Il Festival di Villa Arconati giunge alla sua 36esima edizione “orfana” di Dario Zigiotto, operatore culturale di grande profilo (si è occupato di comunicazione anche per Ornella Vanoni, Ivano Fossati, Fabrizio De André, Enzo Jannacci e Tosca) e co-fondatore (insieme a Giancarlo Cattaneo) del Festival di Villa Arconati (dal 1985), e in seguito ne ha sempre curato la comunicazione.
L’edizione 2024 del Festival a Castellazzo di Bollate (MI), non poteva che essere dedicata a lui, e organizzata con ancora più trasporto e dedizione verso la scoperta di tante realtà collegate alla musica.
Dal teatro al pop d’autore: il programma completo
L’evento apripista di Villa Arconati 2024 vedrà sul palco Arturo Brachetti, mercoledì 26 giugno con “Arturo racconta Brachetti”, un’intervista frizzante fra vita e palcoscenico. L’uomo dai mille volti, che in un battito di ciglia (o forse due) è capace di trasformarsi in mille personaggi, si racconta in una serata speciale fatta di confidenze, ricordi e viaggi fantastici. Fregoli, Parigi e le luci della Tour Eiffel, Ugo Tognazzi, le ombre cinesi, Paolo Poli, la donna ignifuga, il Paradis Latin, e le mille fantasie di un ragazzo che voleva diventare regista o papa, prendono vita in un’intervista al confine tra vita privata e palcoscenico a tu-per-tu con il pubblico.
Domenica 30 giugno alle 6 del mattino si riprende la tradizione dei concerti all’alba. Per il 2024 sarà protagonista Cecilia, che si esibirà con la sua arpa e la sua voce per dare un suono alla meraviglia dei colori dei giardini della villa al sorgere del sole.
Lunedì 1° luglio è il turno di Vinicio Capossela, che torna sul palco di Villa Arconati dopo la sua prima esibizione nel 1995. In occasione dei 30 anni di Camera a Sud, il cantautore irpino porterà al Festival uno spettacolo speciale. Infatti Altri tasti, il tour estivo di Capossela, lascerà il posto ai Vecchi tasti, un concerto unico in cui verranno eseguiti i tredici brani del disco pubblicato nel 1994. “Suonare queste canzoni è un modo di continuare ad abitarle – racconta l’artista – animati più dal sentimento della gratitudine che da quello della nostalgia“.
Gli omaggi a De André, Puccini e alla fotografia
Martedì 2 luglio arriverà a Villa Arconati Mauro Pagani, che torna a suonare Crêuza de Mä, scritto con Fabrizio De André quaranta anni fa. Pagani sarà accompagnato da un equipaggio di 6 musicisti e da una corista e un corista, per riproporre le avvolgenti sonorità, senza tempo e senza spazio, narrate nell’album che ha cambiato la sua carriera, quella di De André e della musica italiana. A coronare questo viaggio musicale, non mancheranno, poi, i brani del suo noto e apprezzato repertorio frutto di oltre cinquanta anni di carriera. La serata sarà anche l’occasione per ricordare Dario Zigiotto.
Per celebrare i 100 anni dalla morte di Giacomo Puccini, domenica 7 luglio al tramonto in compagnia di Massimo Finazzer Flory sarà presentato il recital Vissi d’arte, vissi d’amore. Aspettando Giacomo Puccini. Con lui il Coro degli Amici del Loggione del Teatro alla Scala di Milano, la soprano Anna Rita Taliento, la mezzosoprano Annunziata Menna, baritono Jung Jaehong. Al pianoforte o tastiera amplificata Asako Watanabe, direttore Filippo Dadone.
Lunedì 8 luglio arriva un altro “artista metafora” per la rassegna di Villa Arconati: Jack Savoretti. Inglese di nascita, italiano nell’anima, Savoretti rappresenta al meglio la sensibilità e la curiosità delle giovani generazioni che hanno ascoltato tanti esempi di musiche possibili per poi cercare e creare un proprio stile musicale, proprio come quello che da sempre cerca di fare il Festival. Savoretti può vantare un lungo elenco di collaborazioni che vanno dal pilastro del cantautorato americano Bob Dylan alla diva australiana del pop Kylie Minogue passando per Nile Rogers, James Blunt, Shania Twain ma anche Ex Otago, Natalie Imbruglia ed Elisa. Ad aprire la serata sarà Kaze, nuova promessa del pop italiano: cantautrice profonda, la cui musica è caratterizzata da una scrittura autentica e sincera, che spazia tra la lingua italiana e quella francese.
Non poteva mancare un altro ritorno importante tra i grandi cantautori: Edoardo Bennato tornerà a Villa Arconati mercoledì 10 luglio, dopo 30 anni dal suo primo concerto a Castellazzo di Bollate. L’artista napoletano torna live con un concerto ad alto contenuto rock&blues proponendo i suoi brani più celebri e una selezione di nuove canzoni tratte dall’ultimo album “Non c’è”. Un’esperienza emozionale con i brani e le melodie che sono entrati a far parte del nostro immaginario collettivo a cui sarà difficile resistere, per ritrovare, attraverso il potere della musica, vibrazioni ed emozioni che fanno bene all’anima. Ad affiancarlo sul palco ci sarà la BeBand, la formazione storica che lo segue ormai da anni.
Giovedì 11 luglio il Festival sarà visitato dalla magia, ovvero la musica e l’anima di Teresa Salgueiro. La voce dei Madredeus, da anni interprete solista, è sempre stata in movimento. Da quando è salita sul palco per la prima volta nel 1987, ad appena 18 anni, non ha mai smesso di esibirsi nelle più prestigiose sale da concerto del mondo. Il suo enorme talento le ha permesso di collaborare con personalità appartenenti alle più svariate espressioni artistiche, da Caetano Veloso a Coba, da Patrick Watson a José Carreras, da Mário Lúcio a Carlos Paredes, a Lucio Dalla.
Se ad aprire il Festival è stato il teatro, sarà il teatro a chiuderlo. Venerdì 12 luglio andrà in scena “Come suona una fotografia”, spettacolo scritto e narrato dal giornalista Mario Calabresi, che racconta di fotografie capaci di segnare un’epoca, di lasciare un segno, di sintetizzare mille parole, immagini destinate a fissarsi per sempre nella nostra memoria e a costruire l’immaginario collettivo.