Sono purtroppo tantissime le tradizioni popolari che si stanno perdendo con l’avanzata della globalizzazione, ma la festa della Giubiana (nota anche come festa della Giobia) non è tra queste, grazie alla solerzia di amministrazioni comunali come quella di Seregno che fanno di tutto per tenerla viva.
Nella serata di sabato 28 gennaio, presso la Corte del Fuin (via Cagnola) andrà infatti in scena “La vera Giubiana”, la rievocazione della “Storia della Giubiana” rappresentata dagli allievi della Academy Musical Arts – Cartanima, con tanto di rogo della strega e distribuzione del risotto che si è soliti consumare in questa circostanza.
Ma cosa si celebra durante la Festa della Giubiana? Si tratta di una tradizione del Nord Italia, in particolare di Piemonte e Lombardia, che si svolge di solito l’ultimo giovedì del mese di gennaio, durante la quale vengono accesi grandi falò per bruciare il fantoccio di paglia di una strega vestita di stracci, la Giubiana per l’appunto.
La leggenda della Giubiana
La leggenda alla base di questa usanza narra infatti di una strega che vive nei boschi e che di notte si sposta di albero in albero grazie alle sue lunghe gambe, bardate da calze rosse. La strega controlla dall’alto il suo territorio alla ricerca di persone da spaventare, e in particolar modo di bambini, che è solita mangiare proprio l’ultimo giovedì di gennaio.
Una volta però una madre decide di porre fine alla sua minaccia e le tende una trappola, preparando un paiolo di risotto allo zafferano con la salsiccia (luganega, in lombardo) e aspettando che il suo profumino attiri la strega: la quantità smisurata di cibo costringe però la strega ad attardarsi, e il sole la coglie impreparata, distruggendola. Si tratta dunque di un rito appartenente alla cultura contadina, che viene poi trasfigurato in una cerimonia di buon auspicio per l’anno appena iniziato.
A Seregno la Giubiana viene interpretata da un’attrice professionista che per tutta la giornata del 28 gennaio rimane a disposizione in piazza Italia per foto con adulti e bambini. Alle 20 è poi il turno della distribuzione, al prezzo simbolico di un euro, del risotto giallo con luganega, e quindi alle 21.30 è il turno della “Storia della Giubiana” con rogo finale su uno scoppiettante falò.