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“Streghe, misteri e leggende di Milano” a cura di
È sempre stata considerata una città tutta moda e business, ma da Expo in poi Milano è diventata una fucina di eventi, mostre e grandi festival che attirano turisti da tutto il mondo. Eppure quanti conoscono il suo lato misterioso?
Streghe, fantasmi, spettri: Milano pullula di antiche leggende, storie nere che pochi ricordano e percorsi che si snodano tra santi, serial killer, inquisitori e donne affascinanti.
La maledizione di Palazzo Marino
Chi conosce la storia di Palazzo Marino? Quando e da chi fu costruito? A proposito dell’attuale sede del Comune di Milano, c’è una filastrocca che si tramanda e recita come segue:
Ara, bell’Ara discesa Cornara,
de l’or fin, del cont Marin
strapazza bardocch,
dent e foeura trii pitocch,
trii pessitt e ona massoeura,
quest l’è dent e quest l’è foeura(Ara, bell’Ara della famiglia Cornaro, dai capelli di oro fino, appartieni al conte Marino strapazza preti, dentro e fuori di casa ci sono tre bravi, con la mazza e i tre pesciolini, questo e dentro e questo e fuor)
La costruzione di palazzo Marino fu infatti avviata nel 1558 dal banchiere genovese Tommaso Marino, uomo senza scrupoli che aveva al soldo un esercito di bravi (la cui condotta era esattamente quella descritta da Manzoni ne I promessi sposi). Invaghitosi di Arabella Cornaro, figlia di un nobile veneziano, la chiese in sposa ricevendo, come risposta dal padre, l’ingiunzione a costruire un palazzo bello come quelli veneziani dove ospitare la figlia.
Detto fatto, Marino inizia i lavori per il palazzo che ancora oggi porta il suo nome, espropriando e radendo al suolo tutte le case che sorgevano all’epoca sull’area. I milanesi lo odiavano e lanciarono una maledizione sul cantiere:
Congeries lapidum
multis constructa rapinis
aut uret, aut ruet, aut alter raptor rapiet
(Accozzaglia di pietre, costruita grazie a molte ruberie, o brucerà, o crollerà, o sarà rubata da qualche altro ladro).
In effetti, la bella Ara, costretta a sposare Marino, fu trovata impiccata nel baldacchino del letto di una casa di campagna e Marino morì coperto dai debiti, lasciando incompiuta la costruzione del palazzo.
Ma c’è un’altra notizia che forse non sapete: dice la leggenda che a Palazzo Marino venne alla luce Marianna, nipote di Tommaso Marino e futura Monaca di Monza.
I fantasmi di Milano
Carlina, il fantasma del Duomo
Anche il Duomo di Milano ha il suo bravo fantasma: si chiama Carlina e, dicono le voci, appare nelle foto delle coppie di sposi che si fanno ritrarre sulla porta della cattedrale.
Carlina abitava a Schignano, paese nei pressi di Como dove l’usanza imponeva alle giovani spose di vestirsi di nero per evitare che i feudatari del luogo, riconoscendole come tali, pretendessero lo ius primae noctis.
A lei non accadde: si sposò con Renzo e in viaggio di nozze decisero di visitare il Duomo di Milano salendo sul tetto. Era ottobre, un giorno di nebbia, e Carlina, che prima di sposarsi si era concessa a un giovane straniero rimanendo incinta, si lanciò verso la Madonnina per inginocchiarsi ai suoi piedi e chiedere perdono per il suo tradimento.
Ma la scarsa visibilità tradì la ragazza, che cadde invece nel vuoto. Il suo corpo, però, non fu mai ritrovato.
La Dama Velata del Parco Sempione
Il Castello Sforzesco pullula di fantasmi: le sue sale e i suoi chiostri ospitano gli spettri delle tante dame che qui hanno vissuto e sono morte, come Isabella d’Aragona, Biancamaria Scapardone, Bona di Savoia, Bianca Sforza e la strega Isabella da Lampugnano.
