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Ferrari, la vita pubblica e privata del Commendatore secondo Mann

Luigi Maffei 1 anno fa
Ferrari film

Modena, 1957. La cittadina emiliana è spesso nelle cronache sportive per i risultati, non proprio brillanti, della squadra calcistica in serie B e, soprattutto, per la Ferrari. La scuderia del cavallino rampante, fondata dieci anni prima dal Commendatore per eccellenza Enzo Ferrari, non se la passa benissimo.

Per rilanciarsi c’è un solo obiettivo: vincere la mitica Mille Miglia. Ferrari può contare su un gruppo di quattro validi piloti: Wolfgang Von Trips, Piero Taruffi, Peter Collins e il nuovo arrivo Alfonso De Portago, fascinoso pilota spagnolo che si accompagna all’attrice Linda Christian.

Nella vita di Enzo Ferrari, però, non ci sono solo motori e quattro ruote: il rapporto difficile con la moglie Laura Garello, il peso della recente morte del figlio Dino e l’amante Lina Lardi da cui ha avuto il figlio Piero, durante la seconda guerra mondiale.

Il film di Micahel Mann (Heat – La sfida, Collateral) si muove dunque tra pubblico e privato, in cui il personaggio di Enzo Ferrari si muove tra una realtà difficile e il suo piglio da uomo risoluto, sferzante e lucido. La gioia della vittoria e la morte, passata (vedi il ricordo tragico di Campari e Borzacchini) e presente (l’incidente di Castellotti e quella Mille Miglia del 1957, alla voce tragedia di Guidizzolo), Ferrari costruisce in quegli anni “un muro per difendersi dal dolore”.

Penelope Cruz nei panni di Laura Garello, moglie di Enzo Ferrari

Buona la prova di Adam Driver nei panni del commendatore Ferrari, a cui mancano quegli occhi liquidi che lo hanno reso inconfondibile, i cui duetti con Laura (un’ottima Penelope Cruz) restituiscono una situazione in cui famiglia e affari si scontrano ma allo stesso tempo si sovrappongono, pur di salvare la credibilità di un marchio “fiore all’occhiello della produzione italiana” (come afferma Gianni Agnelli in una telefonata con Ferrari).

Lasciano alquanto perplessi gli effetti speciali sugli incidenti di Castellotti e De Portago alla Mille Miglia. Sembrano realizzati da uno studio approssimativo, un peccato per un film diretto da un regista che ha fatto dell’azione uno dei suoi marchi di fabbrica.

Nonostante ciò, Ferrari è un film biografico godibile con uno stuolo di attori di primo piano e in gran forma, che piacerà agli amanti della Rossa e dei biopic. Nelle sale italiane dal 14 dicembre, distribuito da O1 Distribution.