Fino a domenica 2 marzo la Sala Shakespeare del Teatro Elfo Puccini ospiterà la messa in scena di Educazione siberiana, adattamento teatrale dell’omonimo romanzo d’esordio dello scrittore russo, ma naturalizzato italiano, Nicolai Lilin.
Venduto in 24 paesi stranieri e tradotto in 19 lingue, il romanzo è poi diventato un film diretto da Gabriele Salvatores e interpretato da John Malkovich, uscito nelle sale italiane nel febbraio 2013 e, in quello stesso mese, adattato a spettacolo teatrale grazie alla co-produzione tra tre importanti Teatri Stabili come lo Stabile di Torino, il Metastasio di Prato Stabile della Toscana e Emilia Romagna Teatro Fondazione.
Educazione siberiana è il crudo resoconto di ciò che significa far parte degli Urka siberiani: uomini che si definiscono “criminali onesti”, gente animata da un’etica forte e antica, capace di brutalità ma anche di esprimere un codice di comportamento che paradossalmente si dichiara incorrotto.
Il regista Giuseppe Miale di Mauro e l’autore del romanzo, Nicolai Lilin, hanno dato vita ad un adattamento che si muove intorno alla storia di due fratelli molto diversi tra loro: il primo è Boris, il giusto. Legato agli insegnamenti della tradizione siberiana, rispetta gli anziani e cerca di somigliare in tutto a loro. Il secondo è Yuri, il ribelle. Ha lo sguardo proiettato nel futuro, pronto ad infrangere ogni regola e a tradire la sua stessa famiglia per amore del Dio denaro, così rapito nel suo sogno americano. In mezzo il vecchio Nonno Kuzja, che cerca di far resistere la tradizione dei criminali onesti, nonostante il devastante impatto della società con il moderno delirio del consumismo occidentale.
Diretto da Giuseppe Miale di Mauro, nato da un’idea di Francesco Di Leva e Adriano Pantaleo cui ha fatto seguito la drammaturgia di Nicolai Lilin e Giuseppe Miale di Mauro, lo spettacolo Educazione siberiana è interpretato da Luigi Diberti, Elsa Bossi, Ivan Castiglione, Francesco Di Leva, Giuseppe Gaudino, Stefano Meglio, Adriano Pantaleo e Andrea Vellotti.