Ma se all’improvviso sentite un profumo di violetta, allora vicino a voi potrebbe trovarsi la Dama velata, ovvero il fantasma di una bellissima donna vestita di nero e col volto appunto velato, che irretisce gli uomini, portandoli con sé nelle zone più nascoste del Parco Sempione. Il risultato? I prescelti si innamorano perdutamente di lei, perdendo il senno e passando il resto della vita a cercarla.
Il fantasma della Scala
E la Scala? Sembra che all’interno del teatro più prestigioso nel mondo appaia il fantasma del celebre soprano Maria Callas. Dal momento che appare per lo più vicino al loggione, sembra che la Callas si diverta a spaventare i loggionisti per vendicarsi di quando la fischiarono per aver steccato durante un’opera.
Le streghe di Piazza della Vetra
Oggi è una piazza popolata da turisti e studenti in cerca di sole e relax dietro le Colonne di San Lorenzo, eppure Piazza della Vetra nasconde una storia di streghe, roghi e inquisizione.
Fino a metà dell’800, infatti, in Piazza Vetra si tenevano le esecuzioni dei cittadini condannati per vari reati, tra cui la stregoneria: il quartiere era uno dei più miseri di Milano e per accedervi provenendo dal centro si doveva passare sul cosiddetto Ponte della Morte, che scavalcava il canale della Vetra (oggi sotterrato).
Nel 1387 la Bolla Super illius specula di Papa Giovanni XXII dà ufficialmente il via alla caccia alle streghe: nel 1390 in piazza Vetra viene bruciata Sibillia Zanni, accusata di stregoneria dall’inquisitore di Sant’Eustorgio fra Beltramino di Cernuscullo. Da lì in poi in Lombardia bruciano i roghi e centinaia di donne vengono condannate per stregoneria: anche Carlo Borromeo, diventato arcivescovo di Milano nel 1563, dà il suo contributo mandando al rogo tantissime donne.
Nel 1617 in piazza Vetra viene arsa viva una certa Caterina dei Medici con l’accusa di aver cercato di avvelenare il senatore Luigi Melzi D’Eril. A lei seguono lo stregone (presunto) Giacomo Guglielmotto, Angela Dell’Acqua, Maria de’ Restelli e poi Gian Giacomo Mora – che lavorava come barbiere nel quartiere San Lorenzo – e il suo amico Guglielmo Piazza, entrambi accusati di essere untori e diffondere la peste. Di loro si può leggere quanto ha scritto Alessandro Manzoni nel saggio Storia della colonna infame (la colonna in questione fu eretta nel luogo dove sorgeva la bottega del barbiere, rasa al suolo dopo la sua condanna).
L’ultimo rogo di streghe in piazza Vetra risale al 12 novembre 1641, quando vengono bruciate Anna Maria Pamolea e sua serva Margarita Martigonona.
Nel 1788, nel chiostro di Santa Maria delle Grazie, vengono bruciati tutti i documenti relativi all’Inquisizione di Milano, mettendo fine (e celando le prove) di un periodo molto buio della chiesa ambrosiana.
Il mostro di Stretta Bagnera: il primo serial killer di Milano
Se passando per via Bagnera, una traversa di via Torino, sentite all’improvviso un soffio di aria gelida, allora sappiate che potrebbe essere il fantasma di Antonio Boggia, che qui visse e soprattutto uccise.
Fu il primo serial killer di Milano: tra il 1849 e 1862, anno della sua condanna a morte, uccise diverse persone, occultandone i cadaveri proprio in via Bagnera.
La chiesa di San Bernardino alle Ossa
Se non siete impressionabili, fate un giro nella chiesa di San Bernardino alle Ossa in piazza Santo Stefano, a due passi dal Duomo. E preparatevi a un tour tra ossa, tibie e teschi.
Perché? E cosa nasconde questa piccola chiesa? Trovate tutte le risposte nel nostro approfondimento su San Bernardino alle Ossa.