Francesco Hayez è stato in pittura quello che Giuseppe Verdi e Alessandro Manzoni furono per la musica e la letteratura dell’Italia risorgimentale. Una fama che purtroppo non raggiunge quella dei suoi contemporanei e amici, ma che ha tracciato la linea della pittura accademica italiana del XIX secolo, raccontando attraverso la storia, la religione e la mitologia i moti rivoluzionari e l’insofferenza italiana verso la dominazione straniera.
Dal 17 ottobre 2023 al 1° aprile 2024 la GAM di Torino racconta l’opera di Hayez con una mostra completa, avvincente e raffinata dal titolo Hayez. L’officina del pittore romantico. La lunghissima carriera dell’artista viene dipanata attraverso l’esposizione di dipinti, disegni, schizzi e acquerelli che raccontano il processo creativo, l’influenza che seppe dare alle arti del suo tempo e il periodo di profondi cambiamenti storici e sociali in cui visse.
Nella mente dell’artista
La mostra si snoda in dieci sezioni, presentate in ordine cronologico. Dagli inizi veneziani allo sviluppo di uno stile versatile e attentissimo ai dettagli, in cui lo studio e il disegno hanno un ruolo fondamentale. A esprimere perfettamente il modus operandi di Hayez è una sezione speciale dedicata all’opera La sete dei Crociati, pensata dallo stesso artista come il suo capolavoro ed eseguita tra il 1833 e il 1850. Una sequenza di disegni e schizzi guidano lo spettatore nella lunga gestazione di quest’opera fortemente drammatica, oggi esposta al Palazzo Reale di Torino, a poca distanza dalla mostra.
Nonostante le opere di Hayez, specialmente quelle di carattere storico e mitologico, dimostrino una padronanza e uno studio attentissimo della composizione, i disegni in mostra vi contrappongono l’estro creativo dell’artista, che fissava su carta personaggi e dettagli che poi venivano continuamente modificati in corso d’opera, in base alle sensazioni del momento.
Hayez però non fu solamente abile nel rappresentare epiche scene corali, ma seppe indagare profondamente l’animo umano. Lo possiamo vedere in opere magnetiche come La Meditazione, proveniente dai Musei Civici di Verona-Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, o l’Accusa segreta dei Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia. A queste figure storiche o allegoriche si affianca una ricca produzione di ritratti, che colgono le sfumature più intime della personalità di figure cardine dell’Ottocento milanese, come Clara Maffei, padrona del salotto più esclusivo della città.
Dolcissimo il ritratto della piccola Antonietta Negroni Prati Morosini, contessina milanese ritratta con un’espressione di imbarazzo sul viso, che tramanda a noi contemporanei l’immagine familiare di una bimba costretta a posare per lungo tempo (Hayez per evitare sedute di posa troppo lunghe alla piccola si basò prevalentemente su fotografie, che richiedevano comunque diversi minuti di esposizione).
Il grande artista, considerato da Stendhal il “maggiore pittore vivente” e da Mazzini “l’interprete delle aspirazioni nazionali” abbandona per un momento il suo importante ruolo di figura cardine del Romanticismo italiano per donarci ritratti di intimità familiare come L’ammalata, ritratto della sua modella e compagna Carolina Zucchi a letto.
Una finestra di quotidianità nella vita di un artista che fu pupillo di Canova a Roma, che si formò sulla pittura di Tiziano e Tintoretto a Venezia e che insegnò per molti anni all’Accademia di Brera a Milano, gettando le basi per la pittura accademica italiana, pur manifestando con forza la sua vicinanza alla causa risorgimentale.
In dipinti come Imelda de’ Lambertazzi, o I due Foscari, Hayez si serve dell’evento storico per rappresentare la causa italiana, come si serve della storia di Romeo e Giulietta o del racconto biblico per tratteggiare i sentimenti di rivalsa del popolo italiano contro la dominazione straniera e il desiderio di vedere un Paese unito.
courtesy Enrico Gallerie d’Arte
Ai grandi ritratti e ai disegni preparatori, la mostra affianca anche un’interessante produzione di acquerelli e stampe dei suoi lavori più celebri, destinate ad amici e collezionisti affezionati e che servirono a diffondere la genialità del suo lavoro di artista.
Hayez. L’officina del pittore romantico è una mostra dalla forte impronta didattica, come raramente se ne vedono negli ultimi tempi. Non ci si limita a proporre una sequenza di immagini note e notissime al grande pubblico, ma si effettua una ricerca nel metodo e nel processo creativo dell’artista, contestualizzando la sua lunghissima carriera all’interno degli enormi cambiamenti sociali e politici dell’Italia del XIX secolo.
Hayez. L’officina del pittore romantico: info e biglietti
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (Via Magenta 31, Torino)
A cura di Fernando Mazzocca ed Elena Lisson
Dal 17 ottobre 2023 al 1 aprile 2024
Biglietti:
- Intero: € 13
- Ridotto: € 11 (visitatori dai 6 ai 18 anni, dai 18 ai 25 anni se studenti, persone con disabilità (Legge 104), militari, forze dell’ordine non in servizio, insegnanti
- Gratuito (minori di 6 anni, un accompagnatore per disabile che presenti necessità, giornalisti con tesserino ODG per servizio (previo accredito ufficio stampa GAM), tesserati ICOM, guide turistiche munite di tesserino di abilitazione, componenti commissione vigilanza e vigili del fuoco, possessori Coupon
- Ridotto speciale: € 6,50 (volontari Servizio Civile Nazionale muniti di tesserino, giornalisti con tesserino ODG con bollino dell’anno in corso non accreditati; Dipendenti Gruppo 24
- Gruppo (3 accompagnatori al seguito a €6,50)
- Gruppi : € 11
- Scuole: € 6
- Famiglia: € 33 (da un minimo di 3 persone ad un max di 5)
Catalogo: Hayez. L’officina del pittore romantico edito da 24 ORE Cultura. Prezzo 35 €