C’è un nuovo spazio a Milano dedicato a eventi culturali, seminari, corsi e laboratori. Si chiama Fluidoflusso e si trova a Milano in via Melchiorre Gioia, 41.
Fluidoflusso è gestito dall’omonima associazione e verrà inaugurato con un aperitivo il 10 aprile alle ore 17.30. Sarà un’occasione per conoscere il nuovo spazio e le diverse iniziative proposte, che si rivolgono a tutti, ma in particolare modo ai giovani e ai giovanissimi, ai bambini e ai genitori.
Tanti i temi proposti per le attività e i laboratori interdisciplinari, tutti con l’obiettivo di fare riscoprire il valore della natura anche in una realtà metropolitana come quella di Milano.
Qualche esempio? Per imparare a valorizzare il verde attorno a sé sono proposti corsi di giardinaggio, e uno stile di vita all’insegna della salute è promosso con corsi di ginnastica antalgica.
Ci sarà spazio anche per approfondimenti sulle tematiche più attualo con un Computer Cafè, ma soprattutto seminari per genitori e campus per adolescenti sulle tematiche dei social network. I laboratori invece saranno dedicati alla riscoperta della manualità.
Alcune attività saranno gratuite, altre invece a pagamento, ma l’intenzione dell’associazione è quella di proporre comunque una “sobrietà” anche economica.
«Filo rosso di tutti i contenuti sarà la sostenibilità, nella sua accezione più ampia. Questa espressione – spiega Ester Garzonio, ideatrice di Fluidoflusso – è ormai molto di moda e quasi esclusivamente riferita all’ambiente. Il criterio della sostenibilità, in realtà, è un concetto trasversale e questa associazione ha deciso di andare oltre. Il nostro intento è pertanto passare dal macro (inquinamento, cambiamenti climatici, e così via), al micro (l’essere umano). Oltre alla realizzazione di laboratori e iniziative su argomenti più “leggeri”, intendiamo affrontare, attraverso incontri e seminari, anche temi più complessi quali la promozione del dialogo tra genitori e figli adolescenti, le complessità che quotidianamente incontriamo nel creare rapporti con chi ci sta accanto, la difficoltà in cui si trova la cultura della partecipazione, la comprensione del rapporto tra giovani (e non solo) e social network».