Identità Golose, istituzione del mondo della cucina italiana e internazionale, ha pubblicato la sua Guida 2023 ai Ristoranti d’Italia, Europa e Mondo, curata da Paolo Marchi e coordinata da Gabriele Zanatta con un team di 96 collaboratori. L’elenco raccoglie 1196 insegne, di cui 968 in Italia e 228 nel resto del mondo, per un totale di 43 paesi visitati.
La guida è consultabile online sul sito di Identità Golose e raccoglie il meglio della cucina d’autore italiana e internazionale, includendo non solo ristoranti, ma anche pizzerie, cocktail bar e gelaterie, offrendo una visione più ampia possibile sul mondo del fine dining, con un occhio ai giovani talenti: circa il 50% delle insegne presenti è guidata da chef under 40. E under 40 sono anche le Giovani Stelle, 22 operatori del settore premiati per essersi distinti nelle varie categorie nel corso dell’ultimo anno.
Milano in Guida con 21 novità
Milano è rappresentata più che bene con 126 insegne presenti tra trattorie storiche, ristoranti etnici, cocktail bar, e pasticcerie.
Ad arricchire l’offerta anche 21 novità, entrati per la prima volta in Guida. Non si tratta solamente di nuove aperture, ma anche di storici locali, come il Sant Ambroeus di Iacopo Falai, che tornano sulla scena con una veste nuova o un cambiamento totale della proposta gastronomica, che ha portato gli autori di Identità Golose a ritenerlo meritevole dell’ingresso in Guida.
10_11 Portrait
Aperto a fine 2022 negli scenografici spazi dell’ex seminario di Corso Venezia,10_11 Portrait accoglie con un’atmosfera tanto elegante quanto rilassata negli spazi del suo Bar Giardino Ristorante. La cucina, guidata da Alberto Quadrio, reduce da esperienze con nomi “leggeri” come Marchesi, Narisawa, Niederkofler e Ducasse, propone riedizioni creative della tradizione, con incursioni nei comfort food che ognuno di noi porta stretto al cuore.
Indirizzo: corso Venezia 11, Milano
Andrea Aprea
Un nome, una garanzia. Lasciato il Park Hyatt lo chef campano si è stabilito al primo e al terzo piano di palazzo Bocconi Rizzoli Carraro, ristrutturato per diventare sede del Museo di Arte Etrusca della Fondazione Luigi Rovati. Uno spazio che più raffinato non si può, dove cenare con vista sul Parco Indro Montanelli da un lato e su chef e pasticcieri al lavoro dall’altro. I menù degustazione sono tre, “Contemporaneità”, “Signature” e “Partenope”, che racconta le orgogliose origini dello chef, con piatti della storia napoletana, dall’insalata di rinforzo alle uova in purgatorio. Un segnalazione la merita anche la giovane e talentuosa sommelier del ristorante, Jessica Rocchi, vincitrice del premio Guido Berlucchi come Miglior Sommelier della Guida 2023 di Identità Golose.
Indirizzo: corso Venezia 52, Milano
Ciacco
Da Parma a Milano, il gelato di Stefano Guizzetti ha l’obiettivo ambizioso di risvegliare la memoria attraverso il sapore e gli odori con i suoi “gusti della memoria”, di cui fanno parte il gelato alle cortecce di abete, alle pigne, alla cera d’api e al fieno. Ma non solo: la ricerca incessante, l’interesse verso la tecnologia e la creatività imperante hanno portato Ciacco alla creazione di gusti “folli”, che non mancheranno di attirare l’attenzione e divertire i clienti di tutte le età (entrate e assaggiate il gelato al ragù, o quello alcolico allo Sherry!). Ovviamente non mancano proposte più classiche, realizzate con la stessa cura e lo stesso amore per la ricerca delle materie prime, fornite dalle piccole realtà agricole che punteggiano le campagne parmensi.
