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Giorno della Memoria 2025 a Milano: gli eventi per non dimenticare

Redazione 1 giorno fa
giornata della memoria milano
Foto: Pixabay

La Giornata della Memoria 2025 a Milano sarà un momento molto importante. Sono passati 80 anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa, il 27 gennaio 1945.

Il 27 gennaio è diventato giorno di ricordo e commemorazione delle vittime dell’Olocausto (ecco un approfondimento sul significato del Giorno della Memoria), istituito nel 2005 dalle Nazioni Unite.

Come ogni anno a Milano si celebra la giornata del ricordo con iniziative, eventi e incontri dedicati a mantenere viva la memoria di ciò che accadde a milioni di ebrei, omosessuali, oppositori politici, disabili e nomadi nei campi di concentramento nazifascisti.

Posa delle pietre d’inciampo a Milano

Giovedì 23 gennaio 2025 verranno posate 14 nuove “pietre d’inciampo” a Milano. Si tratta di sanpietrini d’ottone leggermente sollevati dal terreno, su cui sono riportati i nomi delle persone deportate nei campi di concentramento e mai più ritornate a casa. Ogni pietra è collocata davanti alla casa di uomini, donne e bambini morti durante l’Olocausto.

Nate a Berlino da un’idea dell’artista Gunter Demnig, le pietre d’inciampo a Milano nel 2025 arriveranno a 224, un numero significativo ma ancora distante rispetto alle cifre reali dei milanesi deportati e uccisi nei campi di concentramento.

La posa dei nuovi memoriali si svolgerà in diretta Instagram sulla pagina Instagram milanopietredinciampo, che verrà creata appositamente per l’occasione e che raccoglierà le immagini di tutte le pietre d’inciampo presenti in città.

I nomi delle persone che verranno ricordate sono: Ciocca Carlo (Via Palmieri 18), Luigi Negroni, Paolo Volpi (Via Palmieri 22), Pogliaghi Adriano (Via  Zumbini 39), Luigi Bertacchi (via Ludovico il Moro 81), Winter Alfredo, Metha Marye Kuth, Karolina Mayer (Via San Felice 12), Aldo, Emilia, Elena e Italo Levi (via Donatello 26/a), Besso Francesco (Via Sant’Antonio 1) e Levi Renato (via Fatebenefratelli, 12).

Eventi a Milano per il giorno della Memoria

Open day al Memoriale della Shoah

Sotto la Stazione Centrale di Milano c’è un luogo di cui tutti hanno sentito parlare, ma che ancora in pochi hanno visitato. Si tratta del Binario 21, il memoriale della Shoah. Da questo binario nascosto, costruito per il trasporto di merci e della posta, venivano caricati e deportati verso Auschwitz le persone catturate dai nazisti a Milano, tra cui una giovanissima Liliana Segre insieme alla sua famiglia.

Come ogni anno il Memoriale organizza per il Giorno della Memoria un open day, con visite gratuite, libere e guidate dalle 9.30 fino alle 20.

Le forme del “Lavoro della Memoria”. Saperi e testimonianze come strumenti di civic engagement

L’Università di Milano-Bicocca, in occasione della Giornata della Memoria 2025, organizza il convegno “Le forme del ‘Lavoro della Memoria’. Saperi e testimonianze come strumenti di civic engagement”, rivolto alla comunità accademica, alla cittadinanza, agli studenti e alle studentesse delle scuole secondarie di secondo grado. 

L’appuntamento è per lunedì 27 gennaio, ore 9.30, nell’Aula Magna dell’ateneo (Edificio U6 “Agorà”, piazza dell’Ateneo Nuovo 1, Milano). Dopo i saluti della rettrice dell’Università di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni, esperti e accademici di diverse discipline (storia, filosofia, psicoanalisi, cinema, letteratura, pedagogia ed educazione) affronteranno il tema della memoria come fondamento della comprensione collettiva e individuale. A questo link il form per iscriversi all’evento.

Il Giorno della Memoria a teatro

Io ricordo

Liliana Segre sta per chiudere la lunga stagione della sua testimonianza, in giro nelle scuole.

Manca poco alla cerimonia pubblica che si terrà presso la Cittadella della Pace, in un piccolo borgo vicino ad Arezzo: ci saranno le istituzioni, una folla di giornalisti, telecamere, i rappresentanti delle istituzioni e soprattutto tante ragazze e ragazzi. È lì che ha scelto di parlare per l’ultima volta ai giovani, archiviare i suoi ricordi e affidare a loro il suo testamento ideale.

