In questi giorni di ritrovata primavera, dopo aver goduto degli eventi mondani legati al Fuori Salone, vi suggeriamo di ritagliarvi un po’ di tempo per passare allo Spazio Annunciata e visitare una mostra particolarissima di un originale artista torinese.
Lui è Sergio Sarri, classe 1938, una lunga ricerca stilistica alle spalle che lo ha portato nei primi anni Sessanta a girare l’Europa – persino con l’autostop – per due anni, per seguire i corsi di pittura a Berna e a Parigi. Poi, in America, dove ha definito la sua tematica centrale: il rapporto uomo macchina, che distinguerà la sua carriera.
In questa sua personale, Rainbow Room e altre opere recenti, la “stanza arcobaleno” (omonima di quella che campeggiava nel 65° piano del Rockfeller Center a New York) rappresenta – come sottolinea l’autore – “una sorta di realtà fantastica, la possibilità di creare un luogo meraviglioso, ma vivido nelle mie realtà, un luogo dove tutto può accadere”.
E nella stanza di Sarri accade davvero di tutto: figure ibride uomo-macchina appunto, luci al neon, colori accesi, un richiamo alla modernità e alla tecnologia o meglio alla “impreparazione dell’uomo nei confronti della tecnologia“. Un punto di vista personalissimo che indaga irreali zone di confine fra l’autentico ed il vagheggiato, tipiche dell’artista torinese, in perenne ricerca e rielaborazione.
Non è la prima volta che l’autore espone a Milano: nel ’72, con la sua opera “Piano di lavoro” partecipò alla mostra La metamorfosi dell’oggetto a Palazzo Reale, insieme a importanti artisti italiani come Balla, Carrà, De Chirico o stranieri come Man Ray, Magritte, Dalì, Warhol e altri. A Milano, dal 1994 al 1997, è stato anche docente di Anatomia artistica all’Accademia di Brera.
La mostra resterà aperta fino al 30 aprile con il seguente orario. Lunedì: 15.30 – 19; martedì – sabato: 10 – 12.30 e 15.30 – 19
SPAZIO ANNUNCIATA
Via Luca Signorelli, 2 (zona Sarpi)
Ingresso gratuito