Sommario di questo articolo:
Diciamocela tutta, Milano non è la prima città che viene in mente quando si pensa a un posto romantico in Italia. Nonostante molti autori abbiano raccontato una Milano piena di amorose suggestioni (da Memo Remigi ai Baustelle), nell’immaginario collettivo il capoluogo lombardo non rievoca immediatamente una città da cartolina per cuori innamorati.
Con questo articolo vogliamo smentire certi luoghi comuni, segnalando alcuni tra i posti più romantici di Milano. Molti non sono così noti ai turisti e, purtroppo, neanche a tanti milanesi. Ecco quindi i 10 luoghi più romantici di Milano.
Il ponte delle sirenette
È il primo ponte in ferro realizzato a Milano, tra il 1840 e il 1842, dalla ditta Rubini-Scalini-Falck. Inaugurato nel giugno del 1842, in origine il ponte sormontava il naviglio interno in Via San Damiano, ora Visconti di Modrone, all’altezza del civico 16. I milanesi lo avevano ribatezzato Il ponte delle sirenette o Il ponte delle sorelle Ghisini, perchè agli angoli vi erano quattro statue di sirene in ghisa, ognuna delle quali abbraccia un remo.
Con l’interramento della Cerchia dei Navigli alla fine degli anni venti, il ponte fu spostato all’interno del Parco Sempione a collegare le due sponde del laghetto artificiale al centro dell’area verde. Nel 1943 durante i bombardamenti che colpirono duramente Milano, una delle due statue fu irrimediabilmente danneggiata, mentre un’altra fu rubata cinque anni dopo. Nel 1954, però, furono realizzate due copie in bronzo delle due statue rimaste.
Il ponte delle sirenette ha un effetto scenografico di forte impatto su una porzione di Parco Sempione suggestiva e adatta per una passeggiata mano nella mano. La vista del laghetto artificiale dal ponte vale tutta la permanenza nel grande polmone verde milanese. Provare per credere.
Giardino della Guastalla
A pochi passi dal Duomo, vicino all’Ospedale Maggiore, il Giardino della Guastalla si apre in tutto il suo splendore. Realizzato nel XVI secolo grazie all’interessamento della contessa Paola Ludovica Torelli della Guastalla, il Parco è il classico esempio di giardino all’italiana.
Il colpo d’occhio che si ha entrando da Via Francesco Sforza (come suggerisce la foto) è impressionante: la spettacolare peschiera barocca, che sostituisce l’originale laghetto, domina il parco. Ai lati della stessa un’edicola del seicento e un tempietto neoclassico di Luigi Cagnola. Da non dimenticare una notevole fontana, all’esterno del Giardino, tra Via della Commenda e Via San Barnaba (dove spicca la splendida Sinagoga).
Passeggiare tra i vialetti adombrati da faggi, noci e aceri in tranquillità, a due passi dal caos delle strade del centro, è una sensazione straniante e godibile al tempo stesso. Perfetto per chi vuole fuggire dalla velocità della metropoli con il partner.
Le case colorate
Vuoi fare un viaggio da Milano a L’Avana? Oppure immergerti nei colori di Notting Hill a Londra? Beh, ci sono due modi: prendere l’aereo (da Linate o Malpensa) oppure fare un salto nel Villaggio Operaio di Via Lincoln. Semplice, economico e tanto, tanto romantico.
Quaranta case, tutte colorate, nella zona est di Milano a due passi da Piazza Cinque Giornate. Incastonato tra Via Archimede e Sottocorno, il Villaggio Operaio ti porterà in una zona esclusiva della città, atipica e dal grande fascino. Nel giro di un attimo ti ritroverai catapultato dai palazzi ottocenteschi di Corso XXII Marzo alle strade della capitale cubana o di Portobello Road.
Il Quartiere nacque nel 1889 per volere di una cooperativa di operai di Porta Vittoria, desiderosi di costruire le proprie casette familiari su un’area occupata precedentemente dallo scalo di Porta Tosa, dismesso dopo la costruzione della vecchia Stazione Centrale di Piazza della Repubblica.
Nonostante sia diventato da pochi anni un luogo turistico, il Villaggio non è sommerso dal caos dei curiosi. Un luogo ideale, dunque, per due passi nella pace dei colori e del silenzio.
