Julieta è una donna bella e intensa di 50 anni. Sta per lasciare Madrid per seguire in Portogallo l’uomo che ama ma, poco prima della partenza, incontra Beatriz, l’amica di infanzia di Antia, la figlia che non vede da 12 anni. L’incontro la mette di fronte al suo passato ed è l’occasione per affrontarlo: Julieta disfa i pacchi, rinuncia a partire e ritorna nel condominio dove aveva vissuto con Antia. Inizia a scriverle e a dirle tutto quello che non le ha mai detto prima.
Inizia un viaggio a ritroso nel tempo: Julieta è una bellissima giovane donna, appassionata insegnante di letteratura antica, innamorata della vita e poi di Xoan (Daniel Grao) che incontra casualmente una notte su un treno. È la stessa notte in cui incontra “l’uomo dal maglione scuro” che, dopo il rifiuto di Julieta di parlare con lui, decide di suicidarsi gettandosi sotto il treno. Nella stessa notte, sullo stesso treno, Julieta entra a contatto con l’amore fisico e con la morte.
A partire da questo momento un filo rosso attraverserà la vita di Julieta, un filo che collega dolore e senso di colpa, il prezzo che paga per la sua libertà. La sua esistenza contiene tutte le principali ossessioni del regista: legami femminili, amori passionali e totalizzanti, istinti carnali e tradimenti, morti improvvise, malattie. E racconta l’assenza, lacerante, di una figlia che ha deciso di allontanarsi dalla madre. In tal senso Julieta segna per Almodovar il ritorno al dramma: “qualcuno in cerca di una persona che non sa perché se n’è andata, una persona con la quale si è vissuta tutta una vita sparisce senza dire una parola. Non si può capire. Succede, è nella nostra natura, ma è incomprensibile e inaccettabile. Per non parlare del dolore che provoca”
Tratto da tre racconti di In fuga di Alice Munroe, il film, che affida alle due protagoniste – Adriana Ugarte e Emma Suàrez – il ruolo della donna nelle sue due fasi di vita, ha diviso la critica a Cannes tra chi lo ha trovato deludente e chi ha invece affermato che Almodovar “è tornato”. Su Julieta è lo stesso regista a pronunciarsi: “Quasi tutti i miei film convincono la seconda volta che si vedono. Julieta sicuramente verrà apprezzato maggiormente dopo averlo già visto una volta. Vorrei convincere mio fratello a invitare a una seconda visione tutti gli spettatori che hanno già visto il film. Le persone non si conoscono, né si apprezza la loro compagnia, al primo incontro. Con Julieta succede la stessa cosa“.