Dall’8 al 13 aprile il Teatro della Cooperativa ospita l’intenso monologo Potevo essere io, scritto e diretto da Renata Ciaravino e interpretato da Arianna Scommegna, protagonista e coro della storia di due bambini, poi giovani, nella periferia milanese, segnatamente nel quartiere Niguarda.
Potevo essere io è il racconto di una bambina e un bambino che diventano grandi partendo dallo stesso cortile. Due partenze, stessi presupposti. Ma finali diversi. E in mezzo la vita. Chi racconta è quella bambina: che cerca di capire, insieme allo spettatore, cosa sono state queste due storie, perché e come, e se si sono veramente differenziate, o sono state solo due modi di vivere lo stesso sconcerto.
Potevo essere io racconta una storia ma non è uno spettacolo di narrazione pura. Perché in scena ci sono anche quelle persone-personaggi che hanno attraversato la vita dei due protagonisti: un allenatore di kick boxing, una stella emergente del pop croato, un regista di film porno, una merciaia di Casal di Principe, una cartomante del quartiere di Niguarda. Potevo essere io racconta tutto questo cercando la lievità, la commedia che irrompe nella tragedia.
Un allestimento scarno, le parole, pochi oggetti: il minimo indispensabile per una frontalità assunta, senza mediazioni. Una sola concessione: affianco alle parole ci saranno alcuni video, perché certe immagini evocano e insieme aiutano a non mentire. Non proiezioni a tutto schermo però, ma un accompagnamento intimo, su supporti leggeri.
Co-produzione tra Compagnia Teatrale Dionisi, Kilowatt Festival e Teatro Dell’Orologio con il sostegno di Aia Taumasti, Potevo essere io ha vinto il bando NeXtwork 2013, concorso teatrale di ricerca di nuovi talenti.