La crescita esponenziale degli strumenti digitali potenziati dall’intelligenza artificiale generativa (chatbot come ChatGPT, Gemini e Claude, ma anche strumenti “ibridi” con i motori di ricerca, come Perplexity) sta trasformando radicalmente il panorama della creazione di contenuti digitali.
I professionisti del settore, da giornalisti a marketer, stanno scoprendo come questi strumenti possano non solo semplificare il loro lavoro e permettere di risparmiare tempo e superare la sindrome da foglio bianco, ma anche potenziarlo, rendendo i processi creativi potenzialmente più efficienti: è oggi possibile riassumere, rielaborare e in generale eseguire task linguistici con una potenza che non era mai stata così accessibile in software mainstream, a disposizione di tutti. Il merito è della possibilità di interagire (simulando conversazioni) con chatbot potenziati da LLM (large language models): modelli linguistici e statistici addestrati su enormi quantità di dati, grazie al deep learning.
È in questo contesto che nasce l’indagine, nell’ambito di un research paper per la conferenza internazionale Artificial Creativity (Milano 28-29 giugno 2024), progettata dai docenti Andrea Paternostro e Alessandro Bruno che si focalizza su come gli strumenti AI stiano influenzando realmente il processo creativo dei professionisti del content marketing e del giornalismo digitale. Tutti i professionisti, anche di altri settori, purché facciano uso dell’AI generativa nel loro lavoro per la produzione di contenuti testuali, possono partecipare alla survey: è possibile compilare questo Google Form in circa 3 minuti.
Andrea Paternostro, SEO, giornalista e direttore di Milano Weekend, insegna Tecnologie e applicazioni digitali al SAE Institute Milano ed è professore a contratto di Digital marketing & consumer behaviour all’Università Cattolica, nonché di comunicazione integrata, branding & positioning in altre accademie. Si occupa da 20 anni di content strategy, editoria, tecnologie digitali, giornalismo, comunicazione e media relations, B2B e B2C. I suoi principali interessi di ricerca riguardano l’evoluzione del content management nelle organizzazioni, le content operations e la governance dei contenuti digitali.
Alessandro Bruno, Tenure-Track Assistant Professor di Informatica all’Università IULM. Alessandro è un dottore di ricerca in Ingegneria Informatica. Ha ricoperto ruoli in vari istituti di ricerca e università in Italia e all’estero dal 2009 ad oggi: Università di Bournemouth (UK), INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), UCL (University College London, UK), Università degli studi di Palermo, Humanitas University, IULM. Oggi insegna Data mining & Text Analytics e Online Data Management all’Università IULM nel corso di laurea magistrale dedicato all’intelligenza artificiale e alla scuola di dottorato. Principal Investigator di un progetto finanziato dall’unione europea, è autore di più di 60 pubblicazioni su journal internazionali dedicate a temi come la computer vision, l’intelligenza artificiale, le reti neurali, gli LLM e la percezione visiva.