La Pinacoteca Ambrosiana di Milano torna ad accogliere uno dei suo capolavori, rubato in circostanze mai chiarite negli anni Cinquanta. Dopo il recupero, avvenuto grazie all’intervento dei Carabinieri del Nucleo per la Tutela del patrimonio culturale di Monza nel 2021, la Madonna del Latte di Marco d’Oggiono è stata sottoposta a un restauro conservativo di un anno e ora può finalmente tornare a farsi osservare in tutta la sua bellezza nella Sala 3 della Pinacoteca, accanto ad altri capolavori del Cinquecento lombardo.
La scuola di Leonardo da Vinci nella Madonna del Latte
Marco d’Oggiono (1470 ca. – 1530 ca.) è stato allievo e seguace di Leonardo da Vinci, che per molti anni visse a Milano alla corte degli Sforza, influenzando con il suo genio moltissimi giovani artisti presenti in città. Le sue Madonne con bambino, così delicate e umane nelle fattezze e così ricercate nell’uso della prospettiva aerea nei paesaggi di fondo, vera e propria firma del maestro toscano, hanno avuto un incredibile successo tra i committenti del tempo.
In questo contesto si inserisce la produzione di Marco d’Oggiono di Madonne del Latte, iconografia molto apprezzata per la celebrazione di nascite e matrimoni, di cui la ricchissima collezione dell’Ambrosiana custodisce altri ottimi esempi.
L’opera si fa risalire agli anni Novanta del Quattrocento, di poco successiva a una versione conservata al Louvre, da cui si discosta per alcuni dettagli, tra cui un’ambientazione spaziale totalmente differente. La capigliatura, la delicatezza degli incarnati e la precisione nel disegno fanno apprezzare l’altissimo livello di un artista tra i più affermati della scuola leonardesca.
La tavola era già presente nel primo nucleo di opere che il cardinale Federico Borromeo donò nel 1618 alla neonata Pinacoteca Ambrosiana, nell’elenco degli “originali dei pittori men celebri”. Da allora la Madonna del Latte è sempre stata esposta al pubblico fino al 1951, quando è stata sottratta alla collezione in occasione di importanti lavori all’interno del museo.
L’opera è stata rintracciata solo nel 2021, quando un commerciante d’arte si rivolse ai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del patrimonio culturale per accertarne la provenienza, permettendone così il ritorno “a casa”.
Il restauro
Dopo il ritrovamento la Madonna del Latte di Marco d’Oggiono è stata sottoposta a restauro conservativo nel laboratorio Luigi Parma di Milano grazie al supporto di ARTE Generali. Fortunatamente lo stato generale della tavola era buono, nonostante la presenza di tarme all’interno della tavola e di un ingiallimento della vernice dovuto al tempo.
Il paziente restauro, della durata di un anno, ha permesso il recupero della piena leggibilità dei colori della tavolozza di Marco d’Oggiono e l’eliminazione di verniciature successive. Oggi l’opera è esposta in tutta la sua bellezza negli splendidi spazi dell’Ambrosiana, insieme ai capolavori di Tiziano, Caravaggio e dello stesso Leonardo da Vinci.