Indirizzo: via Spadari 13, Milano
DaV
I pluristellati fratelli Cerea conquistano la torre Allianz di City Life (“il dritto”) con DaV, al primo piano del grattacielo disegnato da Arata Isozaki. La cucina è affidata a Nicholas Reina, Paolo Pivato e al pizzaiolo Alessio Rovetta. Lo stile è causal, grazie anche alla location in terrazza che parla di relax al sole implacabile di Milano. I piatti vanno dagli antipasti da condividere nello stile dei bacari veneziani (polpo e sarde in saor, baccalà mantecato e polenta per dirne due) ai grandi classici di casa Cerea: i paccheri al pomodoro e la cotoletta orecchia d’elefante.
Indirizzo: piazza Tre Torri, 3 (c/o Torre Allianz), Milano
Emoraya
Tra gli ultimi arrivati a Milano in fatto di cucina giapponese, Emoraya è uno spazio intimo, gestito dal duo Shun Himeno in cucina e Takato Sato in sala. Il menù propone piatti tipici della prefettura di Oita, nel sud-ovest del Giappone, come l’anguilla grigliata o il karaage (cosce di pollo marinate e fritte). Non mancano anche proposte vegane e vegetariane di tutto rispetto, come l’atsuage, tofu fritto, o la buonissima zucca bollita e l’insalata di patate.
Indirizzo: piazzale Baiamonti 2, Milano
Hekfan
L’alta cucina di Hong Kong è di casa a Brera grazie a chef Kin Cheung, a capo dal 2022 dei ristoranti Hekfanchai a Milano. Le sale sono intime e accoglienti, ognuna dedicata a un elemento naturale, acqua, aria, terra e fuoco, ripresi dai colori e dal design degli arredi. Pezzo forte del menù sono i dim sum, proposti in varianti sofisticate e divertenti, con colori e forme a suggerire il loro ripieno. Come piatti principali carne e pesce si contendono lo scettro di “must try”, dai bocconcini di maiale marinato serviti su ghiaccio al Black Cod scottato con salsa di Douchi Nero.
Indirizzo: via Marco Formentini 2, Milano
Horto
Una vista incredibile quella che si gode dal rooftop di Horto, in cima al palazzo dell’ex-Credito Italiano in Piazza Cordusio, ultimo piano del complesso The Medelan, dove tra uffici e negozi trova spazio anche la cucina di Norbert Niederkofler e dello chef Alberto Toè. Una cucina dai sapori nordici e dalla spiccata attenzione verso la sostenibilità: pesci d’acqua dolce, erbe selvatiche, conserve e formaggi sono i protagonisti del menù, dalla connotazione fortemente contemporanea. Assolutamente da provare i dolci!
Indirizzo: via San Protaso 5, Milano
Hygge
Questo nome non suona assolutamente nuovo agli amanti del brunch e delle lunghe colazioni domenicali. Hygge, spirito nordico e cuore marchigiano dello chef Nicola Cingolani, continua nella sua solida tradizione di specialty coffee, dolci, uova e french toast con una novità: dal 15 marzo 2023 apre le sue porte anche all’ora di cena, con un menù semplice e ben congegnato, dove trovare proposte come il Pollo alla brace, ciliegie fermentate, taggiasche e rosmarino o la Tartare di ricciola, dashi e hong you per dirne due. Gran bella proposta vegetariana e vegana, dall’antipasto fino al dolce.
Indirizzo: via Giuseppe Sapeto 3, Milano
Immorale Osè
Luca Leone Zampa alza l’asticella del suo progetto Immorale con una proposta fine dining: Immorale Osè, che fa della ricerca del piacere gastronomico il suo punto di forza, con l’inserimento dei piatti “vintage”, vero tuffo nell’epoca edonistica del mangiare, con cannelloni ripieni di crostacei, schie, besciamella al tartufo nero e cognac, bisque di gamberi oppure il filetto di manzo alla Wellington con pure di patate e salsa bernese. Lo chef Paolo Piunti tenta gli ospiti con proposte classiche che giocano con l’erotismo in cucina, perché la parola d’ordine è una: godere.
