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Avete voglia di cinema e non sapete per cosa optare? Cercate una serata di puro divertimento grazie al grande schermo o un film che riesca a unire più anime? Come ogni giovedì, Milano Weekend vi segnala eventi cinefili e nuove uscite in sala nella nostra città: un nuovo appuntamento con lo #spiegonecinema.
Ecco cosa vedere al cinema a Milano dal 28 settembre 2017
Alcuni consigli sui film in uscita
— Chi m’ha visto di Alessandro Pondi
Apparenza e sostanza: un binomio da sempre indagato in ambito artistico e che ci interroga ogni giorno nella quotidianità. In quest’opera prima, il regista ravennese racconta “la strampalata vicenda di Martino Piccione (Giuseppe Fiorello), talentuoso musicista pugliese che imbraccia la chitarra per cantanti italiani di fama internazionale ed esegue trascinanti assoli all’ombra dei riflettori. Ossessionato dall’idea di guadagnare il centro del palcoscenico e conquistare la fama che merita, Martino mal sopporta le ironie e le grette provocazioni della gente del paese, nel quale torna alla fine di ogni tour o concerto. D’altra parte lui stesso riconosce che il mondo dello spettacolo è fatto così: non conta quanto vali, conta quanto appari. Grazie all’aiuto dell’incosciente Peppino (Pierfrancesco Favino), un “cowboy di paese” senza troppi fronzoli per la testa, un piano bislacco per attirare l’attenzione dei media prende forma: sfruttando la conformazione del territorio e la scoperta del nascondiglio perfetto, Martino organizza la propria sparizione. Il gesto estremo porterà a conseguenze davvero inaspettate” (dalla scheda). S’intuisce già dal plot quale sia il registro in campo: ci si diverte, digerendo frecciate che inducono lo spettatore a riflettere sulla nostra contemporaneità.
“Siamo nell’era dei like, dei follower, dell’esserci a tutti i costi e questa voglia di apparire ha progressivamente ribaltato le regole del gioco. Così, se prima il successo di un artista era direttamente proporzionale al suo talento, oggi, troppo spesso, il successo è fortemente correlato alla sovraesposizione e alla capacità di far veicolare la propria immagine sui media. Con questo film abbiamo voluto raccontare proprio questo, una storia sul grande inganno dei media e sulla ricerca del successo da parte di chi ha davvero talento, ma non ha la forza e la caparbietà di sgomitare ed imporsi per arrivare in prima fila. E allora, in un mondo dove è importante esserci, quindi apparire, anche il non esserci, dunque sparire, diventa improvvisamente una valida alternativa per accendere un riflettore su di sé e far sentire al mondo intero di cosa si è realmente capaci”, ha dichiarato Pondi. Nel cast anche Mariela Garriga, Dino Abbrescia, Mariolina De Fano, Michele Sinisi, Maurizio Lombardi, Francesco Longo, Gianni Colajemma, Vito Facciolla e Sabrina Impacciatore.
— Il contagio di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini
Non è la prima volta che la borgata è protagonista, ovviamente bisogna vedere come ciò accade. In questo scenario troviamo le vite di Marcello e Chiara, di Mauro e Simona e del boss di quartiere Carmine. A loro si aggiunge “il professor Walter, scrittore di estrazione borghese il quale ha da tempo una relazione con Marcello ex culturista dalla sessualità incerta. Mauro, freddo e ambizioso spacciatore, sembra il solo a sentire la necessità di una svolta. I poteri corrotti irrompono in un angolo della periferia” (dalla trama).
Tratto dall’omonimo testo di Walter Siti, il secondo lungometraggio del duo registico offre un affresco molto concreto della Roma di oggi, in tutte le sue difficoltà, asperità e sfaccettature, senza restituirne un’immagine semplicistica, dettata da un giudizio affrettato. “Roma, in tutte le sue contraddizioni. È questa per noi l’idea centrale del romanzo, espressa con la definizione di ‘contagio’: da una parte la vita in periferia con storie di piccola delinquenza intrecciate a vicende di eroismo quotidiano e popolare; dall’altra invece, un racconto politico nel quale criminalità e potere si mescolano a danno vita a vicende ispirate ai recenti fatti di cronaca. Il romanzo sembrava presagire già quasi dieci anni fa quello che sarebbe accaduto, nei mesi scorsi, con l’inchiesta conosciuta come ‘Mafia Capitale’. Con Il Contagio dunque, vogliamo raccontare la storia di due mondi apparentemente lontani fra loro ma assolutamente complementari e che dipendono l’uno dall’altro in modo imprescindibile”. Sembrerà “scontato” come dato di fatto, anche perché talvolta si è assuefatti da tutto ciò che si ascolta al tg, eppure trattare certe storie e realtà con la Settima Arte permette di focalizzare ulteriormente, andando oltre lo schermo, incassando pugni ideali. Merito va anche alle interpretazioni tutte in parte (Anna Foglietta, Maurizio Tesei, Giulia Bevilacqua, Vincenzo Salemme), in cui spicca Marchioni per quanto riesce a rendere viscerale il suo Marcello.
