Franco Branciaroli, dopo aver vestito i panni di Sir, capocomico shakespeariano in declino in Servo di scena di Ronald Harwood, e di Bruscon, attore-autore megalomane e frustrato nel Teatrante di Thomas Bernhard, prosegue nella messa in scena di testi di teatro nel teatro e sceglie, per la sua prima regia pirandelliana, Enrico IV, al Piccolo Teatro Strehler dal 21 ottobre al 2 novembre, dramma in 3 atti scritto nel 1921 e rappresentato per la prima volta il 24 febbraio 1922 al Teatro Manzoni di Milano.
Vestito con abiti medioevali, quali avrebbe indossato l’imperatore tedesco Enrico IV, in una finta sala del trono, un uomo, del quale Pirandello non svela il vero nome, quasi a fissarlo nella sua identità fittizia, apostrofa così i presenti: la marchesa Matilde Spina, sua figlia Frida, il marchese Carlo di Nolli, il barone Tito Belcredi, lo psichiatra Dionisio Genoni.
Tutti complici di una finzione che risale a vent’anni prima: a una festa mascherata, un giovane gentiluomo veste i panni di Enrico IV, mentre la donna di cui è innamorato “interpreta” Matilde di Canossa. Ma, a causa di una caduta da cavallo, l’uomo si convince di essere realmente l’imperatore. La sua follia viene assecondata dagli amici e dai servitori e per dodici anni l’uomo vive come Enrico IV fino a quando, all’improvviso, torna alla realtà e comprende che la caduta non è stata accidentale, ma provocata da Belcredi che ha potuto così sposare Matilde. Pur di non affrontare il dolore della realtà, l’uomo decide di continuare a “fare” il pazzo, vivendo nella finzione.
La situazione precipita quando tutti i protagonisti della festa mascherata, ai quali si sono aggiunti Frida, la figlia di Matilde e Tito, e uno psichiatra, interessato alla “malattia” dell’uomo, tornano nella sua villa, ponendo fine alla messinscena e provocando il dramma definitivo.
Follia e realtà si sovrappongono e si confondono in Enrico IV, considerato il capolavoro teatrale di Pirandello insieme a Sei personaggi in cerca di autore, uno dei testi più geniali e affascinanti del drammaturgo agrigentino, soprattutto per la capacità di intrecciare riflessione psicologica e intensità drammatica. Uno studio sul significato della pazzia e sul tema caro all’autore del rapporto, complesso e alla fine inestricabile, tra personaggio e uomo, finzione e verità.
“In questo Amleto alla rovescia, un sano che fa il pazzo”, spiega Branciaroli, “torna un tema, più teatrale che filosofico, che mi affascina: quello della finzione. L’unica cosa che un attore può fare in maniera autentica è l’attore”.
ENRICO IV di Luigi Pirandello
Piccolo Teatro Strehler (largo Greppi 2 – M2 Lanza), dal 21 ottobre al 2 novembre
Regia Franco Branciaroli
Con Franco Branciaroli (Enrico IV), Melania Giglio (Matilde Spina), Giorgio Lanza (Tito Belcredi), Antonio Zanoletti (Dionisio Genoni), Tommaso Cardarelli (Carlo di Nolli), Valentina Violo (Frida), Daniele Griggio (Il cameriere Giovanni) e con (in ordine alfabetico) Sebastiano Bottari (Landolfo/Lolo), Andrea Carabelli (Bertoldo/Fino), Pier Paolo D’Alessandro (Ordulfo/Momo), Mattia Sartoni (Arialdo/Franco)
Produzione CTB Teatro Stabile di Brescia / Teatro de Gli Incamminati
Orari: martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.30; domenica ore 16. Lunedì riposo.
Durata: 2 ore e 25 con intervallo.
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro.
Informazioni e prenotazioni 848800304 – www.piccoloteatro.org