Il 15 ottobre si rinnova in tutta la Lombardia (e anche nel resto d’Italia) l’appuntamento con le giornate del FAI – Fondo Ambiente Italiano: un’occasione per conoscere parte del patrimonio artistico e culturale che durante il tran tran quotidiano diamo per scontato, o di cui non conoscevamo neanche l’esistenza.
D’altro canto è questo il tema al centro dell’ultimo spot della fondazione senza scopo di lucro, nel quale un gruppo di stranieri affermano quanto siano fortunati gli italiani a poter godere di alcune bellezze che il resto del mondo ci invidia. Come evidenziato in sede di conferenza stampa, svoltasi nella nuova area milanese di City Life, all’ombra delle Torri Isozaki e Hadid, non sarebbe possibile aprire al pubblico e consentire loro di scoprire i beni e i luoghi speciali senza l’aiuto dei volontari, e in particolare dei rappresentanti del FAI Giovani.
Domenica, dunque, in Lombardia si potranno visitare 21 itinerari per un totale di 81 beni aperti in qualità di attività a sostegno della campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia”. A parte per i luoghi che richiedono l’iscrizione al FAI, infatti, tutte le altre location saranno visitabili liberamente dietro il pagamento di un contributo facoltativo, preferibilmente da 2 a 5 euro. Si ricorda poi che durante tutto il mese di ottobre è in vigore (online sul sito ufficiale o in loco) uno sconto di 10 euro su tutte le tipologie di quote.
Ma cosa potranno vedere i milanesi desiderosi di esplorare meglio la propria città, e ansiosi di poter vedere da vicino collezioni e archivi altrimenti inaccessibili? Si va dalla Torre Generali di Zaha Hadid a City Life (che anche quest’anno sostiene l’iniziativa) al Palazzo Mondadori di Segrate, passando per la Casa della Memoria. Per la visita alla Torre non è necessaria la prenotazione, come invece per il Palazzo Mondadori, ma si consiglia di arrivare con largo anticipo visto che si prevede una grande affluenza.
Il tema meneghino di quest’anno è il cosiddetto “Anteweb: la conservazione del sapere prima dell’era digitale nelle biblioteche e negli archivi milanesi”. E così largo spazio a collezioni e archivi di solito chiusi al pubblico: quelli del Piccolo Teatro, del Conservatorio G. Verdi, dei Luoghi Pii Elemosinieri, del Museo di Storia Naturale, del Museo del Risorgimento, per non parlare dell’Archivium Fabricae e dell’Archivio capitolare di Sant’Ambrogio (questi ultimi due riservati però agli iscritti FAI).
L’itinerario di Como sarà invece dedicato all’arte della produzione, e comprende la visita all’azienda di manifattura lignea Riva 1920 a Cantù, l’industria tessile Gabel di Rovellasca. A Brescia sarà possibile visitare Palazzo Ferrazzi, nobile dimora solitamente chiusa, Palazzo Bettoni Cazzago, gioiello del Settecento con origini medievali, e all’interno del palazzetto del vicolo del Moro la celeberrima Sala delle Scimmie con i suoi bizzarri affreschi (solo per iscritti FAI). A Varese, infine varrà la pena recarsi al Gran Hotel Campo dei Fiori, fulgido esempio di arte liberty dalle oltre 150 stanze. Già riaperto in estate, domenica sarà esplorabile nel suo stato di semi-abbandono.
Ma sono tantissimi – per l’appunto 81 – i luoghi aperti grazie ai volontari del FAI (di cui 100 del gruppo Giovani), e per l’elenco completo dei con tanto di orari e modalità di prenotazione, quando necessaria, si rimanda alla pagina ufficiale divisa per province.