“La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattromila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso”, diceva così un genovese innamorato della Sardegna, l’indimenticabile Fabrizio De André.
La Sardegna, però, non è solo sinonimo di natura, ma anche un’isola dalla cultura millenaria, tutta da scoprire. Ne continuano a raccontare la storia suoi cineasti più promettenti nell’ambito della rassegna Made in Sardegna, ospitata al cinema Beltrade (via Nino Oxilia, 10, 02 2682 0592) fino a giovedì 17 settembre.
Ecco il programma degli ultimi due giorni della manifestazione, organizzata dalla fondazione Sardegna Film Commission in occasione di Expo 2015.
Mercoledì 16 settembre è prevista la proiezione de Gli spigolatori della laguna, di Fiorenzo Serra, 1960-1962, 15’. Nel documentario la descrizione della particolare situazione ambientale e culturale di Cabras, diventa l’occasione per una vera e propria inchiesta giornalistica sui metodi e sulla gestione della pesca nello stagno di Cabras.
Segue la visione di Capo e Croce, le ragioni dei pastori, lungometraggio diretto da Marco Antonio Pani e Paolo Carboni (2013, 104’) sulla protesta clamorosa, avvenuta nel giugno del 2010, di migliaia di pastori provenienti da ogni parte della Sardegna, riuniti nel Movimento Pastori Sardi. Durante l’estate invadono porti, aeroporti, strade, inondano le vie di Cagliari, occupano il palazzo della Regione per cercare di ottenere dignità e un giusto prezzo per il loro prodotto principale: il latte.
Giovedì 17 settembre si comincia con la visione di tre documentari di Fiorenzo Serra: Il regno del silenzio (1954-1962, 17.11’), sugli aspetti più arcaici della vita materiale della Sardegna indissolubilmente legata alle scarse risorse offerte da una natura dell’isola; Artigiani della creta (1954, 13.58), sull’umile fatica degli artigiani dediti alla produzione degli oggetti in terracotta; Realtà del costume (1955-1955, 14.05’), sulla varietà dei costumi sardi e il rapporto con la cultura dell’isola. I film saranno accompagnati dal curatore del Fondo Serra per la Cineteca Sarda Giuseppe Pilleri e dagli eredi del Maestro sassarese rappresentati dalla nipote Valentina Noya.
A seguire la proiezione di Su filindeu (2012, 10′), cortometraggio della regista P.J. Gambioli, dedicato all’arte della preparazione della minestra artigiana barbaricina di antica tradizione, trasmessa di generazione in generazione. La regista nuorese sarà presente in sala.
Chiusura di serata con il regista cagliaritano Peter Marcias, presente in sala alla proiezione del sul film Dimmi che destino avrò (2012, 80’): l’incontro tra Alina, ragazza di origini rom e un commissario di origine campana di stanza in Sardegna. Il racconto di un’amicizia con le premesse di una storia d’amore.
Foto tratta dal set del cortometraggio “Kuiles”.
Credit di Alessandro Toscano.