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Tra i tanti laghi del Nord Italia tutti conoscono e amano il Lago Maggiore, il Lago di Garda e il Lago di Como passando per il più piccolo ma noto Lago d’Orta. Altri, seppur conosciuti, sono meno frequentati dal turismo di massa ma non per questo non meritano una visita.
Tra questi si trova anche “Quel ramo del Lago di Como“, il Lago di Lecco con la sua passeggiata sul lungolago e il luoghi de I Promessi Sposi del Manzoni.
Lecco: cosa vedere tra lungolago e punti d’interesse
Passeggiando sul lungolago di Lecco si potranno ammirare diversi scorci dello specchio d’acqua da prospettive differenti e bellissime; ma è anche possibile girarsi e ammirare le montagne o perdersi tra le viette del centro. Sparse per il piccolo centro di Lecco si trovano diverse statue dal Manzoni ad Antonio Stoppani, Giuseppe Garibaldi fino alla statua d’oro di San Nicolò, patrono di Lecco.
La passeggiata del lungolago si snoda per diversi chilometri: partendo dal centro, da piazza Cermenati, e andando sulla destra ci si troverà verso la parte più lunga della camminata. Guardando il lago è possibile osservare una statua dorata che raffigura il patrono di Lecco, al quale è dedicata anche la chiesa, altro simbolo della città .
La Basilica di San Nicolò si caratterizza per l’imponente campanile a forma di matitone che, se siete fortunati, potrete visitare. Da qui potrete ammirare il lago da 96 metri d’altezza: la torre campanaria è infatti la seconda più alta d’Italia e tra le più elevate in Europa.
Lecco tra i luoghi narrati dal Manzoni
Alessandro Manzoni scrisse la storia de I Promessi Sposi ambiendola proprio nelle zone di Lecco. Qui si possono trovare fotografie del paesaggio naturale e architettonico di alcuni edifici narrati.
Tra questi spicca la dimora di Don Rodrigo, collocata in cima allo Zucco. Dopo aver percorso una salita e passato il “mucchietto di casupole abitate dai contadini di Don Rodrigo” ci si trova davanti alla villa. I proprietari originari furono gli Arrigoni di Introbio, protagonisti di diverse faide proprio con la casata del Manzoni. Il palazzo che si erge oggi è stato ristrutturato, per cui non sono più visibili i dettagli narrati. Oggi è sede del CONI e quindi non visitabile, mentre il giardino è aperto a tutti.
Due sono invece le possibili case di Lucia, entrambe nel semplice stile delle case di Lecco con ballatoio in legno. La prima a Olate, oggi casa privata e non visitabile, mentre la seconda è ad Arquate , oggi un’osteria. Quest’ultima pare essere la più papabile, data anche la vicinanza alla presunta chiesa di Don Abbondio, col suo campanile quattrocentesco e la vista sul Palazzo di Don Rodrigo.