Il 14 marzo 1993, esattamente 30 anni fa, veniva a mancare Gianni Sassi, uno dei più importanti agitatori culturali italiani. Quella di Sassi è stata una figura carismatica nella cultura italiana, un punto di riferimento per musicisti, poeti, fotografi, pubblicitari.
Nel ricordare Gianni Sassi e la sua creatura più famosa, la Cramps Records, il 6 aprile si terrà al Teatro Lirico Giorgio Gaber un concerto dal titolo Cramps Records 1972-2022, per celebrare i 50 anni dell’etichetta.
Patrizio Fariselli, Eugenio Finardi, Carlo Boccadoro, Andrea Tich, Lucio Fabbri e Jo Squillo saranno gli animatori della serata tributo a un’epoca irripetibile, una lunga stagione di sperimentazione artistica senza precedenti.
Ma non c’è solo una serata speciale a ricordare Gianni Sassi. All’interno del parco di CityLife, infatti, gli è stata intitolata una Passeggiata. Un percorso che incrocia con Via Demetrio Stratos, altro genio indimenticato nella storia della cultura italiana.
Due nomi che si rincontrano sotto forma di strade, dopo che le loro si sono incrociate nel periodo d’oro della Cramps. Durante la precedente presentazione del concerto, in una sala dell’Anteo CityLife, Patrizio Fariselli degli Area ha posto l’accento sulla nuova toponomastica del parco: “Mi sono commosso tanto quando hanno intitolato una strada a Demetrio (il 13 giugno 2017 nda). Sapere che incrocia con un’altra dedicata a Gianni mi fa commuovere ancora. È bellissimo tutto ciò“.
Sul concerto del 6 aprile il tastierista ha continuato: “Sarà una bellissima serata. Farò delle acrobazie riproponendo tutto Arbeit macht frei (primo album degli Area di cui ricorre il cinquantennale nda) ed esibendomi con il maestro Carlo Boccadoro ricordando John Cage, uno dei fari della Cramps“.
Tommaso Sacchi, assessore alla cultura di Milano, prima di parlare della serata ha voluto ricordare la scomparsa del manager musicale Vincenzo Spera, morto tragicamente la scorsa notte. “Quella del 6 aprile sarà una data storica per la città. Gianni Sassi è un pezzo importantissimo della storia culturale italiana. La sua figura si lega indissolubilmente con Milano”.
“Tante volte – ha proseguito l’assessore – mi imbatto in persone che mi chiedono di intitolare strade, piazze, targhe a molti personaggi. Per Gianni Sassi si è levato un coro unanime. In tantissimi volevano una strada dedicata a lui“.
Stefano Piantini, editore incaricato di Electa e Skira, ha da poco rilanciato la leggendaria testata underground Re Nudo con l’amico e socio Luca Pollini. “Avete tra le mani il numero 0 del nuovo Re Nudo, stampato in sole 200 copie. Tra poco varrà come il Gronchi Rosa” ha spiegato Piantini.
“Voglio ringraziare l’assessore Sacchi e il consigliere Rosario Pantaleo per l’interessamento alla figura di Sassi. Un grazie speciale – ha proseguito Piantini – a Monica Palla, braccio destro e anche un po’ sinistro di Gianni. Nel numero 0 di Re Nudo ci saranno le interviste a tutti gli intellettuali che hanno lavorato con lui: cantanti, musicisti, fotografi. Tutti hanno collaborato, e ci tengo a sottolinearlo, gratuitamente per la riuscita di questa nuova edizione“.
Roberto Manfredi, invece, è non solo il regista del concerto del Lirico ma anche di un docufilm dal titolo Gianni Sassi – l’occhio, l’orecchio, la gola, di prossima uscita, realizzato insieme a Piantini e prodotto da Redshift Art and Culture Publishing. “Dopo aver fatto un documentario su Guido Crepax e Nanni Ricordi io e Stefano (Piantini nda) ci siamo detti: quale altro milanese manca? Ma Gianni Sassi ovviamente“.
“Nel documentario abbiamo voluto raccontarlo a 360 gradi. ‘L’occhio’ per le sue campagne pubblicitarie innovative e sperimentali, ‘l’orecchio’ per la sua Cramps e ‘la gola’ perchè ricordiamo che la sua rivista culinaria La Gola ha aperto la strada a Slow Food. Con le interviste realizzate – ha ricordato Manfredi – abbiamo appreso degli aspetti che non conoscevamo affatto. Sul Lirico posso dire che sarà una serata bellissima. Un grande live di musica contemporanea perchè Gianni era avanti anni luce“.
Per finire Jo Squillo, presentatrice della serata, ha ricordato i tempi della sua militanza punk con le Kandeggina Gang. “Eravamo le uniche ragazze dell’etichetta. Lanciavamo i tampax durante i concerti. Gianni è stata una persona speciale. Dopo un’esibizione entrò nel mio camerino e mi disse: ‘dobbiamo fare un disco’. Tutta contenta gli risposi: ‘quando?’ e lui: ‘domani’. Gianni era così, puntava sempre avanti“.