La cucina del Rinascimento sbarca a Milano con ‘La forchetta di Mastro Scappi’, pièce teatrale che racconta il Michelangelo della gastronomia italiana rinascimentale.
Ovvero Bartolomeo Scappi, lungimirante cuoco nonché nobile padre della nostra cucina, nato a Dumenza (Va) nel 1500 ma del però si conosce ancora troppo poco.
La maggior parte delle informazioni su di lui, che lavorò come cuoco alla corte di cardinali e Papi, derivano dalla sua opera, ovvero il più grande trattato di gastronomia del suo tempo con oltre mille ricette e gli strumenti che un cuoco di alto livello doveva padroneggiare.
Venerdì 30 ottobre, l’atto unico di Roberto Malini, con la regia di Mario Morales Molfino e in scena Bettina Banchini e Alberto Carpanini, va in scena in Prima nazionale a Casa Merini (via Magolfa 32, zona Navigli) nell’ambito degli eventi Expo in Città .
Si aggiunge così un altro tassello alla moda rinascimentale che sta invadendo l’Italia e che nel weekend vedrà coinvolta anche Piazza Gae Aulenti con installazioni e animazione ad hoc.
Con ‘La forchetta di Mastro Scappi‘ le radici della gastronomia italiana salgono per la prima volta su un palcoscenico teatrale. Dopo l’anteprima internazionale a Milano, organizzata da TouchArt International con la collaborazione di DE.CO Denominazioni Comunali, Everyone e il sostegno dell’Unione Europea, in primavera partirà una tournee in tutta Italia e in Europa.
Il programma della serata è il seguente:
h 18-20: Chi è Bartolomeo Scappi (proiezione immagini). Presentano Mario Morales Molfino (Accademico della cucina, Premio ‘Piatto d’Oro’  Gualtiero Marchesi 2010 e ideatore dell’evento); Fabio Patronelli (autore del libro ‘Nettare, ambrosia. Cibo degli dei’); Roberto malini (autore dell’atto unico ‘Matro Scappi, poeta e scrittore); Prof. Roberto Dedonno (De.CO e docente di economia del territorio all’Università Ca Foscari di Venezia).
Dopo la presentazione verranno servite specialità rinascimentali ispirate alle ricette di Bartolomeo Scappi e abbinate a vino e birra artigianale.
L’ingresso è libero.