Nel 2012 avevano vinto l’Orso d’oro al Festival di Berlino con lo straordinario Cesare non deve morire, un potente affresco dell’infelicità umana e del tentativo di alcuni carcerati di redimersi attraverso l’arte, in questi giorni gli ottantenni Paolo e Vittorio Taviani tornano sul grande schermo con Maraviglioso Boccaccio, ispirato a cinque delle cento novelle del Decamerone e interpretato da numerose star nostrane, da Paola Cortellesi a Riccardo Scamarcio, da Jasmine Trinca a Michele Riondino passando per Lello Arena, Kim Rossi Stuart e Carolina Crescentini.
Girato fra Toscana e Lazio, che ci regalano paesaggi mozzafiato e suggestivi castelli, Maraviglioso Boccaccio racconta di come dieci giovani siano costretti dalla peste che ha colpito la Firenze trecentesca a rifugiarsi in campagna; qui impiegano il tempo raccontandosi delle brevi storie: drammatiche, argute o erotiche, tutte le novelle hanno come protagonista l’amore, nelle sue innumerevoli sfumature.
Lontano dall’erotismo de Il Decameron pasoliniano e dalle situazioni grottesche dell’opera di Boccaccio, il film dei Taviani non tradisce però lo spirito del capolavoro trecentesco: il risultato è una commedia molto attuale che vuole raccontare l’amore come antidoto alle sofferenza e alle incertezze di un’epoca. Non a caso, i registi samminiatesi riservano particolare spazio alla cornice in cui si inseriscono le novelle: a Firenze la Morte Nera che uccise 4/5 degli abitanti viene descritta attraverso immagini ricercate che rivelano la volontà dei Taviani di mettere in scena un’opera rigorosa. Ma è forse proprio questo rigore a impedire al film, che resta comunque un progetto coraggioso, di sorprendere lo spettatore con particolari guizzi.
Il nostro voto: 5
Una frase: “Se dopo la morte ancora si ama, io lo amerò.”
Per chi: per chi non conosce il Decamerone e vuole avvicinarsi all’opera di Boccaccio