“Sono fortunato perchè sono americano e l’America è la più grande nazione del mondo, diceva sempre mia madre. Ma sono doppiamente fortunato perchè sono anche sono italiano e l’Italia è anche lei una delle più grandi nazioni del mondo, ripeteva sempre mio padre”.
Così Francis Ford Coppola, regista premio Oscar e autore di alcuni dei più importanti film della storia del cinema, si presenta al pubblico milanese accorso al Teatro Dal Verme per assistere all’incontro organizzato da Meet the Media Guru.
Una serata in cui il grande cineasta italoamericano ha raccontato la sua storia, le radici della sua famiglia e l’amore per la terra di Basilicata, illustrando, inoltre, la sua visione di innovatore, cineasta, uomo di cultura e imprenditore di successo che ha saputo portare nuovo valore nella terra d’origine della sua famiglia.
Ad accogliere Francis Ford Coppola un Teatro Dal Verme stracolmo (lunghissime le code per accedere all’evento, con attese anche sopra le due ore) e entusiasta dinnanzi al carisma magnetico del regista che ha intrattenuto con aneddoti e riflessioni sulla necessità di ritrovare le proprie radici per poter comprendere il futuro e cercare sempre di affrontare il mondo con curiosità e volontà di rimettersi in gioco.
Foto: Catilina Sherman/Meet the Media Guru
Nato a Detroit nel 1939, da genitori originari di Bernalda, in provincia di Matera, Francis Ford Coppola ha trascorso la sua infanzia gustando i piatti della cucina italiana pur senza mai aver messo piede nella sua terra di origine fino all’età matura. Solo nel 1962, con una Giulietta Alfa Romeo appena acquistata, Coppola conoscerà per la prima volta il paese natale dei suoi avi, folgorato dall’ospitalità della gente.
Una famiglia quella di Coppola dominata dalle menti creative: dal padre del regista, Carmine, musicista (premio Oscar per la colonna sonora de Il Padrino parte II), ai figli, Roman e Sofia Coppola (premio Oscar per Lost in Translation); dalla sorella Talia, attrice, al nipote Nicolas Cage (premio Oscar per Via da Las Vegas). Un gene votato alla ricerca, alla sperimentazione e all’inventiva: tutte qualità che Coppola ritiene siano parte endemica dell’essere italiani.
“I più grandi inventori del mondo sono italiani. I migliori cuochi o ingegneri o fisici sono italiani. La Svezia ha Bergman, il Giappone ha Kurosawa e Ozu, la Russia Tarkovskij: ma in Italia i grandi registi da citare sono almeno quaranta o cinquanta. In Italia ci sono tutte le potenzialità per fare bene; avete solo due grandi problemi: non sapete dire la verità e tendete a piangervi troppo addosso. Invito i giovani a rimboccarsi le maniche e darsi da fare. Non è facile, ma lamentarsi non serve”.
Anche a Bernalda, Coppola ha portato la sua intraprendenza ridando vita a Palazzo Margherita, trasformato in un resort di lusso nel 2012.
Numerosissime le domande del pubblico e Coppola si è dimostrato disponibile, rispondendo a tutti, senza risparmiarsi in generosità e ironia. Nonostante il tempo a disposizione sia abbondantemente scaduto, il regista continua a incalzare gli spettatori sempre più curiosi, invitandoli a fare altre domande. “Sta arrivando la Polizia? No? Allora continuo”. E per salutare Milano, il regista decide di intonare una canzone… Roma, nun fà la stupida stasera….!