Il nome Jem e le Holograms non suona nuovo a chi è cresciuto negli anni Ottanta: era uno dei cartoni cult che andava in onda il pomeriggio, intrattenendo il pubblico di Bim Bum Bam con le vicende di una rock band al femminile, composta da Jem, la ragazza dai capelli rosa dal taglio punk, e dalle sue sorelle. Il film, ora nelle nostre sale, è la trasposizione cinematografica, in chiave contemporanea, del cartone di allora.
Jerrica è una giovane ragazza di provincia che vive con la zia, la sorella e due ragazze che sono diventate le sorelle adottive. Soffre della mancanza del padre che prima di morire le ha lasciato uno strano robottino inanimato, Sinergy. Compone canzoni ma è piuttosto riservata così un giorno posta un video su youtube indossando la parrucca rosa, per paura di mostrare la sua vera identità. Il suo video diventa un fenomeno virale e in breve tempo, dopo essere stata contattata da una casa discografica, da semplice scoperta musicale Jerrica diventa un fenomeno globale con lo pseudonimo di Jem.
Molti dei motivi del vecchio cartone sono ripresi ma rielaborati in chiave contemporanea dove il successo viene raggiunto tramite social network, hashtag e condivisioni su youtube e punta il dito verso lo star system che confeziona star ad hoc per il pubblico. Il plot diventa un po’ scontato a questo punto: Jerrica cerca di preservare la sua identità a dispetto di quella di Jem (il ragazzo che le piace è innamorato di Jerrica o di Jam?), il rapporto con le sorelle va in crisi, la vita da star impone delle scelte… prevedibili. Il computer del cartone qui diventa invece un robottino che ricorda tanto (troppo?) il BB-8 di Star Wars.
È un film che piacerà alle adolescenti perché parla del legame forte tra sorelle, perché c’è tanta musica e c’è il sogno di una teen ager di trasformarsi in una popstar – realizzazione di una fantasia adolescenziale piuttosto ricorrente -, perché parla del legame con un padre che non c’è più. Piacerà alle ragazze che stanno scoprendo se stesse perché è un invito a scoprire quelle parti speciali di noi, quei “talenti sono davvero troppo speciali per essere tenuti nascosti”.
Il nostro voto: 6