Marcello Santilli (Enrico Brignano) è il protagonista di Ci vediamo domani, film commedia di Andrea Zaccariello in uscita oggi 11 aprile. Santilli è un ingenuo quarantenne alla continua ricerca della fatidica svolta che possa cambiargli la vita, ma dopo investimenti sbagliati e sopraffatto dai debiti, rimane irrimediabilmente squattrinato. Abbandonato dalla moglie che ha una relazione con il suo “amico” Camicioli, consigliere d’affari (Ricky Tognazzi) e desideroso di riuscire a riconquistare la fiducia della piccola Melania, sua figlia, disperato, tenta il tutto per tutto, anche a suon di “gratta e vinci”.
Si sa, la fortuna è per pochi, tuttavia un giorno Santilli ha la folgorazione! Mentre è intento a “grattare” la pigna di schedine, il suo sguardo casualmente cade su un articolo di giornale in cui è citato un paesino della Puglia, abitato interamente da ottuagenari. L’uomo intravede la sua opportunità: quel paese è sprovvisto di un’agenzia di pompe funebri. Santilli come al solito si rivolge a Camicioli, il quale gli consiglia di ipotecare la casa della nonna. In un’assolata giornata, uno scalcinato carro funebre degli anni Ottanta fa il suo ingresso nel paesino, accolto dagli sguardi incuriositi e attoniti degli anziani del luogo. Santilli prende in affitto una stalla di proprietà dell’arzillo vecchietto del posto Palagonia (Burt Young) per aprire la sua attività di pompe funebri.
Il tempo passa inesorabile, ma di decessi neanche uno, “sarà l’aria, sarà il microclima!”. Perseguitato dalla sfortuna e rassegnato si riduce a fare favori e servizi agli abitanti e con il tempo si affeziona a loro, così che, quando è lui ad ammalarsi seriamente, sono i suoi vecchietti a curarlo. I guai, però non finiscono, perché Santilli è costretto ad assistere all’unico funerale a cui non avrebbe voluto mai assistere, quello della sua amata nonna. Ormai, sempre più pressato da Camicioli, stremato dalle avversità, trova riparo e forza in quel paesino fra i suoi “nonni acquisiti”.
Questo profondo affetto cambierà la sua vita, in parte economicamente, ma soprattutto nel recupero della fiducia in se stesso e di conseguenza il rapporto con la sua famiglia, ciò che più gli sta a cuore. Santilli si rende quindi conto che il segreto della longevità, come i suoi “nonni” insegnano, non è nella affannosa corsa ai beni, una subdola “schiavitù”, ma è quel vivere la vita nel quotidiano, è quel senso di eternità che fa dire ogni giorno “ Ci vediamo domani”.
Una commedia godibile quella di Zaccariello, in cui non mancano degli spunti di riflessione sulla vecchiaia come periodo di saggezza, sul confronto e sui valori di diverse generazioni, sul senso della vita e della morte, sulle nostre tradizioni ormai dimenticate.