore del festival. “Per quanto riguarda la produzione di vino in Lombardia, a parte la Franciacorta che è un punto di riferimento assoluto per le bollicine e alcune aziende del Garda bresciano, negli ultimi anni ho iniziato a notare prodotti molto interessanti anche nell’Oltrepò pavese” sottolinea l’esperto.
Programma e ulteriori informazioni su www.meranowinefestival.com