Indirizzo: via Tadino 43, Milano
Mag Pusterla
Mag è un’istituzione dei Navigli, punto di ritrovo per le serate beverine e per le colazioni post serate beverine. Nel 2020 Mag ha preso in gestione lo storico bar La Pusterla in via De Amicis, mantenendo gli arredi originali vintage e lo splendido bancone in marmo. Tra i due locali è nato una sorta di sfida, in cui Manuel Sinatora e i mixologist di Mag Navigli giocano con ingredienti e accostamenti, lasciando ai clienti il ruolo di giudici.
Indirizzo: via De Amicis 22, Milano
Miro – Osteria del cinema
Al cinema non si va solo per vedere i film, ma anche per mangiare. O perlomeno così si fa all’Anteo di Milano, in piazza XXV aprile da quanto ha aperto Miro – Osteria del cinema che, guidata dallo chef Enrico Maridati, propone piatti legati al mondo del grande schermo, dal Don Camillo (strozzapreti con ragù di agnello, manzo e maiale e fonduta di parmigiano) al Magnolia (carciofo alla piastra con salsa di fave, arachidi, mora e rafano), senza scordare drink come il Vesper Martini, agitato non mescolato.
Indirizzo: via Milazzo, 9 Milano
Modus
Paolo De Simone, parte del trio (insieme a Giuseppe Boccia e Carmine Mainenti) dietro le pizzerie DaZero, ha scelto di correre in solitaria con Modus, dove la pizza (e non solo) raccontano la passione dello chef per la propria terra, il Cilento. In carta ci sono anche primi e secondi, ma il vero centro della storia è ovviamente la pizza, proposta in versione Contemporanea o Come una volta, quest’ultima realizzata con grani autoctoni cilentani. Gli ingredienti sono quelli storici del Cilento: capperi, mozzarella nella mortella, olive, peperone crusco… un viaggio in un boccone.
Indirizzo: via Andrea Maffei, 12 Milano
Nik’s & Co.
Leo Sculli e Paolo Bertin raccontano l’America dei ruggenti anni Sessanta, con drink ispirati al periodo storico e ai personaggi che lo hanno segnato. In zona Stazione Centrale Nik’s & Co. accoglie i suoi ospiti in un ambiente conviviale e curato, dove c’è spazio per una proposta gastronomica di tutto rispetto e per un jazz corner che ogni settimana accende il locale.
Indirizzo: via Schiapparelli 14, Milano
Pellico 3 del Park Hyatt
Park Hyatt è uno dei capisaldi dell’offerta ricettiva di lusso a Milano. Accanto alla Galleria Vittorio Emanuele II, questo hotel 5 stelle lusso ha puntato per la sua cucina su un nome nuovo, un giovanissimo 32enne di nome Guido Paternollo. Gli ingredienti sono semplici, gli accostamenti grintosi ma senza strafare. Una cena di lusso a pochi passi dal salotto di Milano. Il giovane chef è stato anche premiato in questa edizione della Guida 2023 ai Ristoranti d’Italia, Europa e Mondo di Identità Golose come Sorpresa dell’anno – Premio Martino Rossi.
Indirizzo: via Silvio Pellico 3, Milano
Rita’s Tiki Room
I Tiki Bar sono luoghi che accendono subito alcune lampadine nell’immaginario collettivo: camicie hawaaiane, atmosfera caraibica e ovviamente i classici bicchieri ispirati alle maschere polinesiane! Tutto questo si trova condensato al Rita’s Tiki Room, nuova apertura milanese in cui gustare cocktail fruttati, oltre 35o etichette di rum e distillati provenienti da ogni angolo del mondo. Accanto al bar manager Andrea Arcaini svettano le proposte gastronomiche ispirate alla cucina cantonese e polinesiana create da Eugenio Roncoroni. Un piccolo angolo di Caraibi con vista sul Naviglio.
Indirizzo: Ripa di Porta Ticinese 69, Milano
Sadler
Claudio Sadler non è certo una new entry del panorama milanese, dato che la sua cucina è di casa in città da parecchio tempo, guadagnandosi un posto di tutto rispetto tra l’Olimpo dei ristoratori con casa in quel di Milano. La novità è il cambio di location, che dalla storica sede di via Ascanio Sforza si trasferisce a Casa Baglioni, gioiellino liberty del 1913. La cucina resta fedele alla tradizione “sadleriana”, con tre menù degustazione, di cui uno dedicato alla proposta vegetariana con piatti come il finto ossobuco di patate, crema di zafferano e gremoladao il carpaccio di barbabietola marinata al gin con vinaigrette di gorgonzola dolce e noci pecan.
