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Fondazione Prada di Milano: programma da gennaio a marzo 2016

Sara Ridolfo 9 anni fa
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Fondazione Prada

Fondazione Prada annuncia il programma della sede di Milano da gennaio a marzo 2016 che include una rassegna cinematografica “Flesh, Mind and Spirit” (13 gennaio -1 febbraio 2016), un nuovo progetto artistico dal titolo “To the Son of Man Who Ate the Scroll” (4 febbraio -19 giugno 2016) e una mostra collettiva “L’image volée” (17 marzo – 28 agosto 2016).

Flesh, Mind and Spirit” è una selezione di 15 film realizzata dal regista, vincitore di tre premi Oscar, Alejandro González Iñárritu in collaborazione con Elvis Mitchell, critico cinematografico e curatore del Los Angeles Museum of Art Film. Le proiezioni gratuite, su prenotazione, si terranno al Cinema della Fondazione dal 13 gennaio al 1 febbraio 2016, tutti i giorni, tranne il martedì.  I lungometraggi scelti da Iñárritu sono divisi in tre categorie : “Flesh” che include I pugni in tasca (1965), Aguirre, furore di Dio (1972), Seasons of the Year (1975), Killer of Sheep (1977), Padre Padrone (1977), Yol (1982) e The Good, the Bad, the Weird (2008); “Mind” che comprende L’anno scorso a Marienbad (1961), I am Cuba (1964), La Ciénaga (2001) e You, the Living (2007), e “Spirit” che riunisce i film Ordet (1955), Mother and Son (1997) e Silent Light (2007).

La mostra “To the Son of Man Who Ate the Scroll” sarà presentata dal 4 febbraio al 19 giugno 2016 negli spazi del Podium e della Cisterna. Il progetto è ideato e curato da Goshka Macuga che ricopre i ruoli, normalmente distinti, dell’autore, curatore, collezionista, ricercatore e ideatore di mostre. Concepita dall’artista per gli spazi della Fondazione, la mostra segna il culmine di una sua lunga e approfondita ricerca finalizzata a formulare una metodologia di categorizzazione di materiali e informazioni attorno a questioni fondamentali come il tempo, l’origine, la fine, il collasso e la rinascita.

L’image volée”, infine, è una mostra collettiva curata dall’artista Thomas Demand. Visitabile dal 17 marzo al 28 agosto 2016, la mostra si sviluppa intorno all’idea secondo la quale “tutto si basa su ciò che è stato fatto in passato” e indaga le modalità con le quali gli artisti hanno sempre creato la propria opera a partire da un’iconografia esistente. Esplorando i limiti tra originalità, invenzioni concettuali e diffusione di copie, il progetto si concentra sul furto, la nozione di autore, l’appropriazione e il potenziale creativo di queste ricerche. La mostra presenterà più di 80 lavori realizzati, dal 1820 ad oggi, da 45 artisti, che includono le commissioni speciali di John Baldessari, Oliver Laric e Sarah Cwynar, tra gli altri.

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