In questa lunga notte dovrà dire addio alla bambina che era, quella bambina di otto anni espulsa dalla scuola, a causa delle leggi razziali, che si è portata dentro e ha raccontato in trent’anni di testimonianza.

In continuo dialogo con lei, ripercorre la sua vita. Passato e presente si intrecciano tra loro, storia personale e storia collettiva. Bambina espulsa dalla scuola, clandestina, deportata, e poi madre, moglie, testimone, attivista e senatrice. Tante vite in una sola. Solo la forza di guardare la bambina che è stata, di inabissarsi nel suo passato le ha permesso di aprirsi a una nuova stagione della vita, una vita da “nonna”, desiderosa di battersi, conoscere, opporsi, studiare, di lasciare una traccia nella coscienza civile.

  • Dove: MTM Teatro Litta, Corso Magenta 24, Milano
  • Con: Elena Lolli
  • Quando: dal 24 al 27 gennaio, ore 20.30, domenica ore 16.30
  • Biglietti: intero € 30; convenzioni € 24; under 30, over 65 e università € 17

C’era un’orchestra ad Auschwitz

Era il gennaio del 1944 quando Fania Fenélon fu deportata ad Auschwitz e poiché sapeva cantare e suonare il pianoforte, entrò a far parte dell’orchestra femminile del campo, l’unica che sia mai esistita in tutti i campi di concentramento nazisti con il compito di accompagnare le altre prigioniere al lavoro e suonare per gli ufficiali SS. Ad Auschwitz, Fania conobbe Alma Rosé, nipote di Gustav Mahler ed eccezionale violinista a cui era stata affidata la Direzione dell’orchestra.  

Il rapporto che si snoda tra le due donne, il loro dialogo, ci restituisce due visioni, due modi diversi di vivere la musica all’interno del lager. Per Fania suonare è solo un mezzo per sopravvivere, perché le orchestrali non partecipavano alle selezioni per la camera a gas, e sopravvivere significa poter testimoniare. Per Alma, invece, suonare è un fine, il fine supremo su cui ha costruito la sua vita, la sua identità. Suonare in maniera eccellente, a qualsiasi prezzo.

Non solo un ritratto della vita del campo, di una delle pagine più nere della nostra Storia, raccontata attraverso la vita privata di due donne, ma quello che Fania ci racconta è anche un’occasione di riflessione sul rapporto tra Arte e Vita, un tema che supera la dimensione storica e ci rimanda al nostro presente.

  • Dove: Sala Alma Rosé – Artepassante, Piazza San Gioachimo 2, Milano – Auditorium Stefano Cerri, Via Valvassori Peroni 56, Milano
  • Con: Annabella Di Costanzo e Elena Lolli
  • Quando: 28 gennaio ore 17 e ore 20:30 – 31 gennaio ore 20:30
  • Biglietti: Ingresso libero fino ad esaurimento posti con prenotazione obbligatoria a:       info@almarose.it

Varsavia 1944. La distruzione di una città

Lunedì 27 gennaio 2025 alle ore 20:30 andrà in scena il secondo appuntamento del ciclo History telling del Professor Paolo Colombo: incontri per raccontare la Storia con la ‘S’ maiuscola insieme alle storie della gente comune, a metà tra la performance teatrale e la vera e propria lezione, a dimostrazione che la Storia non è qualcosa di noioso, se raccontata nel modo giusto.

In occasione della Giornata della Memoria, Paolo Colombo porterà in scena Varsavia 1944. La distruzione di una città, una storia potente e al tempo stesso allucinante, nella quale la realtà supera la fantasia. Quella della distruzione di Varsavia e del suo Ghetto ebraico da parte degli occupanti nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale è la vicenda di una città che non si arrende alla apparente ineluttabilità di un destino scritto da altri e lotta per non soccombere. 

  • Dove: Teatro Carcano, corso di Porta Romana 63, Milano
  • Con: Paolo Colombo
  • Quando: Lunedì 27 gennaio, ore 20:30
  • Biglietti: posto unico intero 21€

 Memoriosi. Nuovi Archivisti del Bene

L’Associazione Giardino dei Giusti di Milano organizza la rappresentazione dello spettacolo teatrale Memoriosi. Nuovi Archivisti del Bene, messo in scena dalla compagnia Odestrasse, un monologo di grande impatto emotivo nato per diffondere sempre più storie di Giusti e Giuste, del passato e del presente, e per ricordarsi di non dimenticare.

Lo spettacolo è dedicato a studenti e studentesse della scuola secondaria che, a seguire, sono invitati a partecipare ad un momento di confronto insieme a Federico Faloppa, professore di Studi Italiani e Linguistica nel Dipartimento di Culture e Lingue dell’Università di Reading e coordinatore della Rete Nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio, che approfondirà il tema del contrasto ai fenomeni d’odio e le azioni positive e non violente. 