Indirizzo: via dell’Annunciata 14, Milano
Sant Ambroeus
Il Sant Ambroeus esiste dal 1935, fondato da Teresa Cattaneo. Nel corso degli anni sono state diverse le famiglie che si sono susseguite alla guida del locale, tra cui i Pauli, che oggi tornano forti dell’esperienza in terra statunitense, con il Sant Ambroeus di New York. Approdano così nel menù piatti della cucina d’oltreoceano, come i burger o i lobster roll, che affiancano senza paura classiconi della trattoria milanese come l’ossobuco, i mondeghili o la cotoletta.
Indirizzo: corso Giacomo Matteotti 7, Milano
Spore
Mariasole Cuomo e Giacomo Venturoli si sono conosciuti in Danimarca e da lì sono approdati a Milano, con il loro bagaglio di esperienza nel mondo del fine dining. Le fermentazioni sono il perno intorno a cui ruota un menù che parla svariate lingue e unisce le tecniche della cucina nordica e asiatica a ingredienti della tradizione italiana. Nascono così piatti come l’agnello con shiokoji, zucca fermentata, porri nella cenere, burro bruno e chimichurri, o i ravioli di tofu e verdure fermentate con salsa al miso di lenticchie, arachidi, sweet chili oil e coriandolo. Il menù degustazione da sei portate è un vero e proprio viaggio intorno al mondo, al prezzo di 45 €, acqua e coperto compresi.
Indirizzo: via Passo Buole 4, Milano
The Doping Club
All’Aethos Hotel ha aperto da pochissimo The Doping Club, un cocktail bar dall’anima british che invita a godere della proposta cocktail di Alberto Corvi, che propone una selezione di drink ispirati alle grandi figure del XIX e XX secolo. Coco Chanel rivive in Doping #5, a base di gelsomino, gin, rosolio di bergamotto, cordiale di rosa e fava Tonka, Guglielmo Marconi diventa un cocktail con Irish whisky, sherry fino e note di sesame & pear. Come ci tiene a precisare l’indroduzione alla carta, qui non si servono drink classici come Mojito, Long Island o Spritz, meno che mai energy drink.
Indirizzo: piazza Ventiquattro Maggio 8, Milano
Trussardi di Giancarlo Perbellini
Il ristorante al primo piano di Palazzo Trussardi in Piazza della Scala torna in attività e lo fa con uno chef che non ha bisogno di presentazioni: Giancarlo Perbellini. Lo chef veronese, a Milano già con il suo bistrot Xbe in zona Moscova, omaggia la sua città d’adozione con il menù degustazione XMilano, dove compare persino la cassœula, riveduta e corretta in chiave alta cucina, ma senza rinunciare alla peculiarità di questo piatto tanto distintivo quanto in via d’estinzione. Seguono riso allo zafferano e ossobuco, la Milanese cotta & cruda® e il soufflé ghiacciato al panettone. Il tutto allietato dalla vista su una delle piazze più milanesi di Milano.
Indirizzo: piazza della Scala 5, Milano
Verso
A gennaio 2023 a Piazza Duomo 21 si è aggiunto un nuovo indirizzo della grande gastronomia: Verso, progetto dei fratelli Mario e Remo Capitaneo, entrambi con curriculum da spettino (si va da Enrico Bartolini a Carlo Crqacco, passando per Enrico Crippa e Andrea Berton). Il punto focale sono gli ingredienti, con la ricerca spasmodica di nuovi sapori, nuovi produttori e nuove eccellenze del territorio da scovare. Piatti come l’agnello lucano con cime di rapa e peperone di Senise esaltano il territorio pugliese attraverso una commistione di gusto equilibrata ma stuzzicante.
Indirizzo: piazza Duomo 21, Milano