La compagnia under35 Il Mulino di Amleto torna in scena al Sala Fontana di Milano con la sua rivisitazione dei classici. Dopo aver proposto a febbraio, con buon riscontro, la loro visione de ‘Gli innamorati‘ di Goldoni, da martedì 9 maggio propone un testo – questa volta europeo – per cui bisogna muovere le giuste corde per far ridere. Si tramanda, infatti, che al suo debutto (fine ‘800) le risate del pubblico fossero talmente fragorose da sovrastare le battute degli interpreti – ciò avvenne soprattutto durante il secondo atto, quando si entra nel clou.
Ci riferiamo a L’albergo del libero scambio di Georges Feydeau, abilissimo nello smascherare vizi e contraddizioni della società del tempo e che ancora ci riguardano. Il commediografo francese, divenuto maestro del vaudeville, testo dopo testo si è dimostrato un fine conoscitore della macchina teatrale e L’albergo del libero scambio ne è un esempio. La riscrittura drammaturgica è stata affidata, in questo caso, a Davide Carnevali, un giovane, ma già affermato autore, i cui testi sono stati spesso selezionati all’interno della rassegna Tramedautore.
“Scambi di persona, situazioni strampalate, personaggi animati da una ridicola pulsione per il piacere e la ricchezza, sono le pedine di un gioco teatrale che si fa beffe della borghesia e delle sue aspirazioni più vanesie. La cifra registica di Marco Lorenzi e il linguaggio di Carnevali si fondono alla perfezione con la vitalità del congegno teatrale orchestrato da Feydeau, divertendosi a smontarlo e reinventarlo, mettendo a nudo gli ingranaggi di un meccanismo drammaturgico fondato sul vorticoso alternarsi di entrate e uscite, apparizioni, sparizioni e quiproquo, che si susseguono in un viavai di sorprese continue” (dalla scheda ufficiale).
Ha dichiarato il regista: “Non potevamo limitarci a raccontare Feydeau come ci è stato tramandato in cento anni di messinscena, tranquillizzante e letargica, ma si doveva innescare la miccia dello scandalo che accompagnava i primi allestimenti delle opere dell’autore francese: una gigantesca macchina comica, che metteva lo spettatore di fronte a se stesso, con tutte le conseguenze del caso. Una cosa che amo profondamente nella riscrittura operata da Carnevali è la riflessione su un mondo borghese completamente folle, esattamente come quello in cui viviamo oggi, di cui una delle caratteristiche fondamentali è l’immobilismo”.
Sul palco Elio D’Alessandro, Yuri D’Agostino, Roberta Calia, Christian Di Filippo, Federico Manfredi, Barbara Mazzi, Silvia Giulia Mendola, Raffaele Musella e Alba Maria Porto, pronti a far divertire e farci specchiare seppur con toni talvolta sopra le righe, ma forse è proprio questo che aiuta a veicolare il tutto.
RIASSUMENDO
Teatro Sala Fontana
L’albergo del libero scambio
ORARI: da martedì a sabato h 20,30; domenica h 16
PREZZI: intero 19€; ridotto studenti universitari e convenzionati 14€; under14 e over65 9,50€; gruppi scuole 9€. Prevendita 1€