Mary è una bambina di sette anni con uno straordinario talento per la matematica. Ha ereditato il suo dono dalla madre, una geniale matematica morta quando lei era ancora in fasce. La piccola è cresciuta con lo zio Frank dal quale ha imparato tutto quello che sa e vive di malavoglia l’idea di dover andare a scuola. Quando Frank decide comunque di mandarla in una scuola pubblica per permetterle di crescere insieme agli altri bambini, l’intelligenza di Mary attira subito l’attenzione della sua maestra, ponendo il problema di una formazione più adeguata alle sue straordinarie facoltà .
Il film ruota attorno a una grande domanda di fondo: cosa bisogna fare di fronte alla genialità di un bambino? Il dono del talento a volte comporta un prezzo molto alto da pagare, e se Frank non vuole privare Mary della spensieratezza della sua infanzia, la nonna materna, Evelyn, vuole assicurare alla bambina una formazione adeguata al suo talento e intraprende una dolorosa battaglia legale contro suo figlio per ottenere la custodia della piccola.
La sceneggiatura di Tom Flynn prende spunto da una sua vicenda familiare (una sorella dotata) e indaga non tanto e non solo la psicologia del bambino ma la delicata rete di relazioni familiari lacerata da ferite mai veramente chiuse. Marc Webb si avvicina in modo delicato e intelligente al tema dell’educazione e della crescita adeguata per una bambina “prodigio”, senza scadere nella retorica ma dando vita a un bellissimo film, poetico e commovente.
Gifted è un film che funziona ed emoziona lo spettatore, grazie anche ai suoi interpreti: accanto alla bravissima Mckenna Grace nei panni della talentuosa Mary Adler, Chris Evans è il convincente zio che fa da padre. Bravissime anche Lindsay Duncan (la nonna materna) e il premio Oscar Octavia Spencer (un’affettuosa vicina di casa). Consigliato.
Una frase: “È una brava persona, mi ha voluto bene prima che io fossi intelligente“
Voto per noi: 8