Loro chi?, la commedia diretta da Francesco Micciché e Fabio Bonifacci nelle sale da giovedì 19 novembre, potrebbe tranquillamente avere come sottotitolo “L’apprendista truffatore”. Il film racconta infatti la storia di David (Edoardo Leo), 36 anni e un’unica ambizione: guadagnare la stima del presidente dell’azienda in cui lavora, ottenere la promozione a dirigente e il tanto agognato aumento di stipendio a 1.700 euro che gli permetterà di pagare il mutuo, sposare la fidanzata e sistemarsi per sempre; finalmente la sua occasione sembra essere arrivata: dovrà presentare davanti alla stampa e agli investitori un brevetto rivoluzionario cui la ditta lavora da anni, ma in una sola notte riesce a perdere tutto: il lavoro, la casa, l’amore. A metterlo nei guai un truffatore carismatico e trasformista, Marcello (Marco Giallini). Per riprendere in mano la sua vita, paradossalmente, David dovrà imparare l’arte della truffa proprio da chi lo ha ingannato.
Loro chi? alterna per 95′ i colori e i sapori della commedia, i ritmi del giallo e un gioco di inganni multipli fino all’inaspettato finale: una storia che strizza l’occhio alle commedie d’azione, come se ne facevano nel nostro cinema a cavallo fra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, omaggiando Risi e Monicelli, ma anche inseguendo il cinema di genere americano, a partire da Ocean’s eleven e I soliti sospetti. E a volte, come si dice, la realtà supera la fantasia; Loro chi? è tratto infatti da episodi di truffa reali di cui ha fatto le spese lo stesso Bonifacci che racconta: “Un meccanismo che mi ha sempre affascinato e spaventato, perché tendo a caderci, è quello del fascino malvagio di certe truffe in cui il truffatore ti frega realizzando i tuoi sogni o i tuoi desideri. Per cui, in sostanza, ti frega facendoti contento”.
Girato, come moltissimi film italiani recentemente, per buona parte in Puglia (“Dove bisogna stare attenti a non inquadrare altre troupe”, dice Leo), Loro chi? risente a nostro parere in alcuni passaggi di scelte un po’ troppo televisive e di un inizio un po’ zoppicante, per poi riprendere decisamente vigore sul finale.
Su tutto e tutti, eccezionale, Marco Giallini, mattatore di cui abbiamo tante volte apprezzato il trasformismo (basti pensare al recente Ogni maledetto Natale): l’attore romano dà vita a un vero e proprio filosofo della truffa (“Spargi gioia, prendi grana” dirà Marcello), irresistibile e affascinante. Loro chi? sarebbe stato lo stesso senza di lui? Probabilmente no, ma Edoardo Leo – che con Giallini aveva già lavorato in Buongiorno papà – riesce a non farsi oscurare: l’intesa fra i due attori sicuramente convincerà ancora una volta.
Il nostro voto: 6
Una frase: “In Italia ci sono ottimi incentivi nel settore truffa.”
Per chi: ha voglia di leggerezza.