— L’incredibile vita di Norman di Joseph Cedar
“Norman (Richard Gere) è un mercante di promesse, un trafficante di favori, un sistematico investitore di aspettative a lungo termine; la sua incredibile vita è una ragnatela di relazioni superflue, volte ad acquistare fama e potere a spese altrui, senza ombra di parassitismo, ma come riscossione di un antico debito non ancora saldato. In poche parole: il navigato affarista di New York fiuta una necessità, poi la soddisfa con l’astuzia e la lungimiranza che lo contraddistinguono”. Questa descrizione del protagonista del film di Cedar rende l’idea di come alcuni tratti di quest’uomo siano profondamente radicati nella nostra contemporaneità, a partire da quello di “mercante di promesse”. Il bello è che il nostro uomo riesce a essere così attuale pur affondando le radici in personaggi biblici o ancora teatrali com’è ne ‘Il Mercante di Venezia‘.
Tutto è molto giocato sulla solitudine che prova quest’uomo e sul desiderio di esser accettato dagli altri.
― L’intrusa di Leonardo Di Costanzo
Il regista de ‘L’intervallo‘ non smentisce la sensibilità e lucidità di sguardo mostrata nei lavori documentaristici e nel suo esordio appena citato, offrendo con L’intrusa un altro momento di “specchiamento” e riflessione a cui non si può sfuggire. Quali sono le conseguenze di un “estraneo” in un luogo che va protetto già di suo, essendo inserito in un contesto camorristico?
“Giovanna (Raffaella Giordano) è la fondatrice del centro “la Masseria” a Napoli, luogo di gioco e creatività al riparo dal degrado e dalle logiche mafiose. Ed è proprio alla Masseria che, con i suoi due figli, cerca rifugio Maria (Valentina Vannino al suo debutto), giovanissima moglie di un camorrista arrestato per un efferato omicidio. Maria rappresenta tutto quello da cui le madri dei bambini che frequentano il centro stanno cercando di proteggere i loro figli, e Giovanna si trova così di fronte ad una scelta esiziale: Maria, l’intrusa, va accolta o allontanata? Chi va difeso, il gruppo o chi – senza dirlo – chiede l’ultima possibilità di sfuggire ad una vita già scritta?” (dalla sinossi).
A Milano, venerdì 29, presso l’Anteo Palazzo del Cinema, alle 20, il regista col critico Paolo Mereghetti introdurranno alla visione.
Eventi cinematografici
― Anteprima di 120 battiti al minuto col cast (Anteo Palazzo del Cinema 30 settembre)
Dopo aver ricevuto il Grand Prix speciale della giuria al Festival di Cannes 2017, il film di Robin Campillo sull’AIDS e le battaglie degli attivisti Act Up-Paris sarà presentato in anteprima alla presenza del cineasta e di due degli attori protagonisti, Arnaud Valois e Adèle Haenel. Anche se uscirà al cinema il 5 ottobre, questa è un’occasione da non perdere proprio per la presenza di questi artisti.
ORARIO: 20,45
PREZZO: intero 9 euro; ridotto 6,50 euro; ridotto Amici del Cinema 5,50 euro
Rassegne cinematografiche
― Milano Film Festival (Base, Mudec, Cinema Ducale 28 settembre – 8 ottobre)
Tutti i dettagli sulla kermesse giunta alla 22esima edizione nel nostro pezzo. Aggiungiamo che venerdì 29 settembre verrà presentato in anteprima italiana ‘Per una controstoria del cinema italiano‘: “otto video saggi che raccontano il cinema italiano, prodotto dalla rivista di critica cinematografica Filmidee con il sostegno della Compagnia di San Paolo. Un percorso eterogeneo, che fa dialogare forme e pratiche profondamente diverse nel tentativo di valorizzare la ricchezza e la varietà del nostro patrimonio filmico, e insieme di proporre un approccio al cinema che si avvale delle immagini e del montaggio, della contaminazione fra sapere teorico e pratico per stimolare nuove forme di pensiero critico” (dalla nota ufficiale).