Se invece ti trovi nella zona nord di Milano nei pressi di Piazzale Loreto ti consigliamo un altro luogo dai colori pastello, rilassante e godibile. Stiamo parlando di Via Bassano del Grappa, una stradina nascosta tra le pieghe della lunga Via Padova, alle spalle del ponte ferroviario. Piccola e avvolta nella quiete, la via è un insieme di case dalle tinte caraibiche, aliene dal contesto di una Via Padova che non brilla certo per bellezza estetica.
I giardini di Villa Reale
Via Palestro è una delle arterie più eleganti della città. Insieme alla bellezza naturale del Parco Montanelli la Villa Reale è l’emblema del fascino aristocratico di Milano. Un luogo magico, un viaggio nella bellezza del neoclassicismo.
Edificata dall’architetto austriaco Leopoldo Pollack tra il 1790 e il 1796, Villa Reale (nata Belgiojoso) nasce come residenza del conte Lodovico Barbiano di Belgiojoso, ritornato a Milano dopo un’importante carriera diplomatica in Austria. Passata in diverse mani nel corso degli anni, nel 1849 si firma la “pace di Milano” documento con cui si decreta la resa della città all’Austria del maresciallo Radetzky.
Ora la Villa è la sede della Galleria d’Arte Moderna, vero orgoglio delle collezioni milanesi, uno splendido archivio cittadino dell’arte ottocentesca: da Francesco Hayez a Giuseppe Pelizza da Volpedo, da Antonio Canova ad Amedeo Modigliani.
All’esterno la meraviglia del giardino inglese, un posto ideale per delle passeggiate romantiche a contatto con la natura. Piccola ma importante avvertenza: l’ingresso è riservato ai bambini e ai soli adulti che li accompagnano. Un luogo romantico per un San Valentino…familiare.
Piazza Eleonora Duse
Elegante e austera, proprio come la grande attrice da cui prende il nome. Piazza Eleonora Duse ha un fascino invidiabile che le regala un posto di riguardo tra i luoghi più seducenti di Milano. Dopo la visita alla Gam, attraversando Corso Venezia e superato lo splendido arco di Piero Portaluppi, ci si imbatte in Via Tommaso Salvini, corridoio per la suddetta Piazza Duse.
Un signorile rettangolino attorniato da quattro palazzi dei primi del ‘900, tra cui spiccano Palazzo Civita al 2 e Palazzo Veronesi al 4. Nei primi anni duemila, con la creazione del parcheggio che dà su Viale Majno, il centro della piazza è stato sistemato da alcune aiuole floreali che hanno smorzato un po’ l’aspetto rigoroso della piazza.
Un angolino nascosto e delizioso, un posto importante da godere, guardare e fotografare, ma non da seduti. La piazza, infatti, non ha panchine, una scelta dettata dal contrasto al facile bivacco che porterebbe degrado all’interno del sito.
Piazza Duse è la prima tappa di un percorso in un’area davvero magica di Milano. Quale? Lo scoprirete fra poco…
Quadrilatero del silenzio
Poche centinaia di metri dopo la suddetta piazza eccoci in uno dei luoghi più attraenti di Milano, il Quadrilatero del silenzio. Un quartiere signorile formato da una serie di strade attorniate da palazzi alto borghesi e arricchito da un silenzio quasi irreale, a pochi passi dal caos della circonvallazione interna della città.
Via Vivaio, Via Cappuccini, Via Serbelloni, Via Mozart, sono solo alcune delle strade che caratterizzano questo angolo di Milano, ideale per una camminata fuori dal marasma dei turisti. Un’occasione unica per godere dell’originalità di Casa Berri Menegalli in Via Mozart, palazzo degno dell’eccletismo e uno degli ultimi esempi di Liberty. A pochi passi, in Via Serbelloni, la particolarità di Palazzo Sola Brusca per via dell’Orecchio di Wildt, opera bronzea degli anni 30 realizzata proprio da Adolfo Wildt.
E che dire dello sfarzo di Villa Necchi Campiglio in Via Mozart, un vero e proprio tuffo nella mondanità d’altri tempi, e della splendida Villa Mozart interamente ricoperta di edere rampicanti.
Ma in questa “giro nel silenzio” non può certo mancare una sbirciatina al giardino di Villa Invernizzi in Via Cappuccini 7. Il motivo? I suoi abitanti, dei fenicotteri rosa. Questi esemplari così esotici e apparentemente lontani dal mondo milanese, erano gli animali da compagnia di Romeo Invernizzi, il “signore dei formaggi”. Uno spettacolo davvero unico.
Le ciclabili dei navigli
Per un escursione romantica diversa, ecologica e sostenibile perchè non approfittare delle piste ciclabili sui Navigli? Un’idea particolare che farà scoprire le bellezze naturali della città e dei comuni dell’hinterland.
Attorno al Naviglio Grande, subito dopo la piccola sopraelevata in zona Porta Genova, il percorso ciclabile è un vero toccasana per il corpo e lo spirito. Tra ciclisti, semplici passeggiatori e podisti, la strada che fronteggia il naviglio è un’alternativa per una bella sgambata cittadina.
La ciclabile sul Naviglio Pavese, che di mese in mese cresce sempre più, è un itinerario che dalla città porta ad ampi spazi verdi e cascine, sulla strada che porta a Pavia. Semplice e pianeggiante, questa ciclabile conduce dal caos cittadino a spazi ampi e colorati, con la splendida presenza degli aironi.
Infine, la ciclabile della Martesana porta dalla Cassina de’ Pomm in Via Melchiorre Gioia a Trezzo sull’Adda. Un percorso pianeggiante lungo ben 36 chilometri per una pedalata rilassante e unica.
La fontana dei tritoni
Meraviglioso il Duomo, chiaro no? È bella la Galleria, vero? Piazza della Scala con la statua di Leonardo e il Teatro è affascintante, giusto? E poi? Non fermatevi soltanto alle (splendide) opere da cartolina e immergetevi nelle stradine adiacenti il Teatro della Scala.
Tra via Romagnosi e Andregari, infatti, c’è una fontana posta in un piccolo slargo. Seminascosta, poco nota ai milanesi, immersa in un piccolo angolo silenzioso. È la fontana dei tritoni, splendida opera realizzata nel 1928 dall’architetto Alessandro Minali e impreziosita dalle statue di Salvatore Saponaro.
La fontana fu realizzata in occasione dell’apertura della Cassa di Risparmio e dell’Esattoria nei palazzi Latuada e Confalonieri. Le due statue ai lati della fontana richiamano, infatti, il Risparmio (a sinistra) con il salvadanaio e la Beneficenza con il cesto di frutta.
Un’occasione importante per fare un bel giro con il partner nelle stradine limitrofe che collegano Via Manzoni a Brera, ricche di silenzio, fascino e lusso.
Piazza Tommaseo
Nel quartiere Magenta, uno dei più esclusivi della città di Milano, c’è una piazza che in primavera diventa uno dei posti più belli e suggestivi di Milano, Piazza Tommaseo. A pochi passi dallo sfarzo dei palazzi di Via Ariosto e Via Mascheroni e le ville di Via XX Settembre, Piazza Tommaseo appare in tutto il suo splendore.
Attorniato dalla bellissima facciata della Chiesa di Santa Maria Segreta, dal palazzo delle Marcelline e da case in stile liberty, la piazza ha nel giardino centrale il suo fiore (e non è un caso) all’occhiello. Nel giardino dedicatao a Renata Tebaldi, infatti, in primavera le magnolie fanno la loro splendida figura, dando un colore unico alla piazza.
Le magnolie sono state scelte come protagoniste della ripiantumazione del 2017, rendendo particolarmente tipico questo incantevole angolo di Milano. Insomma, un festival di profumi e colori che possono incorniciare una passeggiata mano nella mano da ricordare.
Biblioteca degli alberi
Chiudiamo questo tour milanese dell’amore con il posto più noto tra quelli suggeriti: il parco della Biblioteca degli Alberi. Un ampio spazio verde in mezzo ai grattacieli di Porta Nuova, edifici che hanno stravolto lo skyline di Milano.
Inaugurato il 27 ottobre 2018, la Biblioteca degli Alberi è stato uno dei tasselli conclusivi dell’enorme progetto di rigenerazione dell’area dismessa di Porta Nuova, dove fino ai primi anni 60 correvano i binari della Stazione delle Varesine, soppiantata da quella di Porta Garibaldi.
La Biblioteca degli Alberi è una collezione unica di botanica urbana: all’interno vi sono, infatti, 100 specie botaniche, 500 alberi e 135.000 piante (aromatiche, bulbi, arbusti, acquatiche, erbacee). Un viaggio nella natura in città, una sorpresa tra i grattacieli e il via vai di impiegati che occupano le alte torri di Piazza Gae Aulenti.
Un itinerario speciale da fare con il partner, una pausa urbana necessaria dopo una scorpacciata di bellezza.