  • Dove: Teatro Menotti, Via Ciro Menotti 11, Milano
  • Con: Federico Faloppa
  • Quando: lunedì 3 febbraio ore 10
  • Biglietti: La partecipazione è gratuita, fino ad esaurimento posti disponibili. Per partecipare all’iniziativa è necessario scrivere una mail a educazione@gariwo.net, specificando la scuola di provenienza, la classe di appartenenza e il numero dei partecipanti.

Mostre dedicate al Giorno della Memoria

Il campo di concentramento di Ferramonti. Storie di bene in mezzo al male

Onorare la Giornata della Memoria non solo come semplici spettatori, seppur interessati e coinvolti, ma come parte attiva. È la scelta fatta dai liceali delle Scuole FAES di Milano, che hanno accettato di mettere a disposizione il loro tempo per imparare e raccontare al pubblico la storia del campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, in provincia di Cosenza, il più grande costruito in Italia.

Sul campo infatti è stata realizzata una mostra a cura di Laura Vergallo Levi e Paolo Guido Basso che sarà visitabile da tutti gratuitamente dal 23 al 28 gennaio nell’Aula Magna dei Licei FAES, in via Fratelli Fossati 2/A (ore 17.30-19.30 i giorni feriali e 10-13 e 14-17 il sabato; chiusa la domenica), e vedrà come guide ben 22 liceali del triennio di tutti e tre gli indirizzi, classico, scientifico e scienze umane, che si sono offerti volontari.

Per prepararsi hanno seguito un apposito corso di formazione da parte della curatrice Vergallo Levi e per entrare ancora di più nello spirito hanno assistito a uno spettacolo teatrale – spiega Elena Rustioni, docente di lettere del FAES -. Nei cinque giorni di apertura dell’esposizione si alterneranno per spiegare ai visitatori la storia e il significato di Ferramonti, che li ha molto colpiti. Il sottotitolo della mostra, infatti, è ‘Storie di bene in mezzo al male’ perché nonostante la mancanza di libertà, la carenza di cibo e le malattie, agli internati è stato permesso di mantenere attività artistiche e musicali, anche in ragione del fatto che molti di essi erano musicisti: alcuni, sopravvissuti, sarebbero divenuti molto noti nel dopoguerra”.

La mostra si articola in pannelli con fotografie e documenti che tracciano un quadro vivido della vita nel campo e delle personalità che vi sono state rinchiuse, così come lo spettacolo teatrale è un “racconto musicale” che, basandosi sulle composizioni musicali arrivate fino a noi, o sulle parole e le emozioni racchiuse nei diari, restituisce la quotidianità degli internati, soffermandosi sulla possibilità di scelta che talvolta si ha in momenti storici cruciali e sulla casualità di stare da un lato o dall’altro della Storia.

Il Giorno della Memoria in musica

Un pianoforte per i giusti

Venerdì 24 gennaio 2025, alle ore 19.45, presso il Museo Popoli e Culture in via Mosè Bianchi 94, prosegue MusicaInMuseo, la rassegna ideata dal Centro Pime in collaborazione con Milano Classica, sotto la direzione artistica di Claudia Brancaccio e Andrea Zaniboni.

Il prossimo appuntamento, intitolato “Un pianoforte per i giusti”, è un concerto dedicato ai giusti di ogni tempo, figure che hanno lottato per la dignità umana, lasciando un segno indelebile nella storia.

Protagonista della serata sarà Gaetano Liguori, storico jazzman milanese, da oltre mezzo secolo attivo sulla scena musicale. Con il suo pianoforte jazz, Liguori ha sempre abbracciato un linguaggio musicale impegnato, utilizzando le sue composizioni come strumento di pace e denuncia sociale. In occasione della Giornata della Memoria, il concerto si pone come un manifesto sonoro per la giustizia e la lotta contro ogni forma di oppressione.

L’album che dà il titolo al concerto è nato dalla collaborazione con Gariwo, il Giardino dei Giusti, e rappresenta un manifesto contro le ingiustizie sociali. È dedicato a coloro che, nei momenti più bui, hanno scelto di non allontanarsi dai principi di pace, fratellanza e giustizia.

I biglietti per lo spettacolo hanno un costo di Euro 10 e sono prenotabili sul sito del Centro Pime oppure acquistabili online sul sito di Mailticket e presso l’accoglienza del Centro Pime in via Monte Rosa